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Introduzione
Con l’avvento di Internet e dei social media, la comunicazione
politica ha subito sostanziali mutamenti, provocando l’elaborazione di
una nuova idea di politica.
Lo sviluppo di strumenti innovativi e differenti piattaforme di
comunicazione hanno stravolto il modello tradizionale di democrazia
partecipativa. Gli esponenti politici hanno acquisito consapevolezza e
qualità per comunicare direttamente con il proprio elettorato, costruendo
il proprio consenso anche attraverso Twitter o Facebook. Una
interpretazione che trova i suoi punti di forza in quatto elementi specifici
della comunicazione nei social media che illustreremo.
In primis la personalizzazione: le qualità private e personali di un
soggetto politico divengono prerogativa fondamentale della sua proposta
politica ed elemento centrale della sua comunicazione. Il processo di
personalizzazione, già favorito dalla televisione negli anni passati,
esplode totalmente grazie ai social network, soprattutto quando si assiste
ad un’esaltazione dei pensieri e delle posizioni dell’esponente politico.
Le sue dichiarazioni sono prive di mediazioni esterne ed evocano una
vicinanza e una intimità che un tempo erano impedite dal filtro dei
media
1
. La personalizzazione è fortemente correlata alla «propensione
1
Cfr. Sara Bentivegna, La politica in 140 caratteri. Twitter e spazio pubblico,
Milano, Franco Angeli, 2014
2
dei mass media a leggere la politica attraverso i suoi attori in carne e
ossa»
2
.
Un altro tratto distintivo è la disintermediazione: oggi un soggetto
politico parla direttamente con i cittadini, marginalizzando la
tradizionale mediazione giornalistica. La comunicazione politica viene
riprodotta e commentata nei social network con grandissimo seguito.
Significative, ad esempio, le conferenze stampa del Presidente del
Consiglio, Matteo Renzi, con i suoi punti programmatici trasformati in
specifici tweet. Conferenze stampa che, di fatto, non sono rivolte
esclusivamente ai giornalisti (presenti fisicamente nella sala) ma anche ai
cittadini connessi con i social.
La semplificazione è il terzo punto da prendere in considerazione.
Un soggetto politico deve essere abile nel rendere i concetti meno
complessi. Un tentativo di reinterpretare la politica con il linguaggio
della quotidianità. Prendendo come riferimento ancora una volta Matteo
Renzi, possiamo osservare la pubblicazione di un tweet per annunciare il
piano di riforme del Governo o, ancora, il ricorso all’appellativo di
“gufo” rivolto a chi coltiva ed esprime dubbi su alcune riforme
3
.
Infine, la velocizzazione della comunicazione. Una caratteristica
che incide significativamente sia sul fronte della politica attiva che su
quello della sua rappresentazione. Le reazioni dei soggetti politici o dei
cittadini a dichiarazioni o eventi sono monitorate dai media con
costanza. Le risposte sono ora immediate - talvolta addirittura in
2
Giampietro Mazzoleni, La comunicazione politica, Bologna, Il Mulino, 2004, p.121
3
Sara Bentivegna, La comunicazione politica nell’era dei social media (16/05/2014).
Pagina consultata il 12 gennaio 2015 su www.treccani.it
3
contemporanea - grazie all’opportunità di presa di parola garantita dagli
account personali
4
.
Come è cambiata la comunicazione politica prima con l’avvento e
lo sviluppo della Rete, poi con quello dei social network? Twitter è
diventato una fonte primaria per i giornalisti? Quali sono le
caratteristiche dell’utilizzo di Twitter da parte del presidente del
Consiglio Matteo Renzi? Si adeguato ai cambiamenti imposti da una
società diventata sempre più social? Come si può giudicare la sua
comunicazione rispetto al presidente della Repubblica francese, Francois
Hollande, e del Primo ministro del Regno Unito, David Cameron?
L’elaborato, attraverso un lavoro di ricerca e analisi, tenterà di
rispondere a questi interrogativi prendendo in analisi la comunicazione
innovativa dell’ex sindaco di Firenze.
Renzi, seguendo l’esempio del presidente degli Stati Uniti
d’America, Barack Obama, ha sfruttato nel migliore dei modi le
potenzialità della piattaforma di micro-blogging. Twitter, infatti, si è
confermato uno degli ingredienti cardine della combinazione di
comunicazione innovativa e linguaggio all’avanguardia, contribuendo al
suo passaggio da amministratore locale ad esponente politico di primo
piano. Un’evoluzione positiva, maggiormente efficace e persuasiva,
capace di raggiungere un vasto numero di utenti.
Nel primo capitolo del nostro lavoro approfondiremo il concetto di
comunicazione politica e la sua continua evoluzione dalla fine della
Seconda Guerra Mondiale fino ai giorni d’oggi. Con l’avvento di
Internet e della Rete si sviluppa una forma di comunicazione
4
Cfr. Sara Bentivegna, La politica in 140 caratteri. Twitter e spazio pubblico,
Milano, Franco Angeli, 2014
4
“socializzata” che raggiunge un pubblico vastissimo ma al tempo stesso
è prodotta anche dagli utenti. Per utilizzare una definizione di Manuel
Castells
5
, potremmo dire che dilaga una “mass-self communication”.
