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Herbert Hart, Il diritto naturale minimo

HERBERT HART, IL DIRITTO NATURALE MINIMO


Ne Il diritto naturale minimo Hart osserva che c’è una maniera sensata per parlare della relazione fra natura dell’uomo e diritto: si parte da quelle che sono 5 semplici ovvietà:
1. tutti gli uomini sono vulnerabili (in senso fisico, dolore)
2. tutti gli uomini non sono né angeli né demoni (mai perfettamente egoisti, né altruisti – i comportamenti sono un misto di comportamenti altruistici ed egoistici)
3. tutti gli uomini sono de facto uguali nella loro debolezza (uguaglianza sostanziale, che viene prima di quella giuridica)
4. le risorse sono limitate (viviamo in un sistema chiuso e non possiamo continuare a crescere come specie)
5. gli esseri umani sono spinti da una razionalità e da una forza di volontà limitate (molti non rispettano le regole perché non capiscono il motivo e molti lo capiscono, ma non hanno la volontà di agire di conseguenza)

La funzione di queste 5 ovvietà è epistemologica, forniscono criteri attraverso i quali valutare se un diritto è un buon diritto.
Per es. siamo tutti deboli allo stesso modo, allora il diritto deve sanzionare chi lede la vulnerabilità altrui.

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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