Appunti utili per l'esame - Storia del cristianesimo antico - in cui si analizza il testo "Il cristianesimo dal concilio di Nicea a Gregorio Magno". Viene trattato il periodo da Costantino al concilio di Calcedonia (312-451).
Storia del cristianesimo antico
di Gherardo Fabretti
Appunti utili per l'esame - Storia del cristianesimo antico - in cui si analizza il
testo "Il cristianesimo dal concilio di Nicea a Gregorio Magno". Viene trattato il
periodo da Costantino al concilio di Calcedonia (312-451).
Università: Università degli Studi di Catania
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Storia del cristianesimo antico
Docente: Teresa Sardella
Titolo del libro: Il cristianesimo dal concilio di Nicea a Gregorio
Magno
Autore del libro: S. Pricoco
Editore: Bari
Anno pubblicazione: 19951. L'età di Costantino
La straziante malattia di Galerio che costrinse il feroce Augusto ad emettere l'editto emanato a Serdica e poi
pubblicato a Nicomedia il 30 aprile del 311, viene riportato da Eusebio e dal Lattanzio. Alla morte di
Galerio il suo posto fu preso da Massimino Daia. L'Illirico era nelle mani dell'Augusto Licinio. A Occidente
si scontravano Massenzio, che regnava sull'Italia e sull'Africa e il figlio di Costanzo Cloro, Costantino, che
regnava su Spagna, Gallia e Britannia. Costantino si allea con Massimino Daia e Licinio e muove guerra a
Massenzio, che liquiderà definitivamente nella famosa battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre 312. Nel 313
Costantino si incontra a Milano con Licinio. Il famoso Editto di Milano sembra che non sia mai esistito ma è
chiaro che in quell'occasione i due optarono per una politica religiosa ancora più ampia di quella dichiarata
nell'editto di Galerio. L'editto infatti restituiva alle comunità cristiane i locali dove riunirsi e riconoscevano
la proprietà ecclesiastica e la capacità giuridica delle chiese. Ma questo editto è sempre improntato come un
atto di mitissima clementia dell'imperatore, non molto diverso dall'editto di Galerio.
Intano Licinio aveva sconfitto Massimino Daia ad Adrianopoli nell'aprile del 313. Licinio era sposato con la
sorella di Costantino, Costanza, e regnava su tutto l'Oriente; Costantino su tutto l'Occidente. Il problema
della conversione di Costantino muove dalle idee antitetiche che sono state mosse nei secoli: o difensore
strenuo della cristianità e cristiano osservante egli stesso, o deista o religiosamente indifferente, attento
calcolatore. Oggi non si parla tanto di conversione costantiniana quanto di evoluzione religiosa. Si
attribuisce particolare rilievo al passaggio dall'idelogia tetrarchica e dal culto ad essa conesso di Giove ed
Ercole al culto monoteistico di Apollo – Sole. Costantino cercava un “dio ausiliare” che lo assistesse e
rendesse invincibili le sue armi; Costantino voleva l'unità dello Stato e perciò perseguiva anche l'unità
religiosa appoggiando religioni che avessero respiro universalistico.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
Storia del cristianesimo antico 2. Le misure a favore dei Cristiani (300)
LE MISURE A FAVORE DEI CRISTIANI: Costantino condivide il potere con Licinio fino al 324. Licinio,
in barba agli accordi di Milano, dal 320 inizia a perseguire una politica anticristiana e nel 324 scoppia la
guerra. In due grandi battaglie, Adrianopoli a luglio e Crisopoli, in Asia Minore, a settembre, Licinio fu
sconfitto. Prima confinato a Tessalonica, Licinio fu poi ucciso. In queste due battaglie ormai Costantino si
poneva come il difensore della cristianità e il suo esercito mostrava chiaramente il labarum con il
monogramma di Cristo.
Entrato trionfalmente a Roma, il silenzio delle fonti indica che Costantino non salì sul Campidoglio a
rendere omaggio a Giove Capitolino. Nell'arco trionfale eretto nel 315 lasciò che venisse rappresentato con
gli attributi del dio solare e l'ispirazione è data ad una non meglio specificata divinità. Fece demolire sul
Celio le caserme degli equites singulares facendo costruire al loro posto la Chiesa del Laterano, non
abbandonando però mai l'attributo di pontefice massimo e lasciò che i sacerdoti pagani celebrassero le loro
cerimonie sacrificali. Se in un medaglione coniato per i Decennali del 315 l'elmo che ricinge l'imperatore ha
il monogramma di Cristo, è altrettanto vero che immagini delle antiche divinità rimangono almeno fino al
322. Le misure in favore della Chiesa furono comunque ampie: esenzione dai munera curiali, diritto delle
chiese di ricevere legati. Fra il 319 e il 321 esce un pacchetto di leggi che vieta l'aruspicina. Mettere al
bando la crocefissione, divieto di marchiare gli schiavi sul viso, proclamare la festività domenicale non
erano leggi ad hoc per i cristiani ma tenevano certo conto dei loro costumi.
Costantino diede nuovo impulso alla costruzione di chiese ed edifici, spesso sontuose e monumentali. A
Roma il S. Salvatore, oggi San Giovanni in Laterano; la primitiva chiesa di San Pietro; le basiliche
circiformi. A Gerusalemme, sul Golgota, nel 325 – 326 fa erigere dento un unico recinto il Santo Sepolcro,
il Calvario e una basilica. A Betlemme erige la Chiesa della natività.
La madre Elena lo appoggiò ed esortò e disse che dopo lunghe ricerche aveva ritrovato la Vera Croce, sul
Golgota nel 326. Donò a molte chiese i frammenti del santo legno e coi chiodi fece fabbricare un elmo e un
morso di cavallo per il figlio. Ambrogio e Paolino di Nola spiegheranno quell'evento incredibile e clamoroso
come il suggello sacro dell'opera di Costantino.
Nel 330 fondò, sulla vecchia Bisanzio, la nuova capitale: Costantinopoli. Qui Costantino intreccia cristiano e
pagano con arredamenti e statue della Tyche e della Grande Madre. Negli ultimi anni del suo regno lavora
alla grande basilica di Santa Sofia, nel cui mausoleo si farà seppellire dopo la morte, avvenuta il 22 maggio
del 337 a Nicomedia. Lo battezzerà l'ariano Eusebio. Il corpo sarà sepolto in un sarcofago di porfido al
centro dei dodici cenotafi degli Apostoli, a significare che egli era stato il tredicesimo.
Costantino si era proclamato episkopos ton ektòs, vescovo per le faccende non troppo legate ai vescovi veri
e propri.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
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