La crisi della pittura a Genova - '500 -
La crisi della pittura a Genova - '500 -
Gli anni quaranta. Un decennio di crisi
Vi furono anni di crisi per la pittura a Genova successivamente alla partenza di Perino del Vaga nel 1537. Ciò è la conferma dell’eccezionalità di una signoria di fatto ma non di diritto di Andrea Doria e della sua fragilità come Mecenate: una visione strumentale dell’arte, intesa in rapporto ai tempi e ai modi di un’acquisizione e di una pubblica dimostrazione del potere. La carenza di prospettive politiche fa si che il Principe passi gli ultimi decenni della sua esistenza senza proporsi nell’ambito della grande committenza in ambito pittorico. Tra gli artisti, l’organizzazione di bottega familiare detiene il monopolio di una produzione povera e più volta al contado che alla città, come nel caso dei Paggio, Semino e Calvi.
Temaro Paggio trova nelle stampe un motivo di aggiornamento a lui consono, incapace di cogliere le novità che si realizzano nel mentre.
Agostino Calvi fu abile a pilotare l’attività dei figli attraverso l’esperienza nella bottega di Perino.
Antonio Semino recepisce gli spunti proposti dalla presenza a Genova della pala di Santo Stefano di Giulio Romano o della produzione su tavola di Perin del Vaga. Si trasferirà poi in Spagna dove troverà una committenza più stimolante e redditizia.
L’aggiornamento romano che egli proporrà per i suoi figli è sintomo di una capacità di propensioni che nuove potenzialità andavano aprendosi per l’arte della pittura a Genova. Intorno alla metà degli anni quaranta la relativa povertà del panorama locale offre possibilità di intervento a maestranze non autoctone per le poche committenze di prestigio: è il caso della decorazione della facciata del palazzo Grimaldi, presso San Francesco di Castelletto, affidato a Aurelio Busso, un lombardo aggiornatosi a Roma.
Proprio in questi anni improvvisamente appare accanto alla modesta vena pittorica di un oscuro artista, Giovanni Cambiaso, la più geniale operosità del figlio, Luca.
Continua a leggere:
Dettagli appunto:
-
Autore:
Gabriella Galbiati
[Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
- Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
- Facoltà: Conservazione dei Beni Culturali
- Esame: Storia dell'arte moderna
- Docente: Maria Calì
- Titolo del libro: Luca Cambiaso Da Genova all’Escorial
- Autore del libro: Lauro Magnani
- Editore: Sagep - Genova
- Anno pubblicazione: 1995
Altri appunti correlati:
- Diritto pubblico romano
- Efficacia della normativa procedurale sul Terrorismo in Italia: come ha inciso l’attentato alle Torri Gemelle?
- Storia delle Relazioni Internazionali
- Arte italiana del Rinascimento
- Arte moderna
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- La Trinità di Masaccio: l'impianto prospettico, le proporzioni perfette
- Stato, territorialità e Covid: i rapporti tra i livelli di governo in Italia e Spagna nel periodo pandemico e le prospettive future
- Il caso di Mario Biondo: omicidio o suicidio?
- Lavoro agile: il diritto alla disconnessione nella prospettiva comparata
- La provincializzazione dell'Italia romana. Persistenze e cesure dal Principato al Basso Impero
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.
Forse potrebbe interessarti:
Storia delle Relazioni Internazionali
Appunti del corso in Storia delle Relazioni Internazionali della prof.ssa Vignati A.A. 2009/2010