Diritto romano: la rapina
DIRITTO ROMANO: LA RAPINA
Lucullo inserisce, nell'Editto, un'azione contro chi avesse compiuto danneggiamenti o sottrazioni violente con bande armate. Mirava a reprimere i frequenti episodi di violenza compiuti da bande armate di uomini liberi o anche schiavi.
Gaio descriveva la fattispecie di questo delitto solo nell'ipotesi di sottrazione con violenza.
Era perseguibile attraverso l'actio bonorum raptorum (beni sottratti con la forza), i cui presupposti di legittimazione attiva e passiva erano gli stessi dell'actio furti.
Venivano considerati crimini pubblici.
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Dettagli appunto:
- Autore: Sara Zauli da Baccagnano
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Giurisprudenza
- Corso: Giurisprudenza
- Esame: Istituzioni di diritto romano
- Docente: Alberto Maffi
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