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Summary
Il dibattito sullo sviluppo sostenibile e la sostenibilità ambientale è
particolarmente attuale poichØ, nonostante sia trascorso molto tempo dalle prime
discussioni al riguardo, è relativamente recente l’inserimento di queste tematiche
all’interno delle strategie di decisione aziendale. Se i primi settori ad essere influenzati
da queste scelte sono stati quelli reputati di maggiore impatto, come ad esempio quello
automobilistico, oggi tale tendenza si sta diffondendo trasversalmente a tutti i settori,
dalla produzione primaria al terziario avanzato.
Le considerazioni sulla sostenibilità ambientale implicano non solo un nuovo
approccio ed una nuova visione delle attività produttive che vanno nella direzione della
cosiddetta green economy (combinazione di sostenibilità ambientale, economica e
sociale) ma anche della società nel suo insieme.
Tutti noi, nell’atto dell’acquisto e del consumo di beni e/o servizi, siamo
coinvolti nel percorso dello sviluppo sostenibile e, attraverso le nostre scelte, abbiamo
l’opportunità di orientare il mercato verso produzioni piø rispettose delle condizioni di
lavoro, dell’ambiente e della salute. I “consumatori critici”, una categoria in forte
espansione, raccolgono informazioni sul comportamento delle imprese ed agiscono di
conseguenza, premiando o boicottando un’azienda e/o un brand per mezzo del proprio
“voto” economico, che si esprime attraverso le preferenze di spesa quotidiana.
Nonostante tale processo di greening debba essere fortemente implementato dal
punto di vista politico, legislativo ed applicativo, è necessario, anche per le imprese
dell’agroalimentare italiano e piemontese, non perdere l’occasione di partecipare a
questo processo di innovazione.
Le grandi imprese del mondo dell’agroalimentare, a livello mondiale, si sono
interessate, negli ultimi anni, a dimostrare, attraverso percorsi su base volontaria,
certificazioni ed etichette “ecologiche”, la sostenibilità dei loro processi produttivi. Ciò
ha determinato, inevitabilmente, la necessità che tutti gli attori delle filiere, a partire
dalla produzione primaria, siano coinvolti in tali processi, possibilmente come parte
attiva e propositiva e non solo come parte di un ingranaggio.
Partendo da tali presupposti ed analizzando quelle che sono oggi le possibilità di
analisi ambientale (indicatori, metodologie, normative) del settore agroalimentare si è
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avviato un percorso di valutazione delle performance ambientali di sistemi ortofrutticoli
piemontesi. Tale valutazione ha l’obiettivo generale di comprendere dove sia importante
intervenire, nella fase di campo come in quella di stoccaggio, per rendere le filiere
ecologicamente ed economicamente piø virtuose e competitive. Obiettivo specifico è la
messa a punto di una strategia che potrà essere utilizzata in azioni di marketing in grado
di supportare e rafforzare l’immagine del marchio del prodotto e dell’impresa.
Il caso pilota analizzato riguarda una società cooperativa che produce ortaggi e
piccoli frutti in un ampio territorio del cuneese pedemontano. I piccoli frutti e le fragole
sono, da alcuni anni, commercializzati con il marchio “Delizie di Bosco del Piemonte”,
che punta alla differenziazione ed il riconoscimento del prodotto su mercati nazionali ed
extra nazionali, evidenziandone il forte legame con il territorio.
La governance aziendale ha deciso di rafforzare l’immagine della Cooperativa,
non solo producendo frutti di alta qualità con metodi colturali rispettosi dell’ambiente
ma anche di quantificare e comunicare tali percorsi. Si è quindi proceduto ad una
disanima dell’attuale situazione in tema di sostenibilità nei settori agricoli ed
agroalimentari, giungendo alla messa a punto di un protocollo che quantifichi gli impatti
delle filiere fragola e piccoli frutti con l’applicazione della metodologia LCA (Life
Cycle Assessement) abbinata al calcolo della compensazione dello stesso sistema
produttivo.
L’approccio concettuale per la realizzazione di eco-bilanci nasce dalla
considerazione che, a differenza degli altri settori produttivi, quello agricolo ha
l’innegabile vantaggio di svolgere funzioni, non solo di emissione, ma anche di
sequestro dell’anidride carbonica. La realtà agricola che fa riferimento alla Cooperativa,
caratterizzata da una forte frammentazione aziendale, include ingenti superfici boschive.
