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Introduzione
Конечно, была у Одессы и общая
lingva franca; и, конечно, был это язык
славянского корня; но я с негодованием
отрицаю широко распространенное
недоразумение, будто это был
испорченный русский. Во-первых, не
испорченный; во-вторых, не русский. /
Certo, anche Odessa aveva una lingua franca
comune; e, naturalmente, era una lingua di
radice slava; ma nego con sdegno il malinteso
ampiamente diffuso che fosse un russo
corrotto. Primo: non è corrotto; secondo: non
è russo. (Žabotinskij, 1930)
Il lavoro qui presentato è volto a delineare un quadro generale della lingua di Odessa, una
varietà di contatto a base russa sorta nella città di Odessa a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Si
tratta di un fenomeno linguistico sui generis che costituisce un tema perlopiù di nicchia e poco
frequentato al di fuori del contesto post-sovietico. Solo recentemente tale tema ha catturato l’interesse
di un gruppo di linguisti e sociolinguisti che si occupano di indagare le diverse varietà della lingua
russa presenti all’interno dei territori un tempo appartenuti all’Unione Sovietica.
Sono venuto a conoscenza di tale fenomeno grazie al corso di Glottologia che ho frequentato
nel corso del terzo anno. La lingua di Odessa ha da subito suscitato in me molta curiosità date la sua
storia e le sue caratteristiche che la rendono un’entità linguistica tanto affascinante, quanto
sconosciuta. Ciò che mi ha particolarmente colpito è stata la compresenza e la notevole influenza che
diverse lingue hanno esercitato sullo sviluppo e la formazione di questa varietà linguistica e, in
particolare, le innumerevoli deviazioni dalla lingua russa standard ravvisabili a diversi livelli di
analisi linguistica, dalla fonologia al lessico. Proprio la natura peculiare di questa varietà di contatto
mi ha stimolato ad approfondire tale argomento, al fine di fare luce sul fenomeno che circonda la città
di Odessa, la sua storia e la sua popolazione cosmopolita anche all’interno del contesto italiano, in
cui si registra una penuria di studi dedicati alla lingua odessita.
Solo negli ultimi anni gli studiosi si sono interrogati sulle origini di tale idioma, tutt’ora
motivo di controversie, al fine di dare una collocazione precisa a tale varietà linguistica. Come avremo
modo di considerare nel corso del lavoro, tutt’oggi il dibattito in merito risulta essere ancora acceso.
Sono state avanzate diverse denominazioni con lo scopo di categorizzare il fenomeno della lingua di
Odessa: da un lato, alcuni la considerano una varietà territoriale della lingua russa o una varietà delle
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lingue giudaiche, dall’altro, alcuni la considerano una koinè urbana, sorta in seguito al contatto di
etnie diverse; altri ancora propongono le definizioni di pidgin, lingua creola e lingua mista.
Parallelamente non è da trascurare l’interesse che artisti e scrittori hanno coltivato per la lingua
di Odessa nel corso del tempo, contribuendo alla sua diffusione e alla creazione di stereotipi e luoghi
comuni che sono andati cristallizzandosi nell’immaginario della cultura popolare russa attraverso la
letteratura e la produzione cinematografica.
Per intraprendere questa ricerca, dopo un primo lavoro di documentazione condotto sulle
esigue fonti reperibili online – articoli scientifici, siti di quotidiani, video su YouTube ecc. – e spinto
dal desiderio di conoscere più a fondo Odessa e la sua lingua, ho contattato di persona i maggiori
esperti che si sono occupati di tale fenomeno linguistico: Evgenij Nikolaevič Stepanov, direttore del
Dipartimento di lingua russa dell’Università Nazionale I.I. Mečnikov di Odessa, Inna Kabanen,
dottoranda presso la facoltà di lingue e culture moderne dell’Università di Helsinki, e Lenore
Grenoble, docente e ricercatrice di slavistica presso l’Università di Chicago. Oltre ad essermi
confrontato con i diversi studiosi, ho avuto modo di contattare anche Ugo Poletti, giornalista italiano,
fondatore ed Editor-in-Chief del quotidiano online “The Odessa Journal”.
