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Grande e piccola industria in Italia negli anni 70. Pubblico e privato

Grande-piccola industria, pubblico-privato: come si è sviluppata l'industria italiana?
L'industria italiana si differenzia tra grandi imprese e piccole medie imprese.
Nell'Italia degli anni 50 ha molte piccole medie imprese ( tradizionali). Le grandi imprese erano cresciute soprattutto nel fascismo ( chimico, siderurgico, metallurgico).

Negli anni successivi l'Italia riceve l'influsso dell'organizzazione americana (apparato organizzativo).
Il boom si conclude con la nascita della grande impresa. Si credeva che la piccola media impresa fosse destinata a scomparire.

Il settore pubblico ha un suo ruolo: nell'Iri vi sono le grandi industrie.
L'Italia si affaccia sullo scenario con le sue imprese, che diventano multinazionali.

A fine anni 70 definitiva scomparsa PMI? No, ripresa del modello che a volte si è fatto carico della crisi. È più facile gestire la crisi delle piccole medie imprese che nelle grandi imprese.
Come avviene questa ripresa? Marche: negli anni 70 il modello piccola media impresa viene rafforzato dall'economia locale. Creati i distretti industriali.

Negli anni 80 e 90 concentrazione nel triangolo industriale. Nel sud con l'intervento dello Stato con la cassa del mezzogiorno, si diffuse una rete di piccole medie imprese? No. Si crearono invece grandi complessi senza legami con il territorio circostante. Industria assistita.
Al centro ci sono regioni come il Veneto Emilia-Romagna Toscana le Marche l'Umbria che non hanno uno sviluppo consistente finora ma non avevano conosciuto la grande industria. L'unico grande complesso erano le acciaierie Terni già nel 1884.

Un po' in bilico, cresciute, a seguito del boom economico, ma senza il modello della grande impresa. Queste zone si consideravano povere (agricoltura dinamica e pmi).

Tratto da STORIA ECONOMICA CONTEMPORANEA di Barbara Pavoni
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