Partendo da questo presupposto è quindi possibile, nella compensazione locale delle
emissioni prodotte, considerare questa realtà come un sistema chiuso in grado, da un
lato, di ridurre le emissioni alla produzione e, dall’altro, di compensare quelle in
eccesso attraverso il sequestro dell’anidride carbonica operato dai boschi. Il valore della
filiera si crea dunque basandosi sulla sostenibilità ambientale, calcolando emissioni e
compensazioni, nell’ottica di una futura certificazione ambientale, capace di rafforzare
l’immagine aziendale attraverso la promozione e la vendita di fragole e piccoli frutti a
“Impatto Zero”.
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1. Sviluppo sostenibile
Il concetto di “sviluppo sostenibile” compare ufficialmente per la prima volta
all’inizio degli anni ’80, nel saggio della International Union for the Conservation of
Nature (IUCN, et al. 1980). Oggi la definizione universalmente accettata di sviluppo
sostenibile è quella contenuta nel rapporto "Our Common Future" della World
Commission on Environment and Development (WCED, 1987), rapporto Brundtland,
che lo definisce come: "lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza
compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri". Soltanto con
il Summit della Terra di Rio de Janeiro del 1992 il problema è accolto dalla comunità
internazionale in tutta la sua drammatica evidenza. Infatti, proprio dal programma di
azione scaturito dalla citata Conferenza ONU su ambiente e sviluppo, nasce Agenda 21,
documento che fornisce indicazioni su come raggiungere lo sviluppo sostenibile nel
ventunesimo secolo.
L'Agenda 21 afferma che: “i governi... dovrebbero adottare una strategia
nazionale per lo sviluppo sostenibile... Tale strategia dovrebbe essere predisposta
utilizzando ed armonizzando le politiche settoriali. L’obiettivo è quello di assicurare
uno sviluppo economico responsabile verso la società, proteggendo nel frattempo le
risorse fondamentali e l'ambiente per il beneficio delle future generazioni. Le strategie
nazionali per lo sviluppo sostenibile dovrebbero essere sviluppate attraverso la piø
ampia partecipazione possibile e la piø compiuta valutazione della situazione e delle
iniziative in corso” (UN, 1993).
In sintesi è possibile affermare che i principi dello sviluppo sostenibile sono tre
ed infinite sono le azioni e gli strumenti necessari per dargli corso:
principio di equità: assicura la giusta ripartizione degli oneri e dei
benefici di ogni politica e in ogni settore nel tempo e nello spazio;
principio precauzionale o del pregiudizio eticamente sistematico: evita
gli esiti piø gravi con misure di tipo preventivo, proattive e condivise per
la difesa dell’ecosistema;
principio di sussidiarietà: garantisce la cooperazione di tutte le strutture
di governo in favore della sopravvivenza sociale ed ecologica e della
difesa di diritti umani e natura (Luciani, Andriola, 2001).
L'esigenza di conciliare crescita economica ed equa distribuzione delle risorse in
un nuovo modello di sviluppo ha iniziato a farsi strada a partire dagli anni ’70,
è sempre piø di stretta attualità, avendo preso
sviluppo classico, legato esclusivamente
dell’incipiente collasso dei sistemi
di sostenibilità implica la capacità di un processo di sviluppo di sostenere
tempo, la riproduzione del capitale mondiale composto dal capitale economico
che i singoli individui e le imprese hanno creato
stessi) e naturale (ambiente).
Uno degli elementi innovativi
necessità di cercare un’equità di tipo intergenerazionale: le generazioni future hanno gli
stessi diritti di quelle attuali.
anche riferimento all’equità int
generazione persone appartenenti a diverse realtà politiche, economiche, sociali e
geografiche hanno gli stessi diritti. Il successo di tale enunciato, prevalentemente di
matrice ecologica, sin dalla sua nasc
determinando numerosi approfondimenti e ulteriori sviluppi del concetto di sostenibilità
che, nel tempo, si è esteso a tutte le dimensioni che concorrono allo sviluppo.
La sostenibilità
ma piuttosto come un processo continuo,
dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: ambientale, economica e sociale
(fig. 1) (Tiezzi, Marchettini
Fig. 1
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nza di conciliare crescita economica ed equa distribuzione delle risorse in
un nuovo modello di sviluppo ha iniziato a farsi strada a partire dagli anni ’70,
è sempre piø di stretta attualità, avendo preso coscienza del fatto che il concetto di
luppo classico, legato esclusivamente alla crescita economica, è la principale causa
collasso dei sistemi naturali. Nella sua accezione piø ampia, il concetto
di sostenibilità implica la capacità di un processo di sviluppo di sostenere
la riproduzione del capitale mondiale composto dal capitale economico
che i singoli individui e le imprese hanno creato e creano), umano/sociale
(ambiente).