L’elaborato è suddiviso in tre capitoli che hanno lo scopo, ciascuno, di mettere in luce i diversi
aspetti che caratterizzano tale lingua. Nel primo capitolo viene tracciata una panoramica generale
della città di Odessa, partendo dalle origini, per proseguire con la storia, i fattori e l’ambiente che
hanno contribuito alla sua formazione, fino ad arrivare al dibattito odierno riguardo al suo status
sociolinguistico che coinvolge linguisti e, in particolare, sociolinguisti. Il primo capitolo affronta
anche nozioni concernenti l’identità ebraica di Odessa e la fisionomia che la sua lingua ha acquisito
nell’immaginario collettivo russofono nel corso del XX secolo.
Il secondo capitolo invece offre un’analisi linguistica delle principali caratteristiche della
lingua di Odessa presenti ai diversi livelli di analisi linguistica, dalla prosodia alla sintassi.
Infine il terzo capitolo tenta di ricostruire l’importanza che la prosa di Babel’ ha avuto sulla
città di Odessa e la sua lingua, attraverso una panoramica delle sue caratteristiche sociolinguistiche
all’interno delle opere letterarie.
Poiché il fenomeno linguistico di Odessa è stato designato dagli esperti attraverso diverse
denominazioni, quali odesskij jazyk (lingua odessita), russkaja gorodskaja reč’ Odessy (lingua russa
urbana di Odessa), gorodskoe kojne (koinè urbana), russkij jazyk Odessy (lingua russa di Odessa),
odesskij dialekt (dialetto odessita), Odessan Russian (russo odessita), Odessas Sprache (lingua di
Odessa) ecc., all’interno del presente elaborato ricorreremo alle terminologie “lingua di Odessa” e
“lingua odessita”, al fine di mantenere una posizione neutrale rispetto a quelle adottate via via dagli
studiosi e con lo scopo di rendere più fruibile la comprensione e la discussione del fenomeno.
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Capitolo 1: I MITI DI ODESSA
1.1 La storia della città di Odessa
Odessa è una città situata nell’Ucraina meridionale sulle rive del Mar Nero e capoluogo
dell’oblast’
1
omonima. La città fu fondata nel 1794 per volere di Caterina II, il cui obiettivo era di
estendere verso ovest il grande Impero russo, garantendone uno sbocco sul Mar Nero, al fine di
espandere i suoi contatti con l’Europa e favorire il commercio.
Originariamente (fino al III-IV secolo d.C.), l’area in cui oggi sorge Odessa, ospitava la colonia
greca di Odesso, la quale diede in seguito il nome alla città. Nel XIII secolo vi risiedettero i tatari di
Crimea e nel XVI secolo la zona fu occupata dai turchi ottomani, i quali vi fondarono la fortezza di
Chadžibej, conquistata nel 1789 dalle truppe russe. Dopo la sua fondazione, Caterina affidò al suo
amante, l’ammiraglio Potëmkin, il compito di costruire la città e un porto, il quale contribuirà al
decisivo incremento economico e demografico dell’area. Tuttavia Potëmkin morì prima che
incominciassero i lavori, e l’incarico per la progettazione della città fu assegnato successivamente
all’ufficiale ispano-napoletano José de Ribas. Nel 1803 fu nominato governatore di Odessa il duca di
Richelieu, il quale inizialmente dovette affrontare il problema di attirare nuove persone in una terra
disabitata. Richelieu fece divulgare diverse brochure in lingua francese e inglese su Odessa, al fine
di attrarre mercanti, architetti ed esponenti dell’aristocrazia francese e far prosperare la città.
All’inizio del XIX secolo Odessa crebbe rapidamente grazie all’arrivo di immigrati da tutta Europa,
i quali le conferirono una natura singolare e rivoluzionaria, contribuendo al suo sviluppo urbanistico
e commerciale. In questi anni Odessa divenne un centro culturale attivo e fervido. Da rilevare il
contributo significativo che gli italiani diedero alla crescita di Odessa, poiché gran parte degli edifici
dall’architettura classica presenti nella città furono realizzati dai migliori architetti italiani del tempo.
Nel 1815, quando Odessa divenne un porto franco, l’economia conobbe una crescita senza precedenti.
L’enorme richiesta di mano d’opera trasformò la città in un vero e proprio polo industriale e attirò
diversi gruppi di mercanti e lavoratori provenienti da tutta Europa e non solo. Grazie al suo porto, il
secondo più grande della Russia, e al numero di abitanti, Odessa occupava il quarto posto tra le città
più importanti dell’Impero dopo San Pietroburgo, Mosca e Varsavia (Herlihy, 1986).
