Skip to content

La procedimentalizzazione dei poteri del datore di lavoro


Concludendo, si può affermare che per effetto delle norme dello Statuto dei lavoratori le finalità proprie dell’impresa e quindi gli obiettivi in vista dei quali può essere esercitata l’autorità dell’imprenditore non hanno subito modifiche né, tanto meno, è venuta meno la discrezionalità dell’imprenditore in ciò che attiene alla determinazione dei fini produttivi, vincolante per il prestatore nella esecuzione del lavoro.
Nonostante ciò, la subordinazione del lavoratore risulta non poco modificata rispetto al modello del codice civile: dall’insieme delle disposizioni statutarie si può desumere che la subordinazione è soltanto tecnico-funzionale, proprio in quanto la diligenza è finalizzata alla prestazione resa nell’interesse dell’impresa.
Certo, la connessione tra la persona ed il lavoro che forma oggetto della prestazione dovuta è inscindibile; per questo lo Statuto dei lavoratori ha inteso impedire che la subordinazione, eccedendo dall’ambito tecnico-funzionale della prestazione, divenga subordinazione della persona ed a tal fine ha introdotto taluni elementi di procedimentalizzazione del potere imprenditoriale.
Va considerato, inoltre, che al paradigma della procedimentalizzazione possono essere ricondotti i numerosi interventi legislativi che, dopo lo Statuto dei lavoratori, hanno vincolato l’esercizio di numerosi poteri datoriali a vincoli di carattere procedurale, e soprattutto al rispetto di obblighi di informazione, consultazione, negoziazione con il sindacato; e d’altro canto vincoli di questo tipo sono stati frequentemente imposti dagli stessi contratti collettivi.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.