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Regole di separazione patrimoniale


Gli intermediari non possono detenere le disponibilità liquide dei clienti tant'è che si rivolgono a banche in cui aprono conti per le disponibilità liquide della clientela.

Questa regola è ribadita dall’art. 22 del TUF: le somme di denaro dei singoli clienti costituiscono un patrimonio distinto da quello dell’intermediario e degli altri clienti.

Il TUF lo ribadisce perché il denaro in primo luogo e gli strumenti fin in secondo luogo sono beni che rischiano di confondersi nel patrimonio dell’intermediario e questo è un problema quando l’intermediario non si comporta bene.

Qui conta l’applicazione pratica e devo poter vedere in ogni momento il patrimonio a chi appartiene e per farlo ci sono regole ulteriori che sono previste nella regolamentazione della Banca d’Italia: obbligo di avvalersi di banca per la gestione dei conti dell’intermediario su cui sono annotate le disponibilità liquide e gli strumenti finanziari.

Ci sono operazioni di prestito titoli = un intermediario deve eseguire un ordine o vuole collocare un certo strumento che l’intermediario non ha, allora l’intermediario può chiederlo in prestito a un cliente per collocarlo a un altro cliente.

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