All’inizio del 1905 Odessa fu teatro di un’insurrezione locale e dell’ammutinamento della
corazzata Potëmkin, che divenne oggetto della leggendaria trasposizione cinematografica di Sergej
1
Con il termine oblast’ ci si può riferire all’equivalente italiano di regione o provincia. Per un approfondimento si veda
<https://www.treccani.it>.
12
Ejzenštejn, La corazzata Potëmkin (1925), grazie alla quale Odessa si guadagnò l’immortalità
cinematografica (Di Duca, Ragozin, 2011).
Durante la Seconda guerra mondiale Odessa si sviluppò come importante città industriale nel
settore metallurgico e meccanico. Tra il 1941 e il 1944 i partigiani di Odessa combatterono contro le
truppe occupanti romene e tedesche, al punto che in seguito alla liberazione, la città ottenne il titolo
di ‘Città eroica’ (Gorod-geroj), attribuitole direttamente da Stalin.
Oggi Odessa è considerata la città più multiculturale dell’Ucraina e vanta un patrimonio
culturale estremamente ricco e variegato. La città rappresenta una delle mete turistiche più importanti
della costa del Mar Nero e uno dei principali centri industriali del paese.
Figura 1. Odessa sulla mappa
2
1.2 La popolazione cosmopolita di Odessa
La popolazione di Odessa è sempre stata molto eterogenea. Grazie alla sua varietà etnica e
culturale, Odessa assunse le fattezze di una città cosmopolita fin dalla sua fondazione. Già
nell’antichità, il territorio dove tutt’oggi sorge la città era stato abitato da popoli di etnia diversa:
greci, turchi, ebrei, italiani; con l’annessione del territorio all’Impero russo vi si insediarono persone
provenienti dalle zone meridionali della Russia. La presenza del porto e le opportunità economiche
offerte dalla città contribuirono ad attirare un gran numero di stranieri, che si trasferirono dalle zone
dell’Europa occidentale, in particolare tedeschi, francesi e italiani, nonché persone provenienti dalle
zone più remote dell’Impero russo. All’inizio del XIX secolo per le vie e sulle piazze di Odessa era
possibile incontrare persone di etnie diverse, come moldavi, russi, francesi, tedeschi, italiani, greci,
2
Fonte: <https://www.britannica.com/place/Odessa-Ukraine>.
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turchi, ebrei, bulgari ecc. molti dei quali indossavano i propri abiti tradizionali e parlavano la propria
lingua nativa.
Secondo alcune fonti (Herlihy, 1986, p. 26), la popolazione ebraica apparse a Odessa prima
dell’arrivo dei russi e nel corso della storia della città crebbe in maniera esponenziale, diventando uno
dei gruppi etnici più consistenti. Le diverse comunità che vissero a Odessa lasciarono impronte
peculiari della propria cultura. La comunità italiana, ad esempio, trasformò e rivoluzionò la città sotto
diversi aspetti
3
. La presenza della cultura italiana, oltre ad essere testimoniata dalla fisionomia
architettonica della città, trovava attestazione anche nella diffusione della lingua. Come all’epoca
accadeva in molte città portuali del bacino del Mediterraneo orientale, anche ad Odessa l’italiano era
la lingua privilegiata del commercio, al punto da costituire una sorta di lingua franca
4
. Le insegne dei
negozi e i primi cartelli stradali erano scritti non solo in russo, ma anche in italiano (Herlihy, 1986,
p. 44). Non possiamo inoltre trascurare di dire che fu proprio la comunità di commercianti italiani
presente ad Odessa a finanziare la costruzione del teatro dell’Opera, contribuendo a diffondere l’opera
italiana insieme ad artisti e musicisti connazionali.
La comunità francese, anche se abbastanza esigua, coi suoi gusti e costumi influenzò l’alta
società. La maggior parte delle donne francesi che vivevano a Odessa erano governanti e insegnanti
presso le famiglie altolocate. La presenza della lingua francese è testimoniata dall’utilizzo di
appellativi rivolti agli esponenti dell’aristocrazia. L’uso di tali titoli di onore e rispetto è dovuto, in
parte, allo status di prestigio che la lingua francese aveva acquisito all’interno della nobiltà russa nel
XVIII secolo.
La presenza della comunità moldava si riflette ancora nel nome di uno dei sobborghi più famosi
della città, quello della Moldavanka
5
. All’inizio la Moldavanka era abitata solo da cittadini moldavi,
ma più tardi cominciarono a stabilirvisi comunità eterogenee, tra cui, in misura consistente, quella
ebraica. Oltre alle numerose etnie sopra elencate, anche quella ucraina contribuì al fiorire della città
dal punto di vista culturale, sebbene in misura minore rispetto alle altre.