Uno degli elementi innovativi della definizione di sviluppo sostenibile è la
equità di tipo intergenerazionale: le generazioni future hanno gli
stessi diritti di quelle attuali. Inoltre, anche se espresso in modo meno esplicito
riferimento all’equità intragenerazionale, ossia all’interno della stessa
generazione persone appartenenti a diverse realtà politiche, economiche, sociali e
geografiche hanno gli stessi diritti. Il successo di tale enunciato, prevalentemente di
sin dalla sua nascita, ha animato il dibattito internazionale,
determinando numerosi approfondimenti e ulteriori sviluppi del concetto di sostenibilità
si è esteso a tutte le dimensioni che concorrono allo sviluppo.
a sostenibilità non è, dunque, da intendersi come un qualcosa di
ma piuttosto come un processo continuo, che richiama la necessità di coniugare
dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: ambientale, economica e sociale
Marchettini, 1999; Kates et al., 2005).
Fig. 1 - Le dimensioni della sostenibilità dello sviluppo
nza di conciliare crescita economica ed equa distribuzione delle risorse in
un nuovo modello di sviluppo ha iniziato a farsi strada a partire dagli anni ’70, ma oggi
coscienza del fatto che il concetto di
alla crescita economica, è la principale causa
Nella sua accezione piø ampia, il concetto
di sostenibilità implica la capacità di un processo di sviluppo di sostenere, nel corso del
la riproduzione del capitale mondiale composto dal capitale economico (tutto ciò
, umano/sociale (gli individui
di sviluppo sostenibile è la
equità di tipo intergenerazionale: le generazioni future hanno gli
anche se espresso in modo meno esplicito, si fa
ragenerazionale, ossia all’interno della stessa
generazione persone appartenenti a diverse realtà politiche, economiche, sociali e
geografiche hanno gli stessi diritti. Il successo di tale enunciato, prevalentemente di
ha animato il dibattito internazionale,
determinando numerosi approfondimenti e ulteriori sviluppi del concetto di sostenibilità
si è esteso a tutte le dimensioni che concorrono allo sviluppo.
un qualcosa di immutabile,
la necessità di coniugare le tre
dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: ambientale, economica e sociale
Le dimensioni della sostenibilità dello sviluppo.
La sostenibilità ambientale
tre funzioni dell’ambiente:
La sostenibilità economica
generare una crescita duratura degli indicatori econo
reddito e lavoro per il sostentamento delle popolazioni.
La sostenibilità sociale
(sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere.
In sintesi è possibile affermare che
in un principio etico e politico,
moderne economie siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e la
capacità delle risorse naturali di riprodursi
quindi, garantire uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli
ecosistemi, nel rispetto della cosiddetta regola dell'equilibrio delle tre "E": ecologia,
equità, economia (fig. 2)
Fig. 2 - Le interconnessioni tra le dimensioni della sostenibilità dello sviluppo e la regola
dell’equilibrio delle tre E.
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ostenibilità ambientale è intesa come la capacità di preservare nel tempo le
ni dell’ambiente: fornitore di risorse, ricettore di rifiuti e fonte diretta di utilità.
ostenibilità economica rappresenta la capacità di un sistema economico di
generare una crescita duratura degli indicatori economici attraverso la capacità di creare
reddito e lavoro per il sostentamento delle popolazioni.
ostenibilità sociale è la capacità di garantire condizioni di benessere umano
(sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere.
In sintesi è possibile affermare che il concetto di sviluppo sostenibile si sostanzia
cipio etico e politico, implicando che dinamiche economiche e sociali delle
moderne economie siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e la
capacità delle risorse naturali di riprodursi in modo indefinito. Appare indispensabile,
, garantire uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli
ecosistemi, nel rispetto della cosiddetta regola dell'equilibrio delle tre "E": ecologia,
(fig. 2) (Tiezzi, Marchettini, l.c.; Kates et al., l.c.).
interconnessioni tra le dimensioni della sostenibilità dello sviluppo e la regola
la capacità di preservare nel tempo le
fonte diretta di utilità.
capacità di un sistema economico di
mici attraverso la capacità di creare
capacità di garantire condizioni di benessere umano
(sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere.
