Appunti delle lezioni e materiale didattico fornito dal Prof. Landini, sintesi di slide presentate durante lo svolgimento del corso. a.a. 2010/2011 per il Corso di Laurea in Servizi giuridici per l'impresa
Pianificazione del Territorio
di Alessandro Remigio
Appunti delle lezioni e materiale didattico fornito dal Prof. Landini, sintesi di
slide presentate durante lo svolgimento del corso. a.a. 2010/2011 per il Corso
di Laurea in Servizi giuridici per l'impresa
Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di
Chieti e Pescara
Facoltà: Economia
Docente: Prof. Landini1. Panorama economico mondiale prima del 1890
Prima del 1890, il panorama economico mondiale era dominato da 2 spazi economici: Europa Nord
occidentale e USA (si tratta di 2 aree di antica industrializzazione).
Gli anni precedenti al 1890 furono caratterizzati da una forte crescita economica in tutta l'Europa e gli Stati
Uniti, ciò è imputabile principalmente alla diffusione di innovazione tecnologica tra le quali lo sfruttamento
della energia elettrica (cosiddetta rivoluzione industriale). Questa creò una frattura tra due diverse modalità
di sviluppo, il consolidamento della tradizionale tecnologia basata sul carbone e la diffusione dell'elettricità
in paesi poveri di fonti energetiche tradizionali come Svizzera e Itali.
Le innovazioni industriali furono legate all'introduzione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro alla
ricerca di tecnologie per massimizzare l'efficienza.
Le conseguenze della rivoluzione industriale furono l'implementazione della movimentazione internazionale
dei capitali, l'inizio della dominazione economica di paesi dotati di risorse, l'ascesa delle prime imprese
multinazionali.
Prima guerra mondiale :Come effetto si ebbe il blocco del commercio fra i paesi europei. La situazione
favorì l'America nord occidentale e il Giappone. In Asia e Oceania l'assenza di prodotti industriali e la
nascita di un tessuto imprenditoriale locale.
Iniziò anni 30: le imprese economiche mondiali offrirono il crollo dei redditi, la disoccupazione e minori
investimenti: la causa fu il calo dei redditi degli agricoltori in un contesto di sovrapproduzione. La crisi si
proprio agli altri paesi attraverso la riduzione delle importazioni e delle esportazioni.
Metà anni 30 alla chiusura commerciale dell'inizio parentesi cosiddetta politica di protezionismo si
sostituirono accordi commerciali multilaterali che portarono alla formazione di nuovi insieme economici.
Seconda guerra mondiale: in questi anni si disegnarono i sistemi economici. Agli effetti benefici furono
sulle economie dei paesi meno coinvolti: Stati Uniti, Canada e Australia.
Metà anni 40: guerra fredda tra Stati Uniti e Russia. La prima voleva isolare l'unione sovietica e impedire
l'espansione del comunismo in Europa: adottò il piano Marshall e partecipò alla NATO. La seconda istituì
come risposta la COMECON.
Periodo post bellico: è importante perché nacquero tre organismi sovranazionali nello scenario economico
mondiale la quale spinta organizzativa fumosa dagli Stati Uniti: FMI, ITO, BANCA MONDIALE.
FMI: istituito per regolare i fenomeni monetari attraverso il sistema di cambi fissi ma aggiustabili, noto
appunto come sistema Bretton Woods. Ruolo legato al finanziamento del debito pubblico dei paesi del sud
del mondo e l'elaborazione di piani strutturali per i paesi i cui intendono accedere a finanziamenti .
ITO: nacque allo scopo di promuovere la liberalizzazione del commercio internazionale attraverso la
rimozione di politiche protezionistiche come darsi o restrizione alle importazioni.
BANCA MONDIALE: vuole promuovere la liberalizzazione del commercio internazionale attraverso la
rimozione di politiche protezionistiche come dazi.
Sud del mondo: esso invece, cercava indipendenza economica e politica tuttavia l'assenza di bassa politica
ed economica per la costituzione di democrazie stabili causò la caduta dei regimi totalitari. Inoltre questi
paesi avevano forte carenza di risorse nonché elevata corruzione ed inefficienza burocratica.