Proseguiremo la tesi, illustrando concetti fondamentali come
quello di mediatizzazione, discorso e linguaggio politico. Descriveremo
la storia e l’evoluzione della comunicazione politica italiana in
sessant’anni (1945-2005). Prima, però, percorreremo le tre grandi fasi
della periodizzazione proposte dagli autori inglesi Blumer e Kavanagh:
prima la comunicazione basata sul contatto diretto tra politico e
cittadino, poi l’avvento della televisione con il conseguente
stravolgimento delle tecniche oratorie, fino a giungere alla
professionalizzazione della comunicazione politica.
Nel secondo capitolo, dopo un excursus storico dei principali
social network che si sono susseguiti negli anni e la descrizione delle
loro maggiori peculiarità, entreremo nel dettaglio di Twitter. Vedremo
come funziona la piattaforma, gli aspetti caratterizzanti e il rapporto di
complicità con l’arena politica. Twitter, infatti, è considerato uno
«spazio pubblico ibrido»
6
. Un luogo interattivo dove si intersecano e si
combinano modelli comunicativi broadcasting e forme di interazione
diretta
7
. Gli stessi attori politici alternano questi modelli, nel primo caso
utilizzando Twitter come un’agenzia di stampa per diffondere le proprie
posizioni da «uno a molti» e, nel secondo, come un canale di interazione
con i cittadini.
5
Manuel Castells, Communication, Power and Counter-power in the Network
Society, in «International Journal of Communication», 2007, p 238-266
6
Rossella Rega, Donatello Lorusso, Twitter tra ibridazione e personalizzazione,
contenuto in “Problemi dell’informazione”, Bologna, Il Mulino, 02/2014 agosto,
pp.171-198
7
Cfr. Sara Bentivegna, La politica in 140 caratteri. Twitter e spazio pubblico,
Milano, Franco Angeli, 2014
5
Infine, percorreremo la doppia elezione del presidente Obama che,
nel 2008 e nel 2012, conquistò la Casa Bianca attraverso campagne
elettorali prevalentemente digitali e social, tanto che le seconde elezioni
furono definite “Twitter Election”
8
.
Nel terzo ed ultimo capitolo, dopo una breve introduzione sulla
scalata di Matteo Renzi nel mondo della politica e il modo in cui i suoi
tweet sono ripresi dai principali media italiani, svolgeremo un’analisi
specifica del suo account ufficiale Twitter: nello specifico, esamineremo
il primo anno da presidente del Consiglio italiano sulla piattaforma di
micro-blogging. Realizzeremo un’analisi quantitativa del profilo
@matteorenzi conteggiando il numero di follower, i retweet, i reply,
l’orario e lo strumento tecnologico dal quale predilige twittare.
Successivamente saranno analizzati gli argomenti specifici trattati nei
suoi tweet, le foto pubblicate, le molteplici interazioni, gli auguri o i
complimenti a personaggi celebri e gli hashtag di tendenza lanciati da lui
stesso. Per concludere, lo confronteremo con gli account ufficiali del
presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, e del Primo
ministro del Regno Unito, David Cameron, negli ultimi sei mesi del
2014. La comparazione riguarderà i numeri, i mesi di attività, il numero
complessivo di follower, gli utenti menzionati con frequenza, il grado di
engagement con la Rete e i temi affrontati con più frequenza attraverso il
social dei 140 caratteri.
8
Can Akdeniz, Jonas Stark, Leadership Academy: The Only Leadership Book You
Must Read, Business Hacker Books, 2014
6
Capitolo 1
L’evoluzione della comunicazione politica
Dalle tradizionali campagne elettorali, alla propaganda, alla
partecipazione ai talk show televisivi o radiofonici, fino all’utilizzo della
Rete e dei social network. Possiamo racchiudere il concetto di
comunicazione politica nell’utilizzo strategico e sinergico di questi
“strumenti” da parte di un esponente o un leader politico. Restringendo il
nostro campo d’azione, però, consideriamo la comunicazione politica
come:
«[…] la capacità di organizzare a) sotto specifici regimi, il
coordinamento dei diversi discorsi, attraverso un peculiare tipo di agire
strategico che potremmo dire finalizzato ad un “far sapere”, e, in più, b)
all’interno degli attuali modelli di sistemi politico–sociali, un
meccanismo semiotico in grado, al contempo di fare da “marcatore” di
identità dei soggetti coinvolti nel campo di interazione della politica»
9
.
Nel corso degli anni, la comunicazione e il discorso politico hanno
subito profondi mutamenti, complice anche l’avvento della tecnologia e
la “massiccia” mediatizzazione
10
della politica, intesa come la capacità
da parte dello spazio mediale di incidere in maniera sostanziale sui
contenuti stessi della comunicazione. Tale fenomeno, nei suoi aspetti
degenerativi, secondo l’autrice Sara Bentivegna, non è imputabile
esclusivamente alla crescente importanza assunta dal sistema dei media,
ma soprattutto alla crisi dei grandi partiti di massa e al conseguente
9
Cfr. Federico Montanari, Politica 2.0, Roma, Carocci, 2010
10
Cfr Sara Bentivegna, Comunicare in politica, Roma, Carocci, 2001