Strategie di aggregazione
La strategia di integrazione risponde in primo luogo alla nececsistà di stabilizzazione dei margini, che tendono a variare spesso lungo le diverse fasi della filiera. (quindi abbassare il tasso di rischio e assicurarsi una certa stabilità di cash flow); inoltre ha effetti positivi sulle dinamiche di apprendimento, di conoscenza del cliente finale.
Poiché in passato la forte specializzazione e la natura di impresa monobusiness era una caratteristica peculiare delle publci utilities, l’unica strategia di crescita perseguibile era l’integrazione verticale, ossia lo sviluppo nel settore di attività originario e nello stesso contesto territoriale (nazionale e/o locale). L’intregrazione verticale rispondeva alla duplice finalità di perseguire le economie di scala legate alla produzione dei pubblici servizi e ndi facilitare l’esercizio della funzione di indirizzo e controllo da parte dello Stato. Tuttavia oggi tali opportunità di crescita sono fortemente osteggiate dal regolatore. (attualmente vige solo l’obbligo di separazione tra rete e servizi; tuttavia una separazione societaria sembrerebbe più funzionale a esigenze di trasparenza e di promozione di effettive condizioni di concorrenza)
Nel nuovo cotesto normativo (in particolare settori dell’energia) le possibilità dell’impresa di integrarsi si presentano soprattutto qualora essa decida di “ricomporre” la filiera in mercati nazionali differenti, sottraendosi in tal modo al rischio di ostilità e sanzioni da parte del regolatore.
In tal senso strategie di integrazione verticale e processi d’internazionalizzazione possono risultare strettamente collegati, essendo quest’ultima modalità utile per la prima.
1. alleanze:
- accordi di cooperazione
- fusioni
- acquisizioni.
2. alleanze
- tra local utilities (per creare massa critica)
- con partner esterni
La strategia di aggregazione non esclude (mi sostiene) la strategia di diversificazione, di impresa multiutility.
Creazione di valore:
* centralizzazione di molti servizi
* miglioramento della capacità d’acquisto (economie di costo)
* ottimizzazione degli investimenti
* cross-selling (vendita incrociata) sui reciproci portafogli-clienti (ogni impresa che si aggrega porta il suo rispettivo portafogli clienti) -> fidelizzare i clienti nel senso della reciprocità.
* condivisione delle competenze distintive
* Economic Value Added (EVA):
- Formazione del margine operativo
- Capitale investito
- Costo del capitale investito.
* Esternalizzazione: alcune attività acquistano valore se vengono esternalizzate -> Business Transformation Outsourcing
Continua a leggere:
- Successivo: La deverticalizzazione e la focalizzazione
- Precedente: Strategie di apertura ai mercati internazionali
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Una proposta di bilancio consolidato per la governance finanziaria del gruppo pubblico locale: il caso del Comune di Rovigo
- La riforma dei servizi pubblici locali
- Regolazione e partecipazione pubblica nella gestione del servizio idrico italiano: un confronto con il modello inglese
- Il riparto di competenze in materia di tutela e gestione delle risorse idriche
- L'esternalizzazione del servizio pubblico locale - Gli effetti delle scelte sui bilanci pubblici e le valutazione dei risultati
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.