Definizione di biodiversità animale
Alcune associazioni mondiali come il WWF, hanno definito la diversità biologica come la varietà in tutte le sue forme (micro e macro), le sue forme e combinazioni (incroci). Secondo l’etologo Mainardi la biodiversità significa coevoluzione (l’uomo fa infatti inciso poco sulla selezione selvatica ma non la natura); queste specie si sono influenzate reciprocamente in un processo dove ciascuna ha fatto la parte della selezione nei confronti degli altri. Nessun paese può astenersi dall’essere selezionatore. Dal 1972 si inizia a parlare di biodiversità tramite la FAO. Le ragioni che motivano l’interesse per lo studio della Biodiversità sono tre: il potenziale economico (oggi mi serve un animale che produce di più, domani che aiuta a fare qualcosa all’uomo per esempio il zebù), l’utilizzo scientifico (avere un animale con il ciuffo come la padovana oppure un bovino con la doppia coscia come la piemontese, rientrano gli aspetti biologici, tolleranze climatiche, possono aiutare per l’identificazione di geni specifici coinvolti nelle malattie ambientali, oppure utilizzati per la ricerca in altri animali), e l’interesse culturale (molte specie hanno giocato un ruolo importante in specifici periodi storici come il bovino Texas Longhorn nella colonizzazione degli USA, altri come i lama venivano utilizzati dagli inca peruviani per la fibra, altri invece sono importanti come portatori di specifici caratteri estetici). Possiamo ampliare la lista prendendo in considerazione l’utilizzazione di animali aventi riserve genetiche diverse atte all’attività sportiva od hobbistica; le razze autoctone resistono maggiormente negli ambienti estremi quindi ci potremmo assicura contro futuri cambiamenti nelle circostanze produttive, ambientali, salvaguardando inoltre i costi per la tutela dell’ambiente; infine consideriamo anche il valore ecologico e quindi l’interazione tra razze locali, ambiente e prodotti. Esistono tre forme di biodiversità: ecologica (n di differenti ecosistemi in un dato ambiente-tempo), di specie (n differenti di specie in un dato ambiente-tempo) e genetica (entro specie). Aumentando la media diminuisce la variabilità e parleremo di variabilità, mentre la conservazione sarà soddisfatta quando le medie e le variabilità saranno pressoché uguali.
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Dettagli appunto:
- Autore: Denis Squizzato
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Agraria
- Corso: Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
- Esame: Biodiversità zootecnica e tracciabilità dei prodotti animali
- Docente: Cassandro Martino
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