Anni 60 inizio ’70: periodo di boom economico, cioè la crescita economica iniziò nel dopoguerra ma gli
Alessandro Remigio Sezione Appunti
Pianificazione del Territorio squilibri di crescita fra i paesi furono spesso accentuati: la Cina per esempio negli anni 50 conobbe uno
sviluppo industriale che seguiva il modello sovietico mentre negli anni 60 si sviluppò il settore agricolo che
segnò il passaggio da una struttura industriale specializzata nel tessile a un ampio differenziata. Presupposti
per queste trasformazioni furono la rimonta tecnologica, l’aumento del livello del capitale umano, aumento
classe manageriale, aumento del livello di risparmio e investimenti del popolo avente sempre più mentalità
cooperativa e corporativa. I quattro paesi del sud-est asiatico s'è però attirare risorse dall'estero.
Anni 70: durante questi anni si determinò la nascita del indebitamento dei paesi del sud del mondo, i quali
ricevettero aiuti finanziari dai paesi del nord.
Anni 80: solo in questi anni si stabilizzò il prezzo del greggio: i governi locali fallirono nel tentativo di
creare un tessuto industriale locale e slegarsi da un'economia basata unicamente sull'esportazione del
petrolio. Nel 1960 nacque tra i paesi esportatori di petrolio l’OPEC: nel 1970 aumento prezzo del petrolio
dovuto alla guerra arabo.
Fine anni 80: la situazione dei paesi del sud del mondo rimane uguale a quella del dopoguerra; il divario fra
America Latina e Africa si accentua; l'Oceania assumeva i caratteri di un paese del nord.
Nuovo millennio: scenario economico fortemente squilibrato, riflette una geografia del sistema economico
diverso rispetto all'inizio del novecento ma ancora molto gerarchica. viene coniato il termine
“globalizzazione” termine utilizzato già dagli anni 60,.i fattori di nascita della globalizzazione fu lo sviluppo
delle grandi organizzazioni mondiali create con Bretton Woods; la diffusione del modello capitalistico nel
mondo; la caduta del regime sovietico e la diffusione delle imprese multinazionali. Il concetto di
globalizzazione può essere considerato come l'ampliamento, l'intensificazione e l'accelerazione delle
relazioni fra soggetti localizzati in differenti aree del mondo. Queste relazioni si riferiscono a un ampio
panorama di tematiche e fenomeni differenti, all'affermarsi di filiere produttive e di reti commerciali di
portata planetaria, alla comparsa di problemi.
innovazione tecnologica: contribuisce molto all'estrazione del sistema economico. È stata determinante per
il passaggio ad un'economia vista a una basata sulla conoscenza. L'analisi dell'attività innovativa utilizza tre
indicatori: brevetti registrati, spesa per la ricerca e sviluppo, il personale addetto alla ricerca e sviluppo. I
paesi più innovatori in campo di brevetti registrati sono Svizzera Giappone e Svezia: per quanto riguarda la
spesa per la ricerca troviamo ai primi posti Finlandia, Islanda e Giappone. Per quanto riguarda il personale
addetto ad attività di ricerca e sviluppo la performance migliore è degli Stati uniti
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Pianificazione del Territorio 2. Modernizzazione: sviluppo di idee e ideologie
Se l'ideologia della modernizzazione appare oggi superata, in quanto basata sull'assimilazione di concetti
assai diversi come quelli di crescita, sviluppo e progresso, non bisogna negare il ruolo importante che ha
assunto nel dibattito teorico sino alla fine degli anni 60.
La prospettiva ideologica della modernizzazione è antica, e ha generalmente permeato l'ideologia della
colonizzazione, ma dal punto di vista socioeconomico emerge con chiarezza in alcuni quadri teorici
sviluppati negli anni 60 per descrivere e interpretare i processi di sviluppo. Il lavoro più noto ed
esemplificativo, è sicuramente rappresentato dal “modello evolutivo della società” (MODELLO A
“STADI”) proposto da ROSTOW. Attraverso la comparazione storica l'autore ipotizza come lo sviluppo dei
diversi paesi avvenga sempre attraverso cinque stadi successivi, lungo un sentiero lineare verso la
modernità:
1. società tradizionale: si caratterizza per limitate conoscenze tecnologiche: la scienza è sostituita dalla
superstizione.
