L'impresa multinazionale: i primi approcci

La teoria economica ha tentato di fornire una spiegazione dell'esistenza delle imprese multinazionali. Gli autori di riferimento sono:

HYMER: il fenomeno multinazionale e gli investimenti all'estero vengono ricondotti alle scelte e alle strategie delle imprese, e non ha prospettive macroeconomiche legate alla circolazione del capitale internazionale e alle differenze nei tassi di interesse. l'autore di fattori locali come la conoscenza tecnologica è l'accesso ai finanziamenti locali, i quali possono rappresentare vantaggi per l'impresa e sceglie di aprire una filiale estera.

VERNON: modello legato al “ciclo di vita del prodotto”.
Individua tre fasi:
1. INTRODUZIONE: necessità di sviluppo di tecnologiche innovative
2. CRESCITA:  inizio produzione in serie
3. MATURITA’: il prodotto è “assestato” nel mercato e non è possibile innoverlo.

CHANDLER: distinzione tra concetto di “strategia” e “modalità”
Strategia: si riferisce alla definizione degli obiettivi di lungo termine. Si differenziano in strategie di “integrazione”, con cui si esprime la volontà dell’impresa di espandersi e un di “diversificazione” tesa ad ampliare progressivamente l’iniziale campo di attività.
Modalità: implica i meccanismi attraverso i quali l’impresa si espande.

DUNNING: “il paradigma eclettico”, noto come “sistema OLI” Ownership, Location, Internalization. Eclettico perché coniuga i contributi di discipline e scuole differenti. Lo schema individua tre principi generali che, se soddisfatti, determinano per un impresa la scelta multinazionale:
1. OWNERSHIP: proprietà degli stabilimenti della filiera;
2. LOCATION: vantaggi geografici
3. INTERNAZIONALIZATION: l’impresa trae maggiore profitto da questi vantaggi con l’utilizzo diretto, anziché con la cessione ad altre imprese.