Giorgio Sirilli – Ricerca & Sviluppo
Sebbene esistessero in precedenza laboratori negli enti governativi e nelle Università, è solo negli anni 70 del XIX secolo che appaiono laboratori di R&S nell’industria, in particolare chimica ed elettrica; a seguire: potenziamento dei laboratori di ricerca pubblici, istituti di ricerca privati indipendenti, laboratori di R&S delle Università.
Grande progresso tra le 2 guerre mondiali, sia per scopi bellici (bomba atomica, si mostra al mondo il potere della scienza (la big science)), sia per salvare vite umane (penicillina), sia per l’organizzazione delle operazioni (calcolo elettronico); si comprende (Rapporto “Scienza: la frontiera infinita”, Usa 1945, poi adottato da tutti i Paesi) la necessità di finanziare gli scienziati con abbondanti risorse pubbliche, in questo periodo solo perché la ricerca è strumento di potere sullo scacchiere internazionale, e quindi solo a livello strategico-militare.
Successivamente si è proceduto a passi da gigante: alla fine degli anni 90 vi erano in media 9 ricercatori ogni 1000 occupati in Usa e 5 in Europa. Questo per 3 motivazioni:
- Progressiva integrazione tra scienza (individuazione di fatti, principi e metodi, con esperimenti e ipotesi) e tecnologia (processo con cui le proprietà della materia e le fonti di energia vengono asservite alla soddisfazione dei bisogni dell’uomo): per far progredire la tecnologia non bastano più osservazioni e tentativi, serve un corpus formale di conoscenze (trasferite dalle Università); inoltre, a sua volta lo sviluppo della tecnologia può consentire avanzamenti scientifici.
- Crescente complessità delle tecnologie che non consente di effettuare esperimenti nelle strutture di produzione durante il loro impiego; così si separa il momento inventivo da quello produttivo, con simulazioni nei laboratori di R&S.
- Professionalizzazione della ricerca e conseguente divisione del lavoro: forte concentrazione di scienziati, ricercatori, tecnici con quota ridotta di personale di supporto.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Moreno Marcucci
[Visita la sua tesi: "L'Internal Auditing nella Letteratura Internazionale"]
- Università: Università degli Studi Roma Tre
- Facoltà: Economia
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