Distinzione tra costi diretti e indiretti
COSTI DIRETTI : sono i costi direttamente ed oggettivamente attribuibili alla singola unità di prodotto, senza applicare alcuna base di ripartizione. Parlare di unità di prodotto è diverso dal parlare di linea di prodotto. Per unità di prodotto si intende un singolo bene / pezzo. I costi diretti sono ad esempio i costi legati alle materie prime.
COSTI INDIRETTI : sono i costi che possono essere attribuiti alla singola unità di prodotto solo applicando una base di ripartizione. Bisogna definire un criterio soggettivo di ripartizione. (Ad esempio l’ammortamento impianto di produzione).
Il Codice di Procedura Civile n. 13 dedica a questa spiegazione dell’imputazione dei costi indiretti alcune pagine. In estrema sintesi divide i criteri di ripartizione in:
- IMPUTAZIONE A BASE UNICA : si prendono tutti i costi indiretti e si divide il totale di questi per un’unica base, ipotesi di ripartizione. Questo metodo è poco preciso e poco costoso. È opportuno applicarlo quando i costi indiretti tra loro sono simili.
- IMPUTAZIONE A BASE MULTIPLA : si effettuano gruppi di costi indiretti e ad ogni gruppo si applica una base di ripartizione. È più costoso, ma è più aderente al vero, soprattutto quando c’è eterogeneità tra i gruppi.
Il calcolo del costo di produzione può avvenire:
- A VALORI STANDARD : esprime condizioni di efficienza relativa per l’impresa. Si definisce una volta e vale per tutto l’anno.
- A VALUTAZIONE EFFETTIVA : viene di volta in volta puntualizzato.
Il codice civile dice che quando si calcola il costo di fabbricazione , bisogna inserire i costi industriali diretti e solo se si vuole si possono aggiungere i costi industriali indiretti. Usare solo i costi diretti significa usare una configurazione di costo che si chiama DIRECT COSTING.
Il Codice di Procedura Civile n.13 dice che è molto meglio calcolare entrambe le quote. Usare la somma dei costi significa adottare una configurazione FULL COSTING INDUSTRIALE. Non accetta quella a direct costing per evitare una sottovalutazione del magazzino.
Il legislatore si limita ad indicare la ragionevolezza nella ripartizione dei costi indiretti. Viceversa, il Codice di Procedura Civile n. 13 contiene maggiori dettagli in applicazione del principio della ragionevolezza.
CLASSI DI COSTO CHE NON COMPONGONO IL COSTO DI FABBRICAZIONE
Si escludono le spese generali di produzione che non sono state sostenute per ottenere la proprietà delle rimanenze di magazzino nel loro attuale sito e condizione, quali tipicamente le spese di natura eccezionale o anomale, come ad esempio:
- Spese di trasferimento di un impianto da uno stabilimento ad un altro
- Spese di riparazione per calamità naturali
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda
- Docente: Cifalinò Antonella
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