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INTRODUZIONE
Nel 1990, nei laboratori del CERN (Centro Europeo per la Ricerca
Nucleare) di Ginevra, la Rete compie i suoi primi timidi passi.
Sotto la guida dell‟inglese Tim Berners-Lee viene progettato e
sviluppato il world wide web. Da qui alla diffusione capillare della
rete delle reti il passo è breve. Il Web, progettato inizialmente per
condividere dati e risultati tra gli scienziati e informazioni segrete
a carico delle organizzazioni militari, diventa accessibile a
chiunque.
Nel 1993 nasce il primo browser
1
user-friendly
2
per la
navigazione fra le pagine web, il cui sviluppo conduce a Netscape
Navigator
3
, che si diffonde rapidamente. Da allora la Rete ha
avuto uno sviluppo rapidissimo.
I portali, i motori di ricerca ed i siti di e-commerce fanno la loro
comparsa solo alla fine degli anni Novanta. Ma è nel nuovo
millennio che la Rete assume una forma inaspettata: nasce il Web
1
Il browser è il programma che permette l‟accesso alle pagine web. Il primo
browser a raggiungere un'apprezzabile popolarità internazionale fu Mosaic,
seguito poi da Netscape Navigator, che crebbe in fretta e fu la piattaforma su
cui vennero messe a punto alcune innovazioni oggi comunissime (come ad
esempio Javascript.
2
Per user-friendly si intendono i programmi dotati di interfaccia amichevole,
quindi utilizzabili in maniera intuitiva da parte dell‟utente.
3
Netscape Navigator è stato il primo web browser grafico di successo della
storia dell'informatica.
6
2.0
4
che trasformerà Internet da semplice contenitore di
informazioni a provider di piattaforme e servizi in cui il valore è
dato dagli utilizzatori stessi di tali servizi. È in questo momento
che nascono blog
5
, wiki
6
, social network
7
ecc…. Oggi gran parte
dei giovani in molte società in tutto il mondo, portano con sé
ovunque vadano device
8
tascabili che non servono più ad
effettuare semplici telefonate, ma consentono loro di restare
“attaccati” alla Rete. La nostra è l‟epoca della trasformazione
4
Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato
di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla
condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte
quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione
sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook,
Myspace, Twitter, Gmail,Wordpress, Tripadvisor ecc.).
5
Un blog è un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in
cui l'autore (blogger) pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di
diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro,
assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come
immagini o video. Il contributo dei lettori nei commenti è in genere molto
apprezzato e dà vita a discussioni molto personali. Questo tipo di blog è usato
spesso da studenti di scuola superiore o universitari, con un gran numero di
collegamenti incrociati tra un blog e l'altro.
6
Un Wiki è un sito web (o comunque una collezione di documenti ipertestuali)
che viene aggiornato dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in
collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso. La modifica dei contenuti è
aperta, nel senso che il testo può essere modificato da tutti gli utenti (a volte
soltanto se registrati, altre volte anche anonimi) procedendo non solo per
aggiunte come accade solitamente nei forum, ma anche cambiando e
cancellando ciò che hanno scritto gli autori precedenti.
7
Il termine Social Network (Rete Sociale) è nato nel campo sociologico per
indicare un insieme di persone legate tra di loro attraverso vari vincoli. Nel
campo informatico vengono denominati Social Network quei siti che offrono
all‟utenza la possibilità di condividere online delle notizie.
8
Dispositivo hardware multimediale.
7
tecnologica più rapida di sempre, almeno nel campo delle
informazioni
9
. Mentre dall‟invenzione della stampa di Gutenberg
alla diffusione del libro nella società, furono necessari secoli e
secoli, tra l‟invenzione delle tecnologie digitali alla loro adozione
da parte di due miliardi di persone in tutto il mondo sono trascorsi
solo pochi decenni
10
. Oggi praticamente ogni aspetto della vita è
condizionato dalle nuove tecnologie informatiche. Le trattative
commerciali ad esempio sono portate a termine più velocemente e
su distanze maggiori. I politici contattano gli elettori tramite e-
mail, forniscono ai volontari strumenti per organizzare eventi ecc.
anche la religione sta mutando: preti, imam e rabbini raggiungono
i fedeli tramite i propri blog. Ma è ancora più interessante notare
come l’era digitale abbia trasformato la maniera in cui le persone
vivono la propria vita e si pongono in relazione tra loro e con il
mondo che li circonda.
All‟inizio della rivoluzione digitale c‟erano le persone adulte,
cresciute in un mondo esclusivamente analogico, i quali hanno
contribuito a definire i contorni del mondo digitale che si andava
delineando. Alcuni di questi sono piuttosto esperti nell‟utilizzo
delle nuove tecnologie digitali, altri invece hanno meno
9
L. Paccagnella, La comunicazione al computer, Bologna, il Mulino, 2000.
10
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Milano, Il Saggiatore, 1967.
