Violazione della correzione del regolamento
Più delicata è la possibilità di correzione o integrazione da parte del giudice, secondo il criterio suggerito dai Principi di diritto europeo dei contratti.
Nei vari ordinamenti nazionali il problema è affrontato in modo diverso.
Se la buona fede è considerata, nella giurisprudenza italiana ed europea, una regola di governo della discrezionalità del potere dei contraenti e se essa integra le stesse norme di validità, non è affatto azzardato affermare che il giudice possa, in alternativa o in conseguenza dell’annullamento di parte del contenuto, operare quelle modifiche conformi all’intrinseca razionalità dell’operazione voluta dalle parti.
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Civile, a.a. 2007/2008
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