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La prova dei fatti giuridici e la pubblicità


Nozioni generali. L'esito di un giudizio può dipendere da una visione contrapposta su come si sono svolti i fatti. Tutte le volte in cui su una circostanza le due parti forniscono ricostruzioni diverse, il giudice è tenuto a scegliere tra le due parti. La scelta del giudice deve essere motivata.

Nel giudizio civile sono le due parti che devono indicare quali siano i mezzi di prova, come documenti o testimonianze, in base ai quali la propria dichiarazione sia più convincente di quella fornita dall'altro soggetto.

Il giudice deve anche giudicare i mezzi di prova che possono essere dichiarati:
1. ammissibili, cioè conformi alla legge;
2. rilevanti: che hanno ad oggetto fatti che possono influenzare la decisione sulla lite.

Dopo aver ammesso e assunto le prove il giudice valuterà la loro concludenza: cioè se le prove effettivamente sono idonee. Il giudice dirà che un fatto/atto è provato solo quando sarà convinto di tutte le prove raccolte. Anche qui il giudice deve motivare la sua decisione. Un problema di prova si pone solo con riferimento ai fatti oggetto di specifica contestazione.

L'onere della prova. Vi sono casi in cui le prove raccolte risultano inconcludenti o non convincenti.
La regola di giudizio che il legislatore offre è quella dell'onere della prova. Una delle due parti ha il compito di persuadere il giudice. Se il giudice considera non convincente la versione data dalla parte che ha l'onere della prova, il giudice deve dare ragione alla controparte (es. il ragionevole dubbio nei casi penali). Il giudice deve tenere conto di tutte le prove acquisite. L'onere della prova è un metodo applicato al termine del giudizio, quando è presente il rischio che sia accolta la versione della controparte e non quella della parte su cui grava l'onere. Quest'onere di provare un fatto ricade su colui che invoca proprio quel fatto a sostegno della propria tesi. La norma dice appunto che accolla a chi vuol far valere un diritto in giudizio l'onere di provare i fatti che ne costituiscono il fondamento ed a chi contesta la rilevanza di questi fatti di provarne l'efficacia e ovviamente di provare atti o fatti che hanno smesso di far valere il diritto.

Onere della prova: si definisce quindi come il rischio per la mancata prova di un fatto incerto nel giudizio.

Le due parti possono tuttavia stabilire un comportamento diverso: l'inversione convenzionale dell'onere della prova. Com'è logico, quest'inversione la vedremo applicata a tutti quei casi che non trattano di diritti indisponibili (come le questioni di Stato) oppure che il diverso comportamento non leda una delle due parti nell'esercizio del suo diritto.

Tratto da DIRITTO PRIVATO di Adriana Capodicasa
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