8
familiarità: sono questi ultimi gli immigrati digitali
11
che hanno
imparato a spedire e-mail e ad utilizzare social network quando
erano già più avanti negli anni. Ma questo lavoro intende parlare
di coloro che non ricordano un mondo in cui le lettere venivano
scritte a mano e inviate, di coloro che non hanno mai visto il
walkman della Sony e che non hanno mai acquistato un disco in
vinile. Questa generazione non ha dovuto re-imparare nulla per
vivere nel mondo digitale ma ha imparato in digitale. I Nativi
Digitali (secondo la fortunata ed ormai universale definizione di
Mark Prensky del 2001
12
) trascorrono le loro giornate su Internet
senza distinguere tra realtà on e offline. Anziché concepire la loro
identità online come qualcosa di distinto da quella offline, i nativi
digitali esprimono semplicemente la loro unica identità attraverso
due o tre dimensioni differenti. Per loro le nuove tecnologie
digitali sono mediatori essenziali dei rapporti interpersonali.
Hanno creato una rete costantemente attiva in cui tutti sono legati
a tutti
13
. A volte si tratta di legami con persone che neanche
incontreranno mai nella loro vita vera. Queste reti arrivano a
11
Un immigrato digitale (digital immigrant) è una persona che è cresciuta prima
dell‟avvento delle tecnologie digitali e le ha adottate in un secondo tempo.
12
Digital Natives, Digital Immigrants By Marc Prensky From On the Horizon
(MCB University Press, Vol. 9 No. 5, October 2001).
13
U. Gasser, J. Palfrey, Born Digital - Connecting with a Global Generation of
Digital Natives, Perseus Publishing, 2008. Trad IT. A cura di Caggianti D.,
Cogni L., Stella G., Nati con la Rete, Milano, Rizzoli, 2009.
9
racchiudere normalmente centinaia di persone che nel caso dei
social network vengono definiti amici. È nel corso di questa
connessione ininterrotta che la natura dei rapporti sta cambiando e
perfino il significato della parola amicizia. Le amicizie online si
fondano sugli stessi pilastri di quelle reali (interessi in comune,
interazioni frequenti ecc….) tuttavia hanno un tenore molto
diverso: spesso si tratta di amicizie fugaci, facili da stringere e
interrompibili in qualunque momento senza nemmeno un saluto
14
.
I nativi digitali si affidano a questo spazio per tutte le
informazioni di cui hanno bisogno nella vita. Un tempo fare
ricerca significava recarsi in biblioteca, consultare un catalogo
cartaceo e cercare di tirare fuori il libro che poteva interessare.
Oggi la ricerca si fa su Google, che nella maggior parte dei casi
indirizza a Wikipedia.
La maggior parte dei nativi digitali non compra giornali ed è
spesso etichettata come priva di fantasia e creatività, incapaci di
produrre alcunché senza l‟ausilio della tecnologia. Essi al
contrario sono estremamente creativi. Creativi in un modo molto
diverso da quello dei propri genitori. Per i nativi digitali le
informazioni sono un qualcosa di estremamente malleabile da
14
M. Montemarano, M. Ruggeri, Alla conquista del Web, Milano, Ugo Mursia
Eitore, 2009.
10
plasmare in maniere nuove e più interessanti
15
. Questo può
significare creare e abbellire il proprio profilo su Myspace
16
,
caricare un video su YouTube
17
, creare un lemma su Wikipedia
18
,
all‟apice della loro inventiva, i nativi creano mondi virtuali
paralleli come Second Life
19
, vi girano filmati, li caricano su
YouTube e li condividono con i propri amici tramite Facebook.
Ma non è tutto rosa e fiori. Effettivamente molti dei cambiamenti
con cui i nativi digitali si trovano a confrontasi sono motivo di
preoccupazione. Non voglio addentrarmi nel campo delle
patologie psichiche legate all‟uso compulsivo di Internet e delle
15
A. Lenhart, M. Madden, Teen Content Creators and Consumers, 2005.
16
MySpace è una comunità virtuale, e più precisamente una rete sociale, creata
nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe.
17
YouTube è un sito Internet che consente la condivisione di video. È di
proprietà di Google Inc. ed è il terzo sito più visitato del mondo dopo Google e
Facebook ed è stato fondato nel febbraio 2005 da Chad Hurley, Steve Chen e
Jawed Karim.
18
Wikipedia è un'enciclopedia multilingue collaborativa, online e gratuita, nata
con il progetto omonimo intrapreso da Wikimedia Foundation, una
organizzazione statunitense non a scopo di lucro.
19
Second Life è un mondo virtuale (MUVE) lanciato nel giugno del 2003 dalla
società americana Linden Lab e nasce dalla visione del fondatore, il fisico
Philip Rosedale. Un programma client gratuito chiamato Second Life Viewer
permette agli utenti, rappresentati da avatar, di interagire gli uni con gli altri. I
residenti possono esplorare, socializzare, incontrare altri residenti e gestire
attività di gruppo o individuali, creare partnership e perfino sposarsi e
realizzare progetti o viaggiare e teletrasportarsi attraverso le isole e le terre che
formano il mondo virtuale, i cui dati digitali sono immagazzinati in una griglia
di server a San Francisco.
11
nuove tecnologie, ma ci sono aspetti molto rilevanti dal punto di
vista socioculturale.
