In questi sintetici appunti per il corso di endocrinologia si pongono a confronto diverse diete dimagranti, in particolare per diabetici. Si discute poi dell'efficacia farmacologica dei medicinali per la cura del diabete mellito di tipo II.
Endocrinologia
di Lucrezia Modesto
In questi sintetici appunti per il corso di endocrinologia si pongono a confronto
diverse diete dimagranti, in particolare per diabetici. Si discute poi dell'efficacia
farmacologica dei medicinali per la cura del diabete mellito di tipo II.
Università: Università degli studi di Genova
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Esame: Endocrinologia
Docente: Maggi1. Dieta Robert Atkins
Era un cardiologo statunitense che circa vent'anni fa pubblicò un lavoro dal nome "Dr. Atkins' New Diet
Revolution". L’ormone FMH (Fat Mobilizing Hormone) viene secreto dall'ipofisi ed è deputato alla
mobilizzazione (consumo) dei grassi; questa secrezione però avviene soltanto quando nell'organismo non ci
sono zuccheri disponibili ad essere usati come fonte di energia tanto da costringerlo a pescare nei depositi di
grasso. Per aumentare la produzione dell'ormone FMH è necessario eliminare del tutto gli zuccheri e i
carboidrati. Ma solo questi due elementi; per il resto non ci sono limitazioni. E’ questa è la carta vincente
della dieta: dovete solo badare al "cosa" ma non al "quanto".
La dieta del dr. Atkins, è una delle più famose diete a basso apporto di carboidrati, limita l’assunzione dei
carboidrati a 20 g al giorno, che corrisponde a meno di 1/6 della quantità raccomandata dalle linee guida
nazionali. Riducendo l’introito giornaliero di carboidrati l’organismo deve utilizzare le riserve muscolari ed
epatiche di glicogeno come fonte di energia. In questa situazione di stress metabolico l’acqua associata al
glicogeno è rilasciata e questo è il meccanismo che determina la cospicua perdita di peso osservata
abitualmente dopo una settimana di dieta a basso contenuto di carboidrati. In una situazione di deficit
energetico l’organismo inizia ad utilizzare anche i grassi ma, in assenza di carboidrati, l’ossidazione dei
grassi porta a sviluppare delle sostanze chiamate corpi chetonici la cui concentrazione aumenta nel sangue
creando uno stato chiamato di chetosi. Lo stato di chetosi determina, a volte, una soppressione dell’appetito
che agevola a sua volta l’aderenza alla dieta. Il dr. Atkins sostiene che la chetosi sia “una condizione sicura,
naturale e necessaria alla perdita di peso”.
Una recente revisione pubblicata su JAMA ha inoltre evidenziato che la perdita di peso nei soggetti che
seguono la dieta Atkins sembra essere dovuta più al suo basso apporto calorico che non alla restrizione di
carboidrati; inoltre non è stata evidenziata alcuna correlazione tra i livelli di corpi chetonici nel sangue e la
perdita di peso corporeo; anzi, uno stato di chetosi prolungato può favorire la deplezione dei minerali nelle
ossa.
Lucrezia Modesto Sezione Appunti
Endocrinologia