Appunti utili per l'esame di Antropologia in cui si analizza il testo "Razza e storia. Razza e cultura" di Claude Lévi-Strauss.
I due scritti vengono pubblicati in un unico volume, ma sono nati in circostanze diverse.
Nel 1949 l’Unesco pone all’ordine del giorno della Conferenza Generale la discussione sulla lotta contro i pregiudizi razziali; il frutto più importante della discussione sono degli opuscoli tra cui Razza e storia (1952).
Razza e cultura invece fu prodotto da Strauss per una conferenza del 1971 contro il razzismo sempre voluta dall’Unesco, ma questo testo fu accusato perché contraddiceva l’altro, ma ovviamente i due periodi storici sono differenti.
Razza e storia. Razza e cultura
di Anna Carla Russo
Appunti utili per l'esame di Antropologia in cui si analizza il testo "Razza e
storia. Razza e cultura" di Claude Lévi-Strauss.
I due scritti vengono pubblicati in un unico volume, ma sono nati in circostanze
diverse.
Nel 1949 l’Unesco pone all’ordine del giorno della Conferenza Generale la
discussione sulla lotta contro i pregiudizi razziali; il frutto più importante della
discussione sono degli opuscoli tra cui Razza e storia (1952).
Razza e cultura invece fu prodotto da Strauss per una conferenza del 1971
contro il razzismo sempre voluta dall’Unesco, ma questo testo fu accusato
perché contraddiceva l’altro, ma ovviamente i due periodi storici sono differenti.
Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa -
Napoli
Facoltà: Scienze della Comunicazione
Esame: Antropologia
Autore del libro: Claude Lévi-Strauss
Editore: Einaudi
Anno pubblicazione: 20021. Razza e storia. Razza e cultura
Secondo Strauss, Razza e Storia, cerca di conciliare la nozione di progresso con il relativismo culturale,
nozione di progresso che indica soprattutto l’Occidente, ma siccome la diversità equivale alla diseguaglianza
il relativismo può essere considerato solo in generale.
Secondo Lèvi-Strauss la diversità è funzione non tanto dell’isolamento dei gruppi quanto delle relazioni che
li uniscono; il relativismo non considera le culture come universi chiusi, ma come “coalizioni” perché la
storia dell’umanità è segnata dal contributo di tutte le culture, eppure la diversità delle culture non è
percepita dall’uomo come un fenomeno naturale, ma come uno scandalo. Lèvi-Strauss affronta il problema
dell’etnocentrismo che designa la tendenza di ogni società e cultura a correlare l’esaltazione e la difesa della
propria visione del mondo al rifiuto delle costruzioni della stessa natura prodotte da mondi diversi. Dunque
l’adozione di una posizione relativista è poco riscontrabile nei fatti.
In Razza e Cultura, Lèvi-Strauss parla del razzismo come di una dottrina che pretende di vedere nei caratteri
intellettuali che si attribuiscono a un insieme di individui definito, l’effetto necessario di un patrimonio
genetico comune, dove la fedeltà a certi valori rende insensibili ad altri valori.
Anna Carla Russo Sezione Appunti
Razza e storia. Razza e cultura 2. Razza e cultura
Quando cerchiamo di caratterizzare le razze biologiche in base a proprietà psicologiche particolari ci
scostiamo dalla verità scientifica. Gobineau considerato padre delle teorie razziste, non intendeva
l’ineguaglianza delle razze umane in senso quantitativo, ma qualitativo infatti per lui le grandi razze
primitive (la bianca, al gialla, la nera) non erano ineguali in valore assoluto, ma diverse nelle loro particolari
attitudini.
Le culture umane sono molto più numerose delle razze umane perché le prime si contano a migliaia e le
seconde a unità, inoltre al contrario della diversità fra le razze che dipende dalla loro origine storica e
distribuzione nello spazio, la diversità fra le culture pone dei problemi perché ci si chiede se costituisca per
l’umanità un vantaggio o un inconveniente.
Anna Carla Russo Sezione Appunti
Razza e storia. Razza e cultura