Pagamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario, art. 494 c.p.c.

Pagamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario, art. 494 c.p.c.

a)    PAGAMENTO NELLE MANI DELL’UFFICIALE GIUDIZIARIO (art. 494 c.p.c.) è un mezzo offerto al debitore per evitare il pignoramento mediante il “versamento” o il “deposito” nelle mani dell’ufficiale gudiziario di una somma determinata.
[Art. 494 c1 versamento della “somma per cui si procede e l’importo delle spese”;
art. 494 c3 deposito di “una somma di denaro uguale all’importo del credito o dei crediti per cui si procede e delle spese, aumentato di 2 decimi”.]
Riguardo il comma 1 la legittiamazione a ricevere la somma e l’effetto del versamento  trovano fonte legale in questo articolo; da qui proviene infatti l’effetto liberatorio del debitore (come per qualunque pagamento del debitore a persona autorizzata a riceverlo ex art. 1188 c.c.). qualora il creditore sollevi contestazioni, tali contestazioni non impediscono all’ufficiale giudiziario di ricevere la somma offerta e non priva il versamento dell’effetto di escludere il pigoramento.
Il deposito sostitutivo invece è stato introdotto nel 1950 e non realizza un modo diverso per evitare il pignoramento, ma si limita esclusivamente a evitare il pignoramento di cose, realizzando una situazione in cui viene attribuita al debitore la facoltà di indicare l’oggetto del pignoramento in una somma di denaro che contestualmente mette a disposizione dell’ufficiale giudiziario, tanto che sulla somma depositata concorrono il creditore pignorante e gli altri intervenuti (il pignoramento di denaro evita il pignoramento di cose). Il principio ispiratore di questo art. è lo stesso dell’art. 517.
In questo caso l’ufficiale giudiziario non può consegnare le somme al creditore, ma deve comportarsi come se, nella ricerca delle cose da pignorare fosse stato rinvenuto denaro contante da assoggettare al pignoramento, egli deve redigere verbale di pignoramento e consegnare il denaro al cancelliere…