Definizione di sanzione pecuniaria
E’ una sanzione che non manca mai quando l’ente è condannato per la commissione di uno dei reati previsti dal decreto 231, è la sanzione base e viene applicata per quote.
Esempio: art.319 codice penale : all’ente nel cui interesse sia realizzato un fatto di corruzione propria (del pubblico ufficiale), si applica la sanzione pecuniaria da 200 a 600 quote.
Il legislatore ha tenuto conto che questo sistema di responsabilità riguarda realtà dal punto di vista economico molte diverse tra loro. Ecco allora la necessita di individuare un meccanismo di irrogazione della concreta sanzione pecuniaria in grado di essere sufficientemente afflittivo per le realtà più grandi, senza essere di fatto insopportabile dalle realtà più piccole. Il legislatore ha introdotto un sistema bifasico:
- si chiede al giudice di verificare il fatto sulla base della gravità del fatto di reato commesso, ossia sulla base della gravità delle inosservanze oggettive dell’ente dal punto di vista organizzativo. Questa realtà troverà riflesso nella scelta del giudice di una sanzione che oscilla tra il minimo e il massimo di un numero di quote previste.
Nell’esempio fatto l’oscillazione va dalle 200 alle 600 quote.
Una volta chiarito il numero di quote che il giudice ritiene più opportuno per stigmatizzare l’oggettiva gravità del fatto, si passa alla seconda fase.
- Si valuta quando ogni singola quota vale in termini economici. Il decreto 231 prevede una possibilità di oscillazione da un minimo di 258€ per quota, a una massimo di 1549€ per quota. Il giudice sceglie se avvicinarsi o arrivare al minimo, o al massimo sulla base delle dimensioni economiche e patrimoniali dell’ente che deve essere sanzionato. Più l’ente è di grandi dimensioni, più per assicurare l’afflittività della sanzione, ci si avvicinerà al massimo; più l’ente è di dimensioni ridotte, più si scenderà verso il livello più basso.
Se la sanzione è di 500 quote, andiamo a moltiplicare questa entità per un determinato valore numerico a seconda delle dimensioni patrimoniali dell’ente.
Se il reato è stato commesso da una grande multinazionale, il giudice si orienterà verso una sanzione più afflittiva, per parametrare la sanzione in modo tale che sia dissuasiva nei confronti dell’ente.
Il punto di arrivo è la corresponsione di una somma di denaro.
Siccome tutte le norme del decreto 231 prevedono come minimo il valore di 100 quote, e come possibile massimo il valore di 1000 quote (tetti fissati dal legislatore), il range nel quale si può muovere la sanzione pecuniaria è da 258000€ di minimo, a un massimo di 1 549 000€.
Se le cose stanno così non converrebbe all’ente confrontare il massimo che può rischiare (1549000€) con i benefici che deriverebbero del reato, e se è conveniente, delinquere:
No perché non è prevista solo la sanzione pecuniaria, ma ce ne sono altre.
Inoltre tutto ciò che è stato lucrato realizzando il reato viene semplificato dal fatto che quei profitti vengono confiscati a parte, perciò se ho realizzato un profitto di 5 milioni di € questo viene confiscato, poi si applica la sanzione pecuniaria.
Esempio: una grande impresa vince una gara d’appalto per la realizzazione di alcuni termovalorizzatori in Campania e questa attività viene ritenuta frutto di pratiche corruttive. Il valore della commessa (ricavo) è di 700 milioni di euro. Tra il ricavo e il guadagno c’è differenza, perché dal ricavo dobbiamo sottrarre i costi per determinare il guadagno. Il valore della confisca è il profitto, non il ricavo. Alla confisca si accompagna la sanzione pecuniaria.
La sanzione pecuniaria può essere ridotta da 1/3 alla metà se prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado l’ente:
- ha risarcito integralmente il danno e ha eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero si è comunque efficacemente adoperato in tal senso;
- è stato adottato e reso operativo un modello organizzativo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi.
Siccome il nostro legislatore punta alla diffusione di questi modelli, se l’ente non lo aveva adottato prima, gli da la possibilità di ottenere uno sconto sulla sanzione se ex post si attiva per rendersi conforme a questo tipo di controllo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Diritto penale commerciale
- Docente: D'alessandro Francesco
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