Il bilancio consuntivo della PA

Il cosiddetto bilancio consuntivo (conclusivo) contiene il totale delle entrate e delle uscite in un determinato periodo, solitamente un anno, la differenza tra questi dati è specchio della situazione finanziaria.
Il bilancio consuntivo delle società commerciali mette a raffronto non solo entrate e spese ma anche altri elementi (debiti, crediti, beni mobili e immobili posseduti, ecc…) che, nel loro insieme, costituiscono l’attivo e il passivo della società, dando un’indicazione, essenziale per i terzi che vogliono entrare in rapporti con essa, sul suo stato di salute economica.
Per le società commerciali, se vi sono perdite per due esercizi consecutivi che superano una predeterminata percentuale del capitale sociale e provocano la riduzione al di sotto dei limiti minimi legali, è necessario che i soci, se vogliono evitare il fallimento, versino nuovi fondi nel capitale sociale per riportarlo al di sopra del minimo legale.
Il bilancio preventivo non è obbligatorio in quanto ha semplice rilievo interno; per lo Stato, invece, sono obbligatori entrambi.
Nel caso che il bilancio consuntivo dello Stato si chiuda il passivo non avviene il fallimento, ma si ha un disavanzo e quindi si è costretti a ricorrere all’indebitamento dello Stato nei confronti dei cittadini chiedendo loro dei prestiti, i cosiddetti buoni del tesoro.
La legge finanziaria, approvata durante i lavori di approvazione della legge di bilancio, stabilisce il disavanzo massimo che lo Stato può accumulare nell’anno in questione.
In caso di disavanzi eccessivi, cioè superiori alle previsioni della legge finanziaria e che superano una certa percentuale del PIL, la comunità europea interviene sanzionando gli Stati eccessivamente in passivo.