Le immagini simboliche nel programma decorativo di Castel Sant’Angelo
I temi ricorrenti sono quelli della giustizia e della pace politica e religiosa che il papa Farnese, salendo al soglio nel 1534, si era impegnato a ripristinare. Sala di Apollo: Nei pennacchi della volta decorata a fresco sono raffigurate due volte l’impresa del Giglio di Giustizia e due volte quella del Delfino col Camaleonte; nella parte destra è raffigurata una fanciulla che cavalca un liocorno e reca un giglio.
Corpo di guardia a livello del Cortile dell’Angelo: l’impresa del Delfino col Camaleonte. La figura è costituita da un delfino e da un camaleonte, con il motto festina lente, ovvero affrettati lentamente. Il concetto del fare celermente è espresso dalle caratteristiche della velocità attribuita al delfino e della lentezza del camaleonte. Ciò comparve anche in monete del tempo di Augusto e Tito.
Sala Paolina: Nella volta, in stucco bianco su fondo oro, sono raffigurate due volte l’impresa del Giglio di Giustizia e due volte quella del Delfino col Camaleonte. Nello specchio di tre delle quattro porte sulle pareti, vi sono quattro piccoli tondi angolari in cui si alternano il Delfino col Camaleonte e il Giglio di Giustizia. Questa figura è costituita da un cespo di tre gigli di giardino, circondati da un cartiglio, da sopra i quali si innalza un arcobaleno. Il giglio, ovvero Paolo III, è come l’arcobaleno apportatore di serenità dopo un periodo tempestoso.
Sala di Perseo: Nel soffitto dipinto in verde scuro e oro si trova il Delfino col Camaleonte e nel fregio affrescato la Vergine col liocorno.
Sala di Amore e Psiche: Nel soffitto dipinto in verde scuro e oro si trova il Delfino col Camaleonte e l’emblema dei Liocorni che bagnano il corno in una fontana e l’immagine della Fanciulla col liocorno.
Corridoio pompeiano: In un tondo della volta affrescata, vi è l’impresa del Giglio di Giustizia.
Sala della Biblioteca: Nella volta, in stucco bianco su fondo oro e verde, è raffigurato l’impresa del Giglio di Giustizia, l’emblema della Vergine col liocorno, del Liocorno che tuffa in corno in un rivo, Liocorni che bagnano il corno in una fontana e nella fascia decorativa in stucco l’emblema della Vergine col liocorno in grembo e del Liocorno che tuffa in corno in un rivo. Quest’ultima simboleggia l’allontanamento dei pericoli, degli inganni e dei tradimenti. Rappresenta sempre la figura e la funzione del pontefice come baluardo e difesa di tutti i cattolici dai veleni dell’eresia e dai pericoli della riforma protestante.
Sala del Tesoro: nel fregio affrescato ricorre l’immagine del liocorno.
Sala dei Festoni: Nel fregio affrescato si trova un liocorno affrontato ad un leone. Alle estremità dello stesso fregio altri liocorni.
Cagliostra: Nel Gabinetto dello Struzzo, al centro della volta, è raffigurato l’emblema dello Struzzo con un ferro nel becco; nel Gabinetto del Delfino e del Camaleonte, troviamo l’impresa del Delfino col Camaleonte. Lo struzzo è l’emblema della giustizia e della neutralità del papa.
Loggia di Paolo III: Nella volta, in un tondo inserito in un quadrato, vi è l’emblema della Vergine col liocorno.
Si ricorda che il liocorno è l’animale emblematico della Famiglia Farnese e che a Castel Sant’Angelo è raffigurato sia in forma alata (Corridoio pompeiano) che marina(Sala della Biblioteca). Questi è un animale fantastico, dalle caratteristiche magiche, raffigurato come un piccolo cavallo bianco con barba caprina e zoccoli di bue dalla cui fronte spunta un corno. È considerato come il simbolo di un’era di pace e significante la forza e la generosa vittoria.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gabriella Galbiati
[Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
- Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
- Facoltà: Conservazione dei Beni Culturali
- Esame: Storia dell'arte moderna
- Docente: Maria Calì
- Titolo del libro: Gli affreschi di Paolo III a Castel Sant'Angelo. Progetto ed esecuzione. Catalogo della mostra.
- Autore del libro: Eraldo Gaudioso
- Editore: De Luca
- Anno pubblicazione: 1981
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