Appunti utili per l'esame di Sociologia in cui si analizza il testo di Cipolla dedicato al consumo di sostanze: tabacco, alcol, ecstasy ed eroina. Nel testo ci si sofferma sulla diffusione del consumo nella popolazione e in gruppi specifici; sulle modificazioni dei tipi di consumo; sulle differenti funzioni attribuibili alle sostanze; sul progressivo ampliamento della fascia di età dei consumatori, dai più giovani alle fasce di età più avanzate.
Il consumo di sostanze psicoattive oggi
di Angela Tiano
Appunti utili per l'esame di Sociologia in cui si analizza il testo di Cipolla
dedicato al consumo di sostanze: tabacco, alcol, ecstasy ed eroina. Nel testo ci
si sofferma sulla diffusione del consumo nella popolazione e in gruppi specifici;
sulle modificazioni dei tipi di consumo; sulle differenti funzioni attribuibili alle
sostanze; sul progressivo ampliamento della fascia di età dei consumatori, dai
più giovani alle fasce di età più avanzate.
Università: Università degli Studi di Bologna
Facoltà: Sociologia
Corso: Sociologia
Esame: Sociologia corso avanzato
Docente: C. Cipolla
Titolo del libro: Il consumo di sostanze psicoattive oggi
Autore del libro: Cipolla C.
Editore: Franco Angeli
Anno pubblicazione: 20071. Il fumo in Italia: introduzione
L'Oms ha inserito il fumo di tabacco tra i 7 principali fattori di rischio responsabili della maggioranza delle
malattie non trasmissibili nella regione europea, insieme a ipertensione, alcol, ipercolesterolemia,
sovrappeso, scarsa assunzione di frutta e verdura ed inattività fisica.
La relazione tra prevalenze di consumo e mortalità tabacco-attribuibile viene classicamente esemplificata da
una curva epidemica a 4 stadi (Lopez), che descrivono l'andamento di tali variabili nel tempo e per i due
generi.
Nella prima fase il consumo tende a diffondersi solo nel genere maschile e negli strati economici più elevati.
Nella seconda fase il consumo di tabacco diventa un comportamento maggiormente diffuso nelle
popolazioni e più equamente distribuito tra i diversi gruppi sociali; in questa fase si affaccia al consumo il
genere femminile, soprattutto se appartenente alle classi sociali più elevate. Nella terza fase il consumo tra i
maschi tende a diminuire mentre quello femminile raggiunge il suo picco per poi declinare a sua volta. Nella
quarta fase il consumo si abbassa in entrambi i generi, più marcatamente negli uomini, e l'abitudine al fumo
diventa un comportamento più diffuso nei gruppi socio-economici più svantaggiati.
Il risultato di questa curva è l'inversione dell'associazione tra status socio-economico e consumo di tabacco.
Angela Tiano Sezione Appunti
Il consumo di sostanze psicoattive oggi 2. Il consumo di tabacco in Italia
In Italia il consumo di tabacco si comporta differentemente e nel corso degli ultimi 50 anni si è verificata
una drastica riduzione del consumo.
Secondo l'indagine multiscopo istat, in Italia le persone che dichiarano di essere fumatori nel 2005 sono il
21,9% della popolazione ultra 14enne. La diffusione continua ad essere differenziata per genere con una
prevalenza tra gli uomini adulti pari al 28% ed al 16,1% nelle donne. Il dato più rilevante è il calo nei
consumatori, soprattutto negli uomini che nelle donne.
La diminuzione sembra essere dovuta soprattutto all'aumento della categoria ex fumatori più che alla
diminuzione di coloro che non hanno mai iniziato a fumare.
L'aumento di coloro che iniziano a fumare potrebbe essere causato dalla quota di soggetti che fumano tra i
più giovani.
Le altre classi d'età mostrano una notevole diminuzione dei fumatori in entrambi i generi.
Esistono rilevanti differenze geografiche: nel 2005, la prevalenza maggiore si registra nell'Italia nord-
occidentale e centrale; le differenze di genere sono inoltre più marcate nell'Italia meridionale dove si
registrano la più alta prevalenza tra gli uomini e la più bassa tra le donne.
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Il consumo di sostanze psicoattive oggi 3. Il consumo di tabacco secondo la classe sociale
Modello di regressione logistica (tab.4 pag. 89): studia l'associazione tra l'essere un fumatore ed alcune
variabili di posizione sociale come la classe sociale ed il livello di istruzione. All'interno del modello sono
state inserite altre variabili come il consumo di alcol, l'esercizio fisico, la condizione di sovrappeso e i dati
analizzati sono tratti dall'indagine multiscopo aspetti della vita quotidiana del 2005.
