La scuola giuridica dell’exégèse
Nei primi decenni successivi alla sua entrata in vigore, la dottrina visse un periodo poco fertile in cui si limitò ad effettuare una esegesi grammaticale e logica del testo legislativo.
Il principio di divisione dei poteri, nonché l’annientamento del prestigio dei giuristi ad opera della rivoluzione, portarono in Francia alla condanna di ogni attività creativa dell’interprete, e all’idea del monopolio del legislatore.
La scuola che domina lungo tutto il XIX secolo è appunto la scuola c.d. dell’exégèse.
Questo quadro muta, tuttavia, verso la fine del XIX secolo in quanto l’esegesi non è più in grado di fornire ai giudici gli strumenti sufficienti a far evolvere il Code, ormai troppo ancorato a principi superati.
Si approda così alla scuola c.d. della libera ricerca scientifica e si favorisce, dunque, un’interpretazione che tenga conto delle esigenze di una società in continua trasformazione.
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Sistemi Giuridici Comparati, a.a. 2006/2007
- Titolo del libro: "La tradizione giuridica occidentale" e "Diritto consuetudinario albanese"
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