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Introduzione
L’evoluzione del concetto di Potere è il filo conduttore della mia disamina. Il potere è un
elemento presente da sempre nella storia dell’umanità, in un’evoluzione storica vediamo il
concetto di potere presente nell’antica Grecia con Aristotele, nella contrapposizione tra Oikos
e Polis, nel 1600 Thomas Hobbes presentò la sua idea di potere con la figura del Leviatano,
nel 1800 Georg Wilhelm Friederich Hegel analizzava il concetto di potere nella dialettica
servo/padrone, fino a giungere al 1900 epoca in cui Karl Emil Maximilian Weber ha tracciato
una distinzione tra potere e potenza nella sua opera Economia e Società. Ho cercato di fare
un’analisi evoluzionistica del termine potere per giungere alla nozione del concetto di potere
concepito da Paul-Michel Foucault filosofo che sconvolse i sistemi. La scelta di analizzare il
pensiero di Foucault trova fondamento nella sua “nuova visione del potere”, di un potere non
più repressivo ma che contrariamente trova applicazione come un qualcosa di produttivo,
come elemento costituente di un determinato tipo di società fondata su quella che Michel
Foucault ha definito come Biopolitica. Nella biopolitica foucaultiana il potere si esprime nella
quotidianità della società, tramite tutte quelle pratiche che nella società stessa vengono
applicate come forme di controllo della popolazione, sempre con uno scopo costruttivo. La
mia attenzione sul concetto di potere nella visione di Foucault ha assunto un ruolo importante,
nell’analisi evolutiva del potere, per la prima volta nel pensiero del filosofo francese non
troviamo più un potere nelle mani di un uomo o nelle mani dello Stato, secondo la sua visione
il potere non può essere individuato in un apparato governativo, ma si tratta di un potere che
viene esercitato da tutte le strutture dello Stato su ogni livello sociale. Sullo studio delle
strutture per il controllo e la regolazione dei corpi si sofferma la mia attenzione, tramite
l’analisi di alcune opere dello stesso Foucault come Sorvegliare e Punire nascita della
prigione. Il mio tracciato evoluzionistico del concetto di potere trova in quest’opera la
massima espressione poiché appare chiaro il percorso evolutivo del potere che non è più
intento nel punire ma nel correggere per permettere alla società di nutrirsi anche di uomini
rieducati a vivere nella società che possono dare il loro contributo nello sviluppo del
benessere collettivo. Ho trovato interessante correlare dei parallelismi tra presente e passato,
porre in luce come concetti appartenenti al passato siano assolutamente attuali nella
contemporaneità, soprattutto nella visione di un potere controllante da parte delle Istituzioni
che vive ancora oggi nella nostra società per permettere il benessere degli individui.
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L’obiettivo del mio percorso evoluzionistico del potere giunge al XXI secolo, epoca in cui il
potere s’incontra e s’ibrida con una strumentazione dalle illimitate possibilità, l’Intelligenza
Artificiale. L’evoluzione tecnologica ha permesso al potere di permearsi con nuovi dispositivi
dando vita a una biopolitica dei dispositivi. L’intelligenza artificiale definita come la reale
rottura dell’antropocentrismo ha spodestato l’uomo dal ruolo centrale nella propria esistenza e
ha creato un nuovo attore sociale capace di raggiungere la potenza dell’intelletto umano. Le
potenzialità e il potere di questa nuova tecnologia hanno permesso all’essere umano di
raggiungere livelli di conoscenza oltre ogni immaginazione, donando all’uomo una
strumentazione in grado di apportare miglioramenti in ogni settore. Obiettivo del mio lavoro è
valutare il potere dell’intelligenza artificiale analizzando i vari aspetti sia positivi sia negativi.
I benefici che l’intelligenza artificiale ha apportato all’intero mondo sono evidenti in ambito
interdisciplinare, ogni settore tramite questa innovazione tecnologica ha superato quelli che
prima venivano considerati come dei limiti, una potenza dotata di una super intelligenza porta
però, a prendere in considerazione anche possibili fattori di rischio. Per tale ragione nella mia
disamina ho creduto opportuno analizzare l’importanza del portato etico dell’intelligenza
artificiale. La potenza dell’intelligenza artificiale ha trovato campo di applicazione in tutti i
saperi umani e proprio la capacità di questi strumenti di arrivare e forse superare l’intelligenza
umana, ha condotto alla necessità da parte di Stati, Istituzioni e la stessa Commissione
Europea di regolamentare e normare tale potenza. Porre dei limiti, delle regole a un potere
esponenziale come quello dell’intelligenza artificiale non significa frenare un continuo
avanzamento tecnologico, al contrario gli Stati e la Commissione Europea sono fautori
dell’avanzamento di tale tecnologia, però è importante tracciare dei limiti perché un uso
erroneo, inopportuno dell’intelligenza artificiale da parte dell’uomo potrebbe aprire scenari
catastrofici. Immagine negativa della potenza intrinseca nell’intelligenza artificiale ci è stata
donata dalla cinematografia, che ha permesso la creazione di un immaginario collettivo in cui
macchine intelligenti potrebbero distruggere l’Umanità. Successivo obiettivo del mio lavoro è
cercare di evidenziare come l’intelligenza artificiale sia nata con uno scopo ausiliare nei
confronti dell’essere umano ed è importante rilevare come questo connubio intelligenza
umana e intelligenza artificiale ha contributo a raggiungere conoscenze ancora ignote. La
veridicità delle mie affermazioni trova una valenza scientifica nell’analizzare il contributo
esponenziale che l’intelligenza artificiale ha donato all’essere umano nella lotta contro il
Covid-19. L’emergenza sanitaria che nel 2020 ha colpito l’intero globo provocando danni
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enormi, ha portato a una collaborazione e cooperazione ancora più importante tra l’uomo e la
macchina, proprio da questa collaborazione di “intelligenze” si è riuscita a trovare una cura.