In Italia i due sessi mostrano comportamenti differenziati a seconda dell'area geografica: fra i maschi la
prevalenza dell'uso di sigarette è maggiore a sud, coerentemente con la più rilevante componente di classe
sociale bassa, mentre nelle femmine le fumatrici sono più frequenti al centro-nord. Inoltre, fra i maschi nel
tempo si è aggravato il differenziale fra classi sociali, con i soggetti più abbienti che sempre più
frequentemente non fumano o smettono. Nelle donne l'abitudine, che era più frequente nelle classi sociali
alte, si sta estendendo verso quelle più disagiate. Anche in questo caso sembra di poter dire che sono i
modelli culturali, più che le differenze di censo in quanto tali, che determinano l'andamento geografico, fra i
sessi e fra le classi, di questo stile di vita.
I maschi mostrano un'associazione sempre più forte tra consumo di tabacco e livello d'istruzione più basso.
L'associazione con il livello d'istruzione e la classe sociale risulta di segno opposto per il sesso femminile, in
cui è la classe sociale più alta e il livello d'istruzione più alto che hanno la probabilità maggiore di
annoverare consumatori di sigarette.
Questa analisi conferma, quindi, la direzione dell'associazione tra sesso e consumo di tabacco dimostrando
come l'Italia attraversi ancora la fase 3 della curva epidemica del consumo (diminuzione del consumo nel
genere maschile, consolidamento in quello femminile) e come questo avvenga in modo selezionato tra le
classi sociali.
Angela Tiano Sezione Appunti
Il consumo di sostanze psicoattive oggi 4. Le conseguenze del fumo sulla salute
Tumori:
I fumatori hanno un rischio doppio di morte per tutti i tumori rispetto ai non fumatori. I forti fumatori 3 volte
superiore. Il tumore al polmone è la più comune causa di morte per cancro nel mondo tra i fumatori, ed il
fumo di sigaretta aumenta il rischio di tutte le tipologie istologiche di tumore al polmone
Malattie respiratorie:
Fumare è la più importante causa di bronchite cronica, enfisema e restringimento delle vie respiratorie.
Ancora una volta la quantità di sigarette fumate presenta una relazione dose-risposta con il rischio di morte.
L'abitudine al fumo sembra, poi, che giochi un ruolo importante nel rischio di contrarre malattie infettive
quali la tubercolosi, l'influenza ed i comuni raffreddori.
Malattie cardiovascolari:
Il consumo di tabacco aumenta il rischio di una malattia cardiovascolare. Il tabacco agisce in modo correlato
con altri fattori di rischio come la dieta e la mancanza di esercizio fisico. Oltre i 60 anni il rischio relativo
tende ad aumentare, in particolare per infarto.
Malattie dell'apparato riproduttivo:
Fumare durante la gravidanza può portare a conseguenze gravi in termini di malattia sia per la madre che per
il feto (nascita prematura, sotto peso alla nascita, principale causa di morte tra il primo mese ed il primo
anno di vita di un individuo).
Fumo passivo:
Dal 1986 sono stati pubblicati una serie di report autorevoli che hanno evidenziato l'esistenza di rischi
significativi per la salute dal fumo passivo (rischio più alto del 20.30% di contrarre un tumore al polmone
rispetto a chi vive con un non fumatore).
La mortalità in Italia:
Il fumo uccide più nei paesi sviluppati dove l'abitudine al fumo si è consolidata in tutto il secolo scorso ed in
modo significativo nel genere maschile.
In Italia, sono attribuibili al fumo, nel 2002, circa 80.000 decessi suddivisi per cause principali.
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Il consumo di sostanze psicoattive oggi 5. Strategie di prevenzione al tabagismo
L'obiettivo delle strategie di prevenzione per l'abitudine al tabacco possono essere finalizzate a limitare
l'inizio al consumo delle popolazioni più giovani (prevenzione primaria) o a promuovere azioni tali da
determinare la cessazione dell'abitudine tra coloro che fumano (prevenzione secondaria)
Aumento dei prezzi: sembra essere l'intervento con il miglior costo efficacia sulla riduzione e l'abbandono al
consumo specialmente tra i giovani. Nel nostro paese il prezzo del tabacco rimane ancora uno tra i più bassi
d'Europa.
Divieto di pubblicità dei prodotti a base di tabacco: gli avvertimenti sui danni derivati dal fumo hanno un
effetto sulla riduzione del consumo.
Il divieto di consumo negli spazi pubblici chiusi e nei mezzi di trasporto: incoraggia i fumatori a ridurre il
consumo o a smettere totalmente.
Angela Tiano Sezione Appunti
Il consumo di sostanze psicoattive oggi