Le problematiche del dolo nella condotta omissiva
Nella condotta omissiva il dolo si configura con alcune problematiche:
- rispetto all’oggetto, come abbiamo visto per sussistere una omissione deve esserci un obbligo ad agire in testa ad un soggetto garante.
L’oggetto del dolo sarà quindi la volontaria omissione di quest’obbligo che dovrà necessariamente essere conosciuto dal soggetto attivo.
Ecco quindi che l’errore di diritto esclude il dolo nei reati omissivi;
- rispetto alla volontà, il dolo è atto volontario, e non è facile capire quale sia la volontà di un soggetto se non compie un comportamento attivo.
Nell’omissione impropria c’è almeno l’evento per trarre indizi sulla volontà, mentre nell’omissione propria il compito di stabilire l’effettivo dolo del soggetto attivo è ancora più arduo;
- rispetto al dolo diretto ed eventuale, se l’evento prodotto dall’azione omessa non è spinto da un fine intenzionale che si ottiene con l’omissione stessa, ossia se l’omissione non è il dolo intenzionale, allora sembra da escludersi la possibilità della compatibilità dell’omissione col dolo diretto o eventuale in quanto non si può accertare l’accettazione dell’evento da parte del soggetto attivo senza un suo comportamento attivo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto penale I, a.a. 2006/2007
- Titolo del libro: Corso di Diritto Penale
- Autore del libro: Francesco Palazzo
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