il concetto di sviluppo sostenibile si sostanzia
dinamiche economiche e sociali delle
moderne economie siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e la
. Appare indispensabile,
, garantire uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli
ecosistemi, nel rispetto della cosiddetta regola dell'equilibrio delle tre "E": ecologia,
interconnessioni tra le dimensioni della sostenibilità dello sviluppo e la regola
Le tre dimensioni sono strettamente correlate tra loro da una molteplicità di
connessioni e, pertanto, non devono essere considerate come elem
devono essere analizzate in una visione sistemica, quali elementi per il raggiungimento
di un fine comune. Ciò significa che ogni intervento di programmazione deve tenere
conto delle reciproche interrelazioni. Nel caso in cui le scelt
privilegino solo una o due delle
In virtø di tali con
sostenibilità dello sviluppo in tre cerchi concentrici evidenziando come
esiste all’interno di una società ed entrambe esistono nell’ambiente
In tale rappresentazione, è
attraverso la fornitura di risorse
svolga un ruolo fondamentale di supporto sia alla dimensione economica
sociale.
¨ necessario inoltre sottolineare che il
politico di ogni Paese è unico, ma i principi fondamentali dello sviluppo sostenibile
sono validi, in egual misura,
la crescita economica sia essenziale,
contribuiscono al benessere, non può ridurre la povertà in modo sostenibile.
crescita economica è misurata con indicatori
qualità e della speranza di vita e
informazioni non indica
vantaggio e chi ne sia escluso.
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dimensioni sono strettamente correlate tra loro da una molteplicità di
connessioni e, pertanto, non devono essere considerate come elementi indipendenti, ma
devono essere analizzate in una visione sistemica, quali elementi per il raggiungimento
di un fine comune. Ciò significa che ogni intervento di programmazione deve tenere
conto delle reciproche interrelazioni. Nel caso in cui le scelte di pianificazione
privilegino solo una o due delle tre dimensioni non si verifica uno sviluppo s
In virtø di tali considerazioni diventa quindi possibile
sostenibilità dello sviluppo in tre cerchi concentrici evidenziando come
esiste all’interno di una società ed entrambe esistono nell’ambiente (fig. 3)
Fig. 3 – Il modello dei cerchi concentrici.
In tale rappresentazione, è messo in luce, come la dimensione ambientale
attraverso la fornitura di risorse naturali, servizi all’ecosistema e benessere alla società
un ruolo fondamentale di supporto sia alla dimensione economica
¨ necessario inoltre sottolineare che il contesto storico, economico
aese è unico, ma i principi fondamentali dello sviluppo sostenibile
validi, in egual misura, per tutti. In particolare è importante evidenziare che seppur
la crescita economica sia essenziale, da sola, senza la comprensione di tutti i fattori che
ribuiscono al benessere, non può ridurre la povertà in modo sostenibile.
ita economica è misurata con indicatori relativi ad esempio al miglioramento della
e della speranza di vita e all’aumento dei livelli d’istruzione
indicano come questa crescita avvenga, se durerà,
escluso.
dimensioni sono strettamente correlate tra loro da una molteplicità di
enti indipendenti, ma
devono essere analizzate in una visione sistemica, quali elementi per il raggiungimento
di un fine comune. Ciò significa che ogni intervento di programmazione deve tenere
e di pianificazione
dimensioni non si verifica uno sviluppo sostenibile.
siderazioni diventa quindi possibile rappresentare la
sostenibilità dello sviluppo in tre cerchi concentrici evidenziando come l’economia
(fig. 3).
la dimensione ambientale,
benessere alla società,
un ruolo fondamentale di supporto sia alla dimensione economica, sia a quella
contesto storico, economico, sociale e
aese è unico, ma i principi fondamentali dello sviluppo sostenibile
In particolare è importante evidenziare che seppur
senza la comprensione di tutti i fattori che
ribuiscono al benessere, non può ridurre la povertà in modo sostenibile. Infatti, la
al miglioramento della
all’aumento dei livelli d’istruzione ma queste
, se durerà, chi ne trarrà
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Anche se è poco probabile che le tendenze dei modelli di produzione e di
consumo cambino significativamente a livello mondiale nel breve periodo, è necessario
ampliare la visione anche alle altre due dimensioni dello sviluppo.
