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Le rivoluzioni industriali o cicli lunghi dell’economia


Detti anche (da Schumpeter) onde lunghe di Kondratiev (l’economista che li ha studiati nel 1920), sono periodi di 50-60 anni caratterizzati da 1, 2 o massimo 3 grandi invenzioni, o “trasformazioni fondamentali nella struttura economica e sociale della società”, vere e proprie “rivoluzioni industriali”.
Queste ultime sono 4 (alcuni sostengono 5):
- la prima, 1770-1840, macchina a vapore per usi fissi per industria tessile e meccanica; l’unica fonte di energia è il carbone e le materie prime soprattutto cotone e ferro;
- la seconda, seconda metà del 1800, macchina a vapore per usi mobili, ferrovie e navi a vapore; ancora il carbone; nascono le organizzazioni dei sindacati, le spa, il sistema del credito, il commercio è ancora libero;
- la terza, prima metà del 1900, elettricità e petrolio (si affiancano e poi sostituiscono al carbone), motore a scoppio, industria siderurgica, chimica e aeronautica; inizia l’intervento pubblico nell’economia (IRI, ENI);
- la quarta, seconda metà del 1900, produzione di massa, petrolchimica ed elettronica;
- la quinta, attuale, microelettronica, ICT.
Schumpeter sostiene inoltre cicli brevi, 6-9 anni, accanto ai lunghi, in cui si hanno industrie trainanti, che sviluppano e impongono innovazioni, industrie che per effetto delle trainanti entrano in crisi (con la scomparsa o la riconversione), e industrie trainate, che crescono tramite piccole innovazioni indotte dalla grande innovazione.

Tratto da TECNOLOGIA, PRODUZIONE E INNOVAZIONE di Moreno Marcucci
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