Tesina di approfondimento per il Corso di Storia e Istituzioni dell'Africa, con il professore Antonio Morone, 2009-2010.
L'Africa e la stregoneria. Cenni sul concetto di stregoneria e la sua evoluzione nel corso del tempo all'interno della cultura africana in contrapposizione con la cultura occidentale.
La stregoneria in Tanzania: un problema attuale
di Elisa Giovinazzo
Tesina di approfondimento per il Corso di Storia e Istituzioni dell'Africa, con il
professore Antonio Morone, 2009-2010.
L'Africa e la stregoneria. Cenni sul concetto di stregoneria e la sua evoluzione
nel corso del tempo all'interno della cultura africana in contrapposizione con la
cultura occidentale.
Università: Università degli Studi di Verona
Esame: Storia dell’Africa
Docente: Antonio Morone1. Introduzione al concetto di stregoneria
Scriveva Hegel: ”In Africa sono tutti incantatori”. Questi popoli “riconoscono la forza della natura e cercano
di sovrastare a essa. Così essi credono anche che l’uomo non muoia mai naturalmente, ma che sia la volontà
di un nemico che l’uccide per virtù magica: e per ovviare a ciò, come contro ogni altra forza naturale, si
servono a loro volta della magia” . Questa immagine fu riproposta spesso dalla pubblicistica, dalla
letteratura popolare e dall’opinione dei viaggiatori. Per Meyer Fortes, antropologo britannico che ha
indagato il pensiero dei Tallensi del Ghana, la stregoneria si colloca ai margini del loro pensiero; è parte del
folklore non dei veri valori della vita. La stregoneria in realtà si può vedere come un tema ricorrente e
attuale, vive di particolari circostanze, compare e scompare in maniera inaspettata. Lo studio della
stregoneria è passato attraverso due momenti, il primo in età coloniale, il secondo alla fine del Novecento.
La prima generazione di studi intendeva distanziarsi dagli stereotipi della mentalità coloniale e pensò di
analizzare il posto che aveva questo tipo di cultura nella mentalità religiosa e nel cosmo, nei rapporti politici
e di gestione a livello di villaggio. Prospettiva molto considerata, cercava studiare le specificità dei discorsi
sulla stregoneria, chiedendosi chi li sosteneva e chi li generava. Concentrandosi sulle dimensioni locali,
stabilì un legame tra stregoneria e cultura tradizionale africana, tra credenza nell’invisibile e mondo rurale.
Visione di cui gli stessi sostenitori presentavano i limiti, perché in epoca pre-coloniale la stregoneria non è
mai stata confinata solo nei villaggi. Per reazioni, dagli anni ’80 si è cercato di parlare di modernità nei
discorsi sulla stregoneria, indagandone il prosperare nelle città, fra i settori istruiti e nei mass media, con una
lettura sullo sfondo delle attuali problematiche. Questo è il nucleo della seconda generazione di studi . È
difficile giungere a una condivisa definizione di stregoneria, perché le pratiche al suo interno differiscono
notevolmente; a lungo l’antropologia ha cercato di trovare una soluzione indagando le terminologie
indigene, ma la dispersione è stata enorme. L’africanistica contemporanea ha cercato di rimanere più legata
alle concrete situazioni, prestando attenzione alle interpretazioni personali nei diversi contesti su cosa questo
concetto incarnasse. Entrambe queste posizioni sono comunque frutto della riflessione critica e di metodo
che attraversa le scienze umane dagli anni ’60 del Novecento.
Elisa Giovinazzo Sezione Appunti
La stregoneria in Tanzania: un problema attuale