Fra questi, la privacy. I giovani di oggi hanno un‟idea di privacy
assai diversa da noi più e meno adulti, lasciando varie tracce di sé
nei luoghi pubblici online. Quando danno il loro peggio riversano
su Internet informazioni che potrebbero metterli in pericolo o che
potrebbero umiliarli negli anni a venire.
Altri problemi sono legati al tema della sicurezza. I Genitori
hanno motivi più che validi per essere preoccupati dell‟ambiente
digitale in cui i loro figli trascorrono sempre più tempo. I
palinsesti televisivi sono pieni di storie di cyber-bullismo,
predatori via Internet, dipendenza da web, pornografia online,
pedofilia ecc.
In questo lavoro si parlerà dei giovani e delle tecnologie che
utilizzano, di come esprimono la propria identità, cosa pensano
riguardo privacy e sicurezza, cosa creano, cosa sanno riguardo il
diritto d‟autore, come si informano e come interagiscono fra loro.
Il campo della ricerca è talmente vasto che certamente non può
essere esaurito in poche pagine in quanto necessita di uno sguardo
attento e critico, soprattutto perché Internet non è ancora uno
spazio ben definito, ma un‟immagine caleidoscopica che muta
costantemente e invecchia dopo pochi mesi: è un universo in
rapido divenire, e quindi sempre pronto a stupirci.
13
CAPITOLO I
La rivoluzione digitale: dalla galassia Gutenberg alla
galassia Internet
1 La rivoluzione digitale
Nel 1995 Nicholas Negroponte, teorico e ricercatore presso il
Massachusetts Institute of Technology, pubblica Essere Digitali
introducendo gli sviluppi e gli effetti delle nuove tecnologie sul
nostro mondo. Oggi il suo libro è diventato uno slogan per
descrivere la rivoluzione tecnologica che ha modificato
significativamente la nostra realtà sociale, economica ed
interculturale.
La tecnologia digitale fa sempre più parte della nostra quotidianità
e del nostro modo di essere. Lo dimostrano i risultati di analisi di
mercato condotte, a livello sia internazionale sia nazionale, sui
consumi legati a Internet
20
e a settori come quello della telefonia
cellulare
21
.
20
Due miliardi di utenti in Internet secondo l‟International
Telecommunication Union (ITU) che lo ha rivelato in un rapporto.
21
Sono 5 miliardi le SIM attive nel mondo. La telefonia mobile si conferma
come la tecnologia a più rapido sviluppo.
14
Fig. 1 Host Internet 1991-2009 (numeri in milioni)
Fig. 2 Siti web nel mondo 1995-2010 (numeri in milioni).
La linea rossa indica i siti che risultano attivi.
15
Alla base di questo scenario evolutivo si trova il processo che ha
trasformato il segnale da analogico in digitale. La digitalizzazione
consiste nel tradurre un dato in una sequenza numerica di 0 e 1
(sistema binario). Così codificati, segnali diversi tra loro
(immagini fisse o in movimento, suoni, testi scritti) diventano
omogenei e si possono gestire contemporaneamente, in modo
flessibile e veloce, mantenendone inalterata la stabilità e la qualità
nel tempo. La “svolta” digitale vede una progressiva interazione-
integrazione di settori che per molto tempo si sono sviluppati
separatamente. Informatica, telecomunicazioni, media, elettronica
stanno convergendo verso un insieme di prodotti e di servizi che
cambiano radicalmente il nostro modo di lavorare e di vivere
22
.
Telefono cellulare, CD, Internet, agende palmari, DVD, lettori
MP3, videocamere e fotocamere digitali, televisione via satellite e
digitale sono solamente alcune delle numerose applicazioni di
questa tecnologia “sintetica”. Il concetto di sintesi rispecchia
pienamente l‟identità di questi nuovi strumenti integrati e
interattivi, flessibili e dinamici. Allo stesso tempo sottintende la
velocità nel gestire e trasmettere i dati, con un‟accelerazione dei
processi comunicativi e una maggiore quantità di informazioni
scambiate attraverso una compressione dei dati. Il termine
22
F. Ciotti, G. Roncaglia, Il mondo digitale, Bari, Laterza, 2010.
16
sintetico indica infine la possibilità di ricreare artificialmente
immagini e oggetti molto vicini agli originali.
Il senso dell‟innovazione digitale è complesso e non interessa solo
la natura hardware o software degli oggetti, ma anche il ruolo
dell‟utilizzatore. Il consumer non è soltanto un fruitore, ma è un
soggetto attivo che vive in prima persona l‟onda del cambiamento
tecnologico sperimentando il digital life style.
2 Dalle schede perforate al PC moderno
La rivoluzione digitale ha origini lontane. Nel Diciottesimo secolo
gli artigiani francesi erano estremamente esperti nel produrre al
telaio tessuti con decorazioni molto elaborate. Il macchinario
utilizzato per la tessitura era “programmato” tramite un metodo
che venne perfezionato dall‟inventore francese Joseph Jacquard
all‟inizio del IXX secolo.
Fig. 3 Scheda utilizzata per immettere programmi e dati in
un mainframe IBM negli anni settanta.