INTRODUZIONE
Sono ormai diversi decenni che la televisione è entrata nelle case e nelle vite degli italiani. Questo
nuovo mezzo di comunicazione si è diffuso molto velocemente obbligando la società ad adattarsi
alle nuove modalità di fruizione. Il piccolo schermo è capace di offrire informazioni,
intrattenimento e divertimento, in un contesto sociale e culturale che ha permesso la sua veloce
evoluzione tecnologica e digitale.
Se pensiamo al gennaio 1954, data in cui in Italia vengono mandati in onda i primi programmi
televisivi, e alle possibilità piuttosto limitate che erano offerte al pubblico - un solo canale in bianco
e nero e una sola ora di programmazione – sembra incredibile vedere l’evoluzione che ha subito la
televisione fino ad oggi; le innovazioni sono state moltissime.
Sicuramente, uno dei fattori che più ha trasformato il mezzo televisivo, ma anche la società e il
modo di fruire e interagire con i programmi, è stato l’avvento di internet e successivamente dei
social network: reti sociali che connettono tra di loro le persone.
Questi strumenti digitali hanno conquistato il mondo nel giro di pochissimi anni, trasformando il
modo delle persone di approcciarsi alla vita reale e a quella digitale.
I social network vengono utilizzati per connettersi con amici, parenti e conoscenti attraverso la
pubblicazione e condivisione di diversi tipi di contenuti. Col passare degli anni questo sistema di
interazione si è integrato con la tradizionale metodologia di fruizione televisiva dando vita al
fenomeno delle social TV; una nuova modalità di consumo televisivo che combina e mescola la
visione di un programma con l’utilizzo dei social media.
Questo nuovo fenomeno si muove rapidamente costringendo non solo il pubblico, ma anche gli
inserzionisti e i broadcaster, ad adattarsi alle nuove modalità di fruizione e trasformando lo
spettatore da pura figura passiva, che guarda il programma televisivo senza interagire con esso, in
un attore-autore, che grazie al suo telefonino è in grado di commentare, creare scalpore, creare
nuclei intorno a un programma o alla puntata di una serie tv. Sono infatti milioni al giorno d’oggi,
non solo i reality show o talk show, ma anche i contest musicali, o qualsiasi altro evento live, che
decidono di sfruttare l’interazione e la partecipazione del pubblico.
Il seguente elaborato, che si basa su tali premesse, ha l’obiettivo di analizzare la nascita e gli
sviluppi della social tv, attraverso due diversi casi di studio.
Il primo capitolo si concentra sul fenomeno della social tv, sull’importanza dei social network per la
nascita della stessa e su come questo fenomeno, attraverso interazioni e condivisioni, stia
permettendo allo spettatore di ricoprire un ruolo sempre più centrale all’interno del mondo
televisivo (in particolare dei programmi trasmessi in diretta).
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Il secondo capitolo ha invece il principale obiettivo di analizzare il funzionamento, le caratteristiche
e le peculiarità del social network Twitter. Twitter è il social network che registra le maggiori
interazioni nel momento in cui, durante la trasmissione di un programma, il pubblico decide di
partecipare attivamente attraverso commenti e contenuti audiovisivi e multimediali.
Il terzo e quarto capitolo riportano due casi di studio che, nelle diversità, presentano una serie di
legami utili ai fini della ricerca: Sanremo 2021 e l’Eurovision 2021 . I due Contest musicali - il
primo tipico del panorama italiano, il secondo invece diffuso a livello internazionale - hanno
sempre avuto, una forte influenza mediatica grazie alle interazioni del pubblico e alla pratica del
televoto. Un fenomeno che ha subito - per entrambi i programmi – una spinta avanti proprio durante
l’ultima edizione, segnata dagli eventi drammatici che negli ultimi due anni hanno interessato il
mondo interno. I due capitoli si propongono di analizzare parallelamente i due programmi e le loro
caratteristiche generali, le disposizioni digitali, i dati auditel e l’importanza mediatica; in
particolare, in entrambi i casi si è posta attenzione alla strategia messa in campo dall’influencer
Chiara Ferragni a favore della band romana dei Maneskin.
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1. LA SOCIAL TV
Il fenomeno della Social TV nasce dalla convergenza tra social media e televisione, ovvero un
processo definito dalle trasformazioni tecnologiche. Si tratta del progressivo avvicinamento e
ibridazione tra le tecnologie di telecomunicazione e di rete, quelle informatico- computazionali e la
dimensione contenutistica dei media “ tradizionali”.
Per parlare di social media è innanzitutto necessario e doveroso fare una distinzione di tale
fenomeno da quello dei Social Network dato che per anni i due termini sono stati usati con la stessa
accezione, come sinonimi nonostante le diverse sfumature di significato.
