Estrazione dei metalli
La prima tecnica più diffusa per l'estrazione dei metalli è la distruzione della sostanza organica con il calore. Rappresenta un metodo semplice che consiste nel prendere il materiale ed essiccarlo in termostato a 105°C per 1-2 h, successivamente si procede con l'incenerimento a 450 °C in muffola. Il campione è contenuto in un crogiuolo di porcellana, dopo 6-8 h ottengo una cenere che è costituita dal materiale inorganico. Con questo metodo la percentuale di estrazione è del 100%, sempre che non si tratti di metalli volatili, quali l'arsenico, antimonio ed il mercurio in cui la percentuale di estrazione è minore del 30%. In quest'ultimo caso si preferisce non utilizzarla. La concentrazione è ottima ma anche la purificazione è ottima perché nel campione rimane solo la parte inorganica. Unico punto negativo è il tempo di analisi che è lungo, per cui può essere utile se non ho problemi di tempo, ma nel caso di analisi d'urgenza devo trovare un'alternativa.
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Autore:
Maristella Maltinti
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- Università: Università degli Studi di Pisa
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Diploma Universitario di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico
- Esame: Corso integrato di Farmacotossicologia e Galenica farmaceutica
- Docente: Giovanni U. Corsini, Mario Giusiani, Francesco Fornai
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