L’intelligenza artificiale ha mostrato al mondo le proprie capacità e la propria potenza,
permettendo nella continua ricerca di giungere, soprattutto in ambito medico a risultati
impensabili, come lo studio sulle proteine, in tale campo l’intelligenza artificiale ha trovato
risposte a domande che per anni hanno posto dei limiti ai progressi della medicina e della
biotecnologia. Credo sia evidente dal percorso del mio lavoro come il potere nel presente
abbia assunto una nuova forma, calandosi in una rete digitale di cui l’intelligenza artificiale si
nutre. Obiettivo del mio elaborato non solo è evidenziare l’importanza e la potenza
dell’intelligenza artificiale in base ai risultati fino ad ora raggiunti ma, analizzare come
soprattutto dopo la pandemia, il mondo sia pronto a cambiare. Attraverso il mio lavoro spero
di donare più consapevolezza che una continua fusione tra intelligenza umana e intelligenza
artificiale potrà solo che aiutare gli individui nel raggiungimento di obiettivi finora ritenuti
impossibili.
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CAPITOLO I
Analisi del biopotere secondo la visione foucultiana
1.1 Il concetto di potere
Per potere, in termini giuridici, si intende la capacità, la facoltà, ovvero l’autorità di agire,
esercitata per fini personali o collettivi; più in generale il termine viene usato per indicare la
capacità vera o presunta di influenzare i comportamenti di gruppi umani
1
Il concetto di potere spesso è identificato con un’idea sbagliata ossia che il potere sia in se
sbagliato, in realtà non è il concetto di potere a essere in se sbagliato ma può essere turpe
l’utilizzo che ne fa l’uomo. L’idea da cui dovremmo distaccarci è quella di un potere assoluto,
di un potere che non si mette in discussione che non cade mai nella contraddizione. Un potere
che non si misura mai con la possibilità di decadere è un potere che si cristallizza, che diventa
ideologico e quando un potere si cristallizza, diventa assoluto, può apparire come una sorta di
apparato totalitario e diventare molto pericoloso. Al contrario un potere che riesce a mettere in
discussione se stesso è un potere che si apre al suo rovesciamento a quello che potremmo
definire “contropotere” non inteso come il contrario di potere, non si tratta di un potere che
contrasta un altro potere ma, il contropotere deve essere inteso come la disattivazione
dell’assolutezza del potere stesso; è quel meccanismo che fa si che il potere si metta in
discussione comprendendo quali sono i suoi malfunzionamenti.
Il potere è un concetto che vive nella storia dei tempi, possiamo definire che il potere è
l’oggetto di studio della scienza politica inteso come la capacità di costringere, invogliare o
determinare delle persone o delle organizzazioni ad agire secondo degli scopi che un’altra
persona o un’altra organizzazione, sì prefiggono. Il potere è stato oggetto di studio dei grandi
pensatori a partire dalla Grecia antica con Aristotele in cui il concetto di potere è presente
nella contrapposizione tra “Oikos”
2
inteso come la casa, la famiglia, dove il potere viene
esercitato come dominio e il concetto di “POLIS”
3
inteso come città dove il potere non deve
essere usato in quanto dominio. Aristotele pensava il potere nelle mani della classe media, il
governo della città in una forma democratica.
1
www.wikipedia.it
2
ARISTOTELE, Politica, F.Ferri –Milano, Bompiani 2016
3
ARISTOTELE, Etica Nicomachea-C. Mazzarelli- Milano, Bompiani 2000
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Troviamo il concetto di potere nel pensiero di quello che può essere definito il più grande
rappresentante dell’idealismo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel e la sua “dialettica
servo/padrone”
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, fino ad arrivare al pensiero di Karl Emil Maximilian Weber filosofo e
sociologo tedesco che nella sua opera “Economia e Società”
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traccia una distinzione tra quello
che può essere definito potere (Herrschft) ossia la possibilità di trovare obbedienza garantita,
un comando normato esprimibile in forma di legge, in contrapposizione con potenza (macht)
ossia una qualunque forma di possibilità di far valere il proprio volere. Lo stesso Weber
divide il potere in tre forme legittimate, il potere carismatico, il potere tradizionale, il potere
legale tradizionale.
