Banche Popolari, Banca Romana e Banca Nazionale in Italia
Si cercava di creare un sistema bancario che sostenesse l'agricoltura ma fallì perché l'agricoltura era scarsamente innovativa.
I proprietari stessi non avevano interesse ad aggiornarsi per la scarsa domanda.
[Altra novità sono le Casse Rurali. Apparentemente di carattere solidaristica si legano al mondo cattolico. Simili ad istituti già sperimentati in Italia. Obiettivo aiutare le famiglie di contadini. Piccoli produttori al limite della sussistenza.
Molti monti di pietà venivano autorizzati a trasformarsi in banche. Raccoglievano in cambio di denaro oggetti più o meno di valore che portavano i poveri (spesso anche le lenzuola). Nati nel medioevo per contrastare l'usura.
Crescono inoltre i banchi privati di singole dinastie familiari.]
Casse di Risparmio: sono il 20% dell'attivo di tutte le banche. Di proprietà dei notabili che finanziavano le famiglie investendo in titoli pubblici.
Banche Popolari: Sono più intraprendenti. Attive in esperienze imprenditoriali come (es.) le manifatturiere. Si impegnano con finanziamenti a medio e lungo termine (aumentando il rischio aumenta il tasso di interesse).
Banche Ordinarie di Credito: Credito Mondiale e Banca Generale. Si comportavano come una società finanziaria. Non diffusamente presenti. Facevano riferimento sul denaro prestato da altre banche più diffuse sul territorio.
Impegnate su importanti fronti (Edison, Stabilimento di metalli di Piombino) quindi un ruolo importante. Presenti anche in edilizia (spesso speculativa).
Negli anni 1880 (crisi agraria) le speculazioni determinarono difficoltà. Primi salvataggi da parte della Banca Nazionale che poté stampare più moneta, autorizzata dal Governo. Non c'era però il sistema Gold Standard per cui aumentò l'inflazione.
La Banca Romana era più coinvolta in queste operazioni perché era stata protagonista di speculazioni. Già aveva illegalmente superato il limite di carta moneta autorizzata (anche duplicando i biglietti con lo stesso numero di serie). Un'inchiesta svelò la truffa con alcuni membri del governo coinvolti.
Il sistema finanziario era fragile e così pure il sistema industriale. Il Governo deve garantire la moneta e si procede con la liquidazione della Banca Romana.
La Banca Nazionale impone il salvataggio e fonda nel 1893 la Banca d'Italia che si sostituisce alle banche di emissione (B.Nazionale, B.Naz. Toscana, B.Toscana). Restano Il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia anche in riferimento alle rimesse degli emigranti. Falliscono il Credito Mobiliare e la Banca Generale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Barbara Pavoni
[Visita la sua tesi: "L'evoluzione della valutazione nel pubblico impiego"]
- Università: Università Politecnica delle Marche
- Facoltà: Economia
- Docente: Augusto Ciuffetti
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