2. condizioni preliminari per il decollo: con lo sviluppo di strutture per l'istruzione e la formazione, con
l'accumulazione del capitale attraverso la diffusione di istituzioni bancarie e sistemi finanziari, con la
crescita delle strutture di impresa e della classe imprenditoriale, si determinano quelle precondizioni che
porteranno al decollo nel corso di 10-50 anni. In questa fase le tecnologie sono ancora semplici, aprendo
limite alle strutture produttive.
3. decollo: si tratta della fase di transizione in senso stretto: con lo sviluppo economico si stimola la
trasformazione delle strutture sociali e culturali che, nel corso di 50-100 anni, si avvicineranno a quelle
moderne.
4. passaggio alla maturità: con la crescita economica si afferma la necessità di diversificazione delle attività
produttive.
5. società dei consumi di massa: si tratta della struttura delle società occidentali incentrata sulla produzione e
sul consumo di beni sofisticati, ad alto valore aggiunto.
In pratica, il modello proposto da ROSTOW costituisce un manifesto di fede nel progresso sociale, nella i
limitatezza delle risorse naturali, nella razionalità economica come meccanismo regolatore, nel legame
imprescindibile tra crescita industriale e sviluppo. In questo schema di ragionamento è implicito come esista
un unico possibile percorso di sviluppo, quello occidentale, e come industria e tecnologia assicurino da sole
il progresso sociale e il benessere dell'uomo: si tratta dell'impostazione alla base dell'ideologia del
produttivismo, inteso come sostituzione della fine con il mezzo. dal punto di vista delle politiche di crescita,
l'implicazione logica di questo schema di ragionamento è che i paesi del sud del mondo debbano in qualche
modo industrializzarsi , da cui deriva una visione dualistica delle attività economica: da un lato e quelle
tradizionali, comprendenti essenzialmente l'agricoltura di sussistenza e dall'altro il settore moderno, relativo
all'agricoltura commerciale e di piantagione, alle attività mineraria e soprattutto all'industria manifatturiera.
In secondo luogo, affinché il processo di industrializzazione prenda forma, si rendono necessari sensibili
investimenti di capitale, di fatto impossibili all'interno di società povere, e quindi caratterizzate dall'assenza
di risparmio.
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Pianificazione del Territorio 3. Dalla modernizzazione al neo liberismo
L'espressione neo liberismo fece la sua comparsa durante gli anni 80 con riferimento alle agende politiche di
alcuni paesi, e in particolare il Cile del dittatore Augusto Pinochet. L’agenda del dittatore fu tesa ad aprire il
paese agli investimenti stranieri, alla deregolamentazione, alla privatizzazione delle imprese statali. Un
simile programma di privatizzazione, di apertura dei mercati e di riduzione dell'ingerenza dello Stato
nell'economia è stato perseguito anche in molti paesi del Nord. Dal punto di vista storico, il neoliberismo si
afferma quindi negli anni 80, all'indomani della crisi dell'economia fordista. L'espressione neo liberismo si
riferisce però a un insieme eterogeneo di fenomeni e significati; a questo proposito, è utile distinguere tre
diverse accezioni: politica, economica e ideologica.
POLITICA: il presupposto è che la razionalità collettiva di un universo di attori che perseguono le finalità
sociali sia preferibile a qualsivoglia forma di razionalità centralizzata. In altre parole, singoli individui o
gruppi che si associano più o meno spontaneamente nel perseguire i propri obiettivi sono efficienti di
qualsiasi governo.
ECONOMICA: il neoliberismo auspica quindi l'espansione dell'economia di mercato, sia dal punto di vista
geografico sia da quello quantitativo e settoriale.
IDEOLOGICA: il presupposto centrale del credo neoliberale è che le relazioni economiche, politiche e
sociali si organizzino nel migliore dei modi attraverso l'interazione fra attori formalmente svincolati da
imposizioni esterne e liberi di perseguire razionalmente i propri interessi, pur all'interno di un quadro
condiviso di norme e regolamentazioni.
I principi di base del liberismo si rifanno a idee riguardanti l'importanza della libertà personale, difficilmente
argomenti stabili e certamente seducenti. Nell'ideologia liberista, la libertà individuale è posta a rischio non
solo da fascismo, dittatura è comunismo, ma anche dalle forme di intervento dello Stato nell'economia, che
sostituiscono i servizi collettivi, ossia azioni di governo, alla libertà delle scelte individuali.
Alessandro Remigio Sezione Appunti
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