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Lavoro e dignità dei lavoratori

LAVORO E DIGNITÀ DEI LAVORATORI


Si cerca di proteggere la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. Lavoro e dignità sono due temi estremamente connessi già a partire dalla Costituzione.
Il diritto del lavoro non è solo strettamente connesso al tema dell’eguaglianza sostanziale, ma fin dalla Costituzione è legato anche alla dignità. Si cerca di contrastare quei fenomeni che determinano un ambiente di lavoro offensivo e degradato che può colpire questo valore e diritto all’inviolabilità della dignità umana e personale.
Le molestie e le molestie sessuali non costituiscono comportamenti discriminatori perchè non violano il principio di uguaglianza, ma questi comportamenti devono essere considerati discriminatori in ragione dell’art. 26 del d.lgs. n. 198/2006.
Questa associazione nasce dal fatto che in tale modo il soggetto destinatario della molestia può godere di tutta la strumentazione normativa di tutela edificata in tema di discriminazione. 
Non sono comportamenti discriminatori in quanto, anzitutto, il comportamento molesto perchè possa essere definito tale prescinde da qualsiasi attività di comparazione, a differenza delle discriminazioni per sesso in cui viene fatto il confronto tra quanto accade a una parte e quanto accade all’altra vedendone gli effetti.
La molestia intacca la dignità personale e quindi non occorre effettuare una comparazione perchè il fatto è grave di per sé.

Nel contesto della disciplina anti-discriminatoria le molestie sono una serie di comportamenti che al sesso attribuiscono caratteristiche negative (umilianti, degradanti, offensive) facendo riferimento a un genere o all’altro.
Le molestie sessuali sono comportamenti a connotazione sessuale e quindi sono offese dirette (es. apprezzamenti sessuali). 

E’ difficile definire la soglia entro la quale un comportamento dato dalla confidenza subisce un rovesciamento e diventa umiliante e offensivo. 
Sono punibili nel momento in cui la persona che li subisce si sente vittima di una molesta. Come si valuta la percezione soggettiva di un comportamento molesto?
Si cercano dei modelli ai quali associare le percezioni soggettive (es. la donna ragionevole).

Tratto da DIRITTO DEL LAVORO di Francesca Morandi
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