Accesso al lavoro pubblico. Alcuni problemi interpretativi
Le procedure selettive devono garantire in misura adeguata l'accesso dall'esterno.
Questa norma letta al contrario legittima la cosiddetta riserva di posti nei concorsi pubblici riservati a chi è già dipendente pubblico.
Il caso riguarda solamente le progressioni verticali o progressione di carriera che riguardano i passaggi da un'area di inquadramento a quella superiore.
Le progressioni orizzontali infatti essendo passaggi interni fra aree riguardano soltanto i dipendenti già in servizio.
La riforma del 2009 ha sancito che la copertura dei singoli posti nelle diverse aree dovrà sempre avvenire tramite concorso pubblico ma l'amministrazione potrà destinare al personale interno (in possesso di titoli di studio richiesti per l'accesso all'esterno), una riserva di posti comunque non superiore al 50% di quelli messi a concorso. Questo per riconoscere e valorizzare le competenze professionali sviluppate dai dipendenti.
Sempre la riforma prevede che la valutazione positiva conseguita per almeno tre anni costituisce titolo rilevante ai fini dell'attribuzione dei posti riservati nei concorsi per l'accesso all'area superiore.
La collocazione per tre anni consecutivi o cinque non consecutivi nella fascia alta delle graduatorie di merito costituisce titolo rilevante ai fini della progressione di carriera.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Barbara Pavoni
[Visita la sua tesi: "L'evoluzione della valutazione nel pubblico impiego"]
- Università: Università Politecnica delle Marche
- Facoltà: Economia
- Titolo del libro: Il lavoro pubblico in Italia
- Autore del libro: Carabelli, Carinci
- Editore: Cacucci
- Anno pubblicazione: 2010
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