Quando ci riferiamo al termine “social media” alludiamo a software o applicazioni realizzati col
principale obiettivo di condividere contenuti audiovisivi come immagini, video, testi e file audio tra
i diversi utenti del web. Questi tipi di social possono essere definiti come veri e propri mezzi di
comunicazione diversi dai media tradizionali come radio, giornale o televisione, in cui la principale
differenza sta nel fatto che questi nuovi software permettono delle vere e proprio relazioni
interpersonali attraverso utenti e quindi non più comunicazioni unilaterali. Possiamo inoltre
distinguerli in diverse categorie basandosi sul tipo di contenuto che diffondono; esistono i blog, i
micro blog, i siti di social network, i progetti collaborativi, i mondi virtuali, i giochi e molto altro
ancora.
Quando parliamo di social network invece ci riferiamo a una rete di persone ovvero, una comunità
sociale, unita dai medesimi interessi, esso è infatti un termine nato moltissimi anni fa e lo si usava
anche per riferirsi a gruppi e associazioni culturali e sportive. Interessante è assistere a come questo
concetto si sia trasformato nel secolo scorso da un’idea puramente fisica a qualcosa di virtuale.
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La presenza sempre più intensa dei social network nella vita quotidiana richiede una riflessione
attenta sul ruolo da essi svolto in diversi settori della società: nell ’economia, nella politica, nella vita
associata. È possibile, formulare alcune “tesi” sui social network con la volontà di analizzarne i
caratteri più innovativi e la loro prevedibile evoluzione quale la loro duplice valenza, informativa
ma anche comunicativa. Quest’ultima caratteristica, nata soprattutto nell’ultimo decennio del XX
secolo, ha giovato ai documentaristi e informatici avendo un forte impatto non solo sulle grandi
istituzioni ma anche sulle biblioteche e sui servizi informativi.
Ci troviamo quindi in un periodo storico in cui, da un lato la trasformazione ed evoluzione di
internet fino a diventare veicolo di contenuti informativi e dall’altro le nuove tecnologie che stanno
apparendo sul mercato globale danno vita ad un acceso dibattito. Da un lato chi pensa che internet
sia un vero supporto innovativo alla comunicazione e dall’altro coloro che ritengono che il veloce
sviluppo e trasformazione di esso sarebbero stati utili per trasformarlo in uno strumento di sviluppo
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https://blog.quix.it/social-media-storia-e-evoluzione ( ultima visualizzazione 5 giungo )
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per servizi informativi, istituzioni e biblioteche. Soprattutto in queste ultime internet sembra poter
offrire talmente tanto supporto e talmente tanti spazi all’utente fino a farlo diventare autonomo
arrivando quindi a limitare o addirittura cancellare in alcuni casi la figura dello specialista e ciò li
mise in allerta.
Si accendono a questo proposito diversi dibattiti i cui limiti principali erano da un lato la
semplificazione di figure professionali legate all’ambito bibliotecario attraverso la rete e dall’altro
un atteggiamento difensivo da parte di terzi.
Possiamo quindi parlare, in riferimento alla social tv, di una nuova possibilità di interazione tra
diversi utenti attraverso social network condividendo e commentando contenuti televisivi. Ci
troviamo davanti a una nuova modalità di fruizione del mezzo televisivo che trae il suo fondamento
dall ’utilizzo dei social network, i quali permettono a spettatori e utenti di condividere attraverso
like, commenti, immagini le loro opinioni sul programma che stanno guardando con milioni di altri
utenti social, che siano essi davanti al televisore o no.
Il fatto che la televisione sia diventata oggetto di discussione sui social media è stato inevitabile, il
popolo virtuale ha ormai raggiunto dimensioni enormi, diventando numeroso quasi quanto l'intero
numero di spettatori televisivi.
L’esperienza televisiva si è infatti potenziata negli ultimi anni, sia dal punto di vista dei contenuti
che in termini di ampiezza di audience attuale e risorse.
È interessante notare che, nel momento in cui uno spettatore di un programma decide di pubblicare
un’opinione personale attraverso i social network, questo contenuto passa dalla televisione al web
superando limiti temporali e spaziali legati all ’emissione contingente della trasmissione TV . I
contenuti che vengono emessi sui social network da parte di utenti attivi nei confronti di un
particolare programma sono contenuti che sono destinati a prolungarsi nel tempo, attraverso
condivisioni, rielaborazioni, like e commenti; questi contenuti continueranno a viaggiare per il web
e a raggiungere un pubblico sempre più ampio anche non direttamente interessato al programma in
questione.
Possiamo quindi parlare di un’audience che da passiva diventa attiva e co-autrice dei contenuti
televisivi. Come ha sottolineato lo studioso statunitense Jenkins, è un errore considerare questo
processo di convergenza solo come una trasformazione tecnologica, ma anzi, dovremmo vederla
come una trasformazione socio-culturale che ha permesso una ridefinizione degli equilibri di potere
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