Nel mondo moderno il concetto di potere invece viene visto sotto un’altra prospettiva in una
visione più artificiale del potere, come una forma di contratto, concetto cardine di quello che è
stato definito il contrattualismo
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che si afferma nel XVI-XVII secolo in cui gli individui non
appartengono più ad uno stato di natura in cui si trovano liberi ed uguali, ma diventano
individui appartenenti ad una società civile che dona quelle garanzie che in uno stato di natura
non erano presenti ma, fondamento di questa nuova situazione è una sottomissione volontaria
ad un sovrano. I concetti di potere, di sovrano, di contratto trovano la massima espressione nel
pensiero di Thomas Hobbes filosofo britannico e nella sua opera più famosa “Il Leviatano”
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massima espressione del potere. Il potere nelle mani di un uomo coronato il cui corpo si erge
su delle colline trovandosi in una sommità più alta rispetto alla sommità naturale, ha una
corona e il suo corpo è formato dai corpi di tutti gli uomini che hanno ceduto la loro sovranità
. Ha le fattezze di un re, mantiene nella mano destra una spada ad indicare il potere temporale,
l’autorità militare, il potere di proteggere i sudditi dei quali è composto e nella mano sinistra
tiene il pastorale del Papa, del capo spirituale. Questa figura sembra un’immagine archetipa
della monarchia britannica in cui il monarca ha sia il potere temporale che spirituale. Sopra
questo uomo è posta un effigie che recita” non esiste sulla terra intera una qualche potenza
che possa essere anche solo comparata a quest’ uomo superiore a qualunque altro uomo “
effige che indica la massima esasperazione del concetto di potere. E’ mia intenzione terminare
questa breve analisi sul concetto di potere per spostare la mia attenzione sul pensiero di un
maestro di filosofia definito sconvolgente, che ha offerto un approccio al concetto di potere
4
HEGEL, Fenomenologia dello spirito, V.Cicero – Milano, Bompiani, 2000
5
WEBER: Economia e Società, W.Nippel – M.Palma - Roma, Donzelli, 2016
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www.wikipedia.it
7
HOBBES, Leviatano, T. Magri – Roma, Editori Riuniti, 2020
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totalmente rivoluzionario, possiamo definire una nuova forma di potere quella di Paul-Michel
Foucault, che proprio in contrapposizione al concetto di potere del “Leviatano” supera l’idea
di potere di Thomas Hobbes con una parafrasi ” Nella teoria politica non si è ancora stati
capaci di fare ciò che invece si è fatto nella Storia cioè, tagliare la testa del Re”
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1.2 La Biopolitica
Paul-Michel Foucault nasce nel 1926 a Poitiers da una famiglia borghese, frequentò
l’Università “Ecole Normale Superieure“ di Parigi dove si laureò in filosofia. Durante gli anni
universitari Foucault dovette lottare contro la depressione, trovò aiuto nella psicoanalisi e
grazie a questo incontro aumentò il suo interesse nei confronti della psicologia in cui si
laureò. L’incontro con la psicoanalisi lo portò a vivere liberamente la propria omosessualità.
Aderì al partito comunista , viaggiò in varie parti, nel 1961 pubblicò “Storia della follia
nell’età classica” e dopo qualche anno si trasferì presso l’Università di Tunisi per seguire il
suo compagno Daniel Defert. Fece ritorno a Parigi negli anni delle contestazioni studentesche
fu chiamato a presiedere il dipartimento di filosofia presso l’ Università sperimentale parigina
e negli anni 70 ottenne la cattedra al “College de France” la più prestigiosa istituzione
culturale francese. Aderì a movimenti politici di sinistra e promosse la fondazione del gruppo
di informazione sulle prigioni per dare voce alla situazione dei detenuti nelle carceri francesi.
Questa propaganda di informazione e di studio del sistema penitenziario lo portò a pubblicare
nel 1975 una delle sue opere più celebri “Sorvegliare e Punire”. Nel 1984 a causa di una
malattia legata all’AIDS morì a Parigi.
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Paul-Michel Foucault fu un filosofo che sconvolse i sistemi mise in atto una riflessione
totalmente nuova sul mondo contemporaneo e sul rapporto tra potere e sapere rompendo quel
meccanismo tipico del razionalismo “potere è sapere”. Con la sua analisi Foucault andò a
rompere molti schemi come la volontà del sistema di tenere l uomo nell’ignoranza per
poterlo controllare meglio, il sistema vuole addestrare ad un meccanismo che sia funzionale al
sistema stesso, l’idea è quella di costruire una persona in funzione di un sistema .
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M.FOUCAULT, Microfisica del potere - interventi politici, Einaudi Editore, Torino 1977
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www.wikipedia.it