Attualmente la città è abitata in prevalenza da ucraini e russi. Il numero di ucraini, secondo il
censimento del 2001, confrontato con quello del 1989, è aumentato dal 48,9% al 61,7%; i russi,
invece, sono diminuiti dal 39,4% al 28,9%. Oggigiorno la percentuale dei gruppi etnici che vivono
ad Odessa è cambiata fortemente se comparata con quella della prima metà del XX secolo. Per
esempio, secondo i dati del censimento sovietico del 1923, gli ebrei costituivano il 44% della
popolazione di Odessa, mentre il censimento ucraino del 2001 dimostra come il loro numero sia
3
Cfr. <https://www.youtube.com/watch?v=vZtH0nYumo>.
4
Col termine ‘lingua franca’ ci si riferisce ad una lingua che viene usata come mezzo di comunicazione internazionale o
comunque tra persone di differente lingua madre e per le quali è straniera.
5
Il quartiere della Moldavanka è famoso per essere il principale quartiere ebraico (oltre ad essere considerato il
quartiere della malavita) di Odessa. Esso costituisce l’ambientazione de I racconti di Odessa di Isaak Babel’.
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diminuito fino ad attestarsi all’1,2%. Tale dato può essere spiegato dalla massiccia emigrazione
ebraica che seguì la Seconda guerra mondiale (Mečkovskaja, 2006, p. 266).
Il linguista E. M. Stepanov rileva la presenza di 12 gruppi etnici differenti, che costituirono la
popolazione di Odessa e contribuirono, in misura più o meno significativa, alla formazione e allo
sviluppo della città. I gruppi vengono elencati nel seguente ordine: ucraini, russi, bielorussi, moldavi,
greci, polacchi, ebrei, francesi, italiani, bulgari, tedeschi e armeni. Secondo la linguista N.
Mečkovskaja tale elenco non seguirebbe nessuna logica, poiché non rispecchierebbe né la cronologia
della colonizzazione della città, né la vicinanza genealogica delle lingue parlate dalle comunità
presenti nel territorio (Mečkovskaja, 2006, p. 266).
Detto ciò, non si può fare a meno di considerare che grazie al suo carattere multietnico e
multiculturale, attorno alla città di Odessa è andato costruendosi un vero e proprio mito che oggi
rappresenta un focus di interesse per molti studiosi e storici.
1.3 Odessa città ebraica
Odessa è sempre stata una città profondamente ebraica, al punto che nel XX secolo la comunità
ebrea rappresentava il gruppo etnico più numeroso dopo quello russo e ucraino. Oggi l’identità della
comunità ebraica odessita è legata indissolubilmente al proverbiale senso dell’umorismo che
contraddistingue la città. Il carattere allegro, scherzoso e ironico che tipicamente viene associato agli
abitanti di Odessa fa sì che la città sia riconosciuta nell’immaginario collettivo russofono come
‘capitale dell’umorismo’. L’umorismo odessita, o come lo definisce I. Kabanen ‘Odessan humor’
(Kabanen, 2021), è diventato parte essenziale della cultura sovietica e post-sovietica attraverso la
letteratura, programmi televisivi e film che hanno contribuito alla nascita di un vero e proprio
stereotipo condiviso nella cultura popolare russa. L’atteggiamento spensierato, arguto e scherzoso,
legato al senso dell’umorismo odessita è comunemente attribuito alla figura dell’ebreo di Odessa.
Come sappiamo, storicamente gli ebrei si stabilirono nella zona in cui fu costruita la città per sfuggire
alle persecuzioni, ma incontrarono un destino tragico che costellò a più riprese il XX secolo.
Nel XVIII secolo Caterina II decise che gli ebrei dovevano risiedere in una regione sul confine
dell’Impero, nota, appunto, come “zona di residenza”
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(in russo čerta osedlosti) che comprendeva
territori come la Bielorussia, parte delle province baltiche, Ucraina, Polonia e le regioni della Russia
occidentale. Il governatore della città, il generale Voroncov, si accorse subito dell’importante
contributo che gli ebrei avrebbero potuto offrire allo sviluppo futuro di Odessa e decise di attirare in
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La Zona di residenza (in russo čerta osedlosti) era costituita dalle regioni dell’Impero russo sul confine occidentale, in
cui agli ebrei era concesso risiedere.