Accoglimento del ricorso in cassazione (art. 360 n.4 c.p.c)

Alla sentenza di accoglimento del ricorso fondato sul motivo di cui all’art. 360 n.4 c.p.c., può seguire o meno una fase rescissoria, dinanzi ad un giudice diverso dalla Corte.
Si distingue a sotto questo punto di vista:

la cassazione senza rinvio
Ai sensi dell’art. 3823 c.p.c. sia ha tutte le volte in cui la Corte ritiene che “la causa non poteva essere proposta o il processo proseguito”.
Peraltro, mentre la cassazione per improponibilità della causa travolge tutti gli atti del processo, la cassazione per improseguibilità travolge soltanto l’atto di cui si è omesso di dichiarare l’invalidità e gli atti successivi.
Ne segue, che ove la seconda ipotesi si sia verificata nel corso del giudizio d’appello, la Corte cassa la sola sentenza d’appello, mentre quella di primo grado passa in giudicato;

la cassazione con rinvio
Questa è indubbiamente la regola generale in materia, in quanto risponde alla ratio che consiste nel fare in modo, attraverso una serie di meccanismi di sanatoria, che il giudizio non si chiuda con una decisione meramente formale in rito, ma con una sentenza che statuisca sul diritto fatto valere in giudizio.
Il giudice di rinvio davanti al quale si svolge la fase rescissoria è come regola generale un “altro giudice di grado pari a quello che ha pronunciato la sentenza cassata”.
Quindi, anche quando la sentenza d’appello è annullata per un vizio verificatosi in primo grado e propagatosi su tutti gli atti dipendenti, provvedimento cassato compreso, il giudice competente per il rinvio è quello d’appello: questa soluzione risponde alla regola generale in materia di nullità del giudizio di primo grado, secondo la quale quando queste siano rilevate in appello comportano solo la rinnovazione degli atti viziati, non già la rimessione della causa al giudice di primo grado.