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Le potenzialità e i limiti della misurazione della R&S


Limiti di queste misurazioni:
- Sono per definizione un’approssimazione della realtà: si svolgono su campioni e non sull’intero universo; le informazioni per compilare i questionari non sono sempre disponibili; la collaborazione alla compilazione dei questionari non è sempre elevata. Per ovviare a tale problema, è opportuno non considerare il dato in sé, ma valutarne le variazioni, ed effettuare comparazioni, nello spazio (luogo geografico) e nel tempo.
- Per quanto riguarda la ricerca universitaria, questa si compone di molteplici attività. Infatti, per esempio, un docente di medicina si aggiorna in biblioteca o su internet, visita i pazienti, prepara le lezioni per gli studenti, scrive articoli sulle riviste scientifiche: individuare la componente ricerca, tra queste attività (che si alimentano l’una con l’altra), è complicato. La soluzione si basa sul tempo dedicato ad ogni attività, ma rappresenta solo un’approssimazione perché non è detto che le attività siano nettamente separabili, e non consente di considerare le economie di raggio d’azione (es.: i risultati della ricerca vengono travasati nella didattica con guadagni di efficienza nella formazione degli studenti).
- Per le piccole e medie imprese è difficoltoso valutare le attività di R&S perché non dispongono di laboratori separati per la ricerca, non riescono a valutarne i costi. Si presume che non svolgano ricerca di base o applicata, piuttosto sviluppo sperimentale. Per il Manuale, la R&S dev’essere continuativa e non occasionale, così le piccole imprese sembrerebbero escluse dal computo.
- I dati sono resi disponibili con forte ritardo, anche 2-3 anni.

Tratto da TECNOLOGIA, PRODUZIONE E INNOVAZIONE di Moreno Marcucci
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