Attribuire valore a ciò che non rientra nei sistemi di contabilità, di bilancio o di
misurazione come le risorse naturali è un compito difficile. Per le foreste, ad esempio,
possiamo calcolare il valore di ciò che è prodotto poichØ è oggetto di compravendita e
ha quindi un valore monetario. Ma questo non è sufficiente: conoscere il prezzo degli
stock di legname non ci informa sul valore che le foreste hanno in quanto assorbono le
emissioni di anidride carbonica, svolgono un ruolo fondamentale nel preservare la
biodiversità vegetale ed animale, possiedono un valore culturale, turistico e
paesaggistico strettamente connesso con la qualità della vita nella società moderna.
Quindi, proprio per la sua triplice dimensione ambientale, sociale ed economica,
la crescita del processo che va nella direzione dello sviluppo sostenibile necessita di
sostanziali mutamenti nei comportamenti individuali e nelle scelte dei decisori operanti
ai diversi livelli (internazionale, nazionale, territoriale) di governo politico ed
amministrativo (Lafratta, 2004).
Ad oggi, un importante passo avanti per l’attuazione dei principi fondamentali
dello sviluppo sostenibile è il licenziamento a livello planetario della norma volontaria
ISO 26000: 2010.
Tale norma fornisce indicazioni sulle tematiche inerenti la “responsabilità
sociale”, definendo comportamenti, responsabilità, trasparenza, legalità, sistemi e
processi che un’organizzazione (pubblica o privata) deve tenere in conto per
comunicare la propria adesione a una nuova visione dello sviluppo. Essa regola la
responsabilità di un’organizzazione per le conseguenze su società e ambiente derivanti
dalle proprie decisioni ed attività.
Si basa su un comportamento etico e trasparente che:
- contribuisce allo sviluppo sostenibile (inclusi la salute e il benessere della
società);
- tiene conto delle aspettative di tutte le parti interessate;
- è conforme alle leggi applicabili, ai principi di diritto internazionale, ai
trattati e convenzioni;
- è integrato e messo in pratica da tutta l’organizzazione.
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Dall’applicazione di tale norma le organizzazioni socialmente responsabili
conseguono:
- vantaggi competitivi e di immagine;
- dipendenti e collaboratori piø motivati e produttivi;
- migliori rapporti con clienti, fornitori, mondo bancario e comunità
sociale.
La norma si basa su numerose buone prassi, iniziative e strumenti specialistici
già esistenti, con i quali si integra, ampliandone portata e prospettiva e mira a far sì che i
concetti della responsabilità sociale entrino a far parte della strategia di governance
aziendale, senza essere un puro adempimento formale. A fronte dell’impossibilità
tecnica e morale dei governi di imporre queste visioni a tutto il mondo, ci si auspica che
l’efficace implementazione di programmi di sviluppo sostenibile possa essere
strettamente connesso all’impegno di organizzazioni pubbliche e private, oggi sempre
piø interessate a raggiungere e dimostrare un comportamento “etico” e rispettoso
dell’ambiente (Monteverdi, 2011; ISO 26000, 2010).
Il motivo di fondo è che il mercato è sempre di piø la forza trainante delle realtà
economiche e politiche decretando con il suo giudizio, espresso o inespresso, il
successo di imprese e amministrazioni pubbliche. L’esperienza degli ultimi decenni ha
mostrato, infatti, che proporre prodotti sostenibili per il mercato di nicchia dei
consumatori consapevoli e del fair trade non è piø sufficiente per cambiare i modelli a
livello mondiale, anche se ciò ha avuto comunque il merito di mettere in luce la gravità
della situazione ambientale a livello mondiale e di rendere produttori e consumatori piø
consapevoli.
Oggi sono sempre piø numerose le persone coscienti dell'impatto delle loro
scelte sul mondo che le circonda e tutti noi nella veste di consumatori siamo sempre piø
interessati ad avere informazioni precise sul prodotto che acquistiamo: quantità di
acqua, energia e altre risorse necessarie per produrre e smaltire un bene, incidenza
dell’imballaggio sul volume dei rifiuti e, non ultimo, condizioni di vita e di lavoro delle
persone che producono un determinato bene di consumo.
Questa nuova cultura dell’acquisto ha spinto molte imprese a produrre sempre di
piø beni e servizi “sostenibili”, anche se alcuni osservatori e associazioni di consumatori
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evidenziano, con ricerche e sondaggi che alcuni di questi sono solo “green washing”,
ossia falsamente ecologici (OECD, 2008).
Lo sviluppo sostenibile è pertanto una strategia per cambiare la visione
predominante del mondo verso una dimensione piø olistica e bilanciata allo scopo di
identificare e risolvere i problemi specifici di esaurimento delle risorse e quelli relativi a
salute umana, educazione, esclusione sociale, povertà, disoccupazione.