5
1 - LA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA DEL
TRASPORTO AEREO
“Advertising is the art of convincing people to spend
money they don’t have for something they don’t need”
Will Rogers
1
1.1 - GLI ALBORI DEL MEZZO AEREO
L’antico sogno dell’uomo di volare è passato dal mitologico volo di Icaro
agli studi di Leonardo da Vinci e alle mongolfiere, fino al dicembre del 1903,
quando si assistette al primo volo della storia, per merito dei fratelli Wright. La
prima compagnia aerea di trasporto civile al mondo fu la tedesca Deutsche
Luftreederei
2
, alla quale seguirono aerolinee sia europee sia americane che, per i
loro primi annunci pubblicitari, si avvalsero della pubblicità illustrata. La stampa,
infatti, già dalle sue origini permise il diffondersi di messaggi commerciali,
religiosi o politici in modo molto veloce, e stava facendo nascere il bisogno di
comprare i beni prodotti dalla Rivoluzione industriale oltre che a far diffondere i
primi status symbol borghesi
3
. Non era, infatti, alla portata di tutti permettersi un
viaggio aereo per spostarsi in modo rapido e godere nello stesso tempo di una
visione panoramica. L’uso dei manifesti e delle riviste illustrate che fungevano
come ottimi contenitori pubblicitari e che iniziavano ad arricchirsi di slogan
4
,
1
[“La pubblicità è l’arte di convincere le persone a spendere soldi che non hanno per qualcosa di cui non
necessitano”]. Cfr. G. Tibballs, The Mammoth Book of Zingers, Quips, and One-Liners: Over 10,000
Gems of Wit and Wisdom, One-liners and Wisecracks, Running Press, 2004, p. 16.
2
Nel 1919 per prima inaugurò un traffico civile aereo, collegando Berlino con Weimar. In proposito cfr.
AA.VV. , L’aeronautica, gli aerei. L’epopea del volo dalle origini ai giorni nostri, Demetra, Colognola
ai Colli (Vr), 1998, p.22.
3
In proposito cfr. G. Ambrosio, Siamo quel che diciamo, Meltemi, 2002, pp. 22 – 23. L’autrice sottolinea
come si sia passati da un approccio verso il pubblico di stile gentile, ad uno più aggressivo.
4
Cfr. AA.VV., a cura di G. Mariani, Il dizionario illustrato della pubblicità e comunicazione, Lupetti &
Co, Milano, 1992, p. 418.
6
erano considerati dal critico d’arte Vittorio Pica “un’umile forma d’arte” per la
loro immediatezza e la loro bellezza. Infatti, la maggioranza era stata realizzata
grazie alla professionalità di poeti, artisti, letterati, disegnatori e cartellonisti,
molti dei quali appartenevano al gruppo d’avanguardia dei futuristi che
rinnegavano l’arte decadente del passato per esaltare il dinamismo, il progresso
tecnologico e la velocità. Il mezzo aereo rappresentava quindi, insieme
all’automobile, un mezzo mitico da esaltare. Non per niente Marinetti nel suo
Manifesto del 1909 ne decanta le virtù
5
. Non c’è motivo di meravigliarsi quindi
se McLuhan abbia definito la pubblicità come “la più grande forma d’arte del
ventesimo secolo”. L’apporto dei futuristi a questa forma di comunicazione fu
fondamentale, sia perché si esprimevano in tutti i campi artistici in modo del
tutto nuovo sia perché erano l’espressione di una nuova cultura coerente con la
vita moderna e la società industriale.
Tutto ciò venne espresso dal movimento futurista con l’introduzione
dell’immagine composta da linee dinamiche e fluide, oltre che da forme
geometriche scomposte che, mettendo in evidenza le spinte propulsive delle
forme, rappresentavano il movimento che coinvolge l’oggetto e lo spazio in cui
esso si muove. Esemplari italiani sono quelli che Savelli, Gino Boccasile ed altri
artisti di allora realizzarono intorno alla metà degli anni Trenta dello scorso
secolo per la neonata Ala Littoria, dove grazie ai pochi elementi grafici ed al
dinamismo degli aerei rappresentati si possono evincere le rotte coperte dalla
compagnia. Nel manifesto di Savelli (fig. 1)
6
, per esempio, nel vortice d’aria
generato dal movimento dell’elica, appaiono celati e stilizzati i monumenti di
alcune delle città servite dall’Ala Littoria. Anche il manifesto di Gino Boccasile
(fig. 2)
7
, nella sua semplicità iconica, esprime in modo perfetto, e senza ausilio di
body copy, ciò che si vuole comunicare: il nuovo collegamento tra l’Europa e
l’America Latina.
5
Il volo nel Manifesto del Futurismo del 1909 risulta essere uno degli oggetti e delle situazioni che i
futuristi devono prendere a ispirazione della loro arte: “Il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica
garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta”. In proposito cfr. A.
Ferioli, 2001, “Futurismo ed aviazione”, in Rivista aeronautica, numero 1, pp. 116-123.
6
Cfr. http://www.cirulliarchive.org/index.php?page=9
7
Ibidem.
7
Figura 1 - Ala Littoria (O. Savelli, 1938) Figura 2 - Ala Littoria (G. Boccasile, 1939)
Il tutto è reso graficamente da due aerei che viaggiano in direzione opposta e
da una fune, tenuta insieme da un nodo, che metaforicamente sta ad indicare
l’unione raggiunta tra i due continenti. Questi manifesti, che sono per tre quarti
della pagina occupati dall’immagine, relegano il nome della compagnia ed
eventuali headline, come le “linee atlantiche” della figura 2, ad uno stretto spazio
posto nella parte inferiore del manifesto. Infine non mancavano i soggetti
cinematografici o le canzoni che avevano il mezzo aereo come protagonista
8
. I
primi viaggi aerei avevano permesso di accorciare le distanze ed i tempi di
percorrenza ma a livello di piacevolezza erano poco competitivi nei confronti
delle navi e dei treni. I primi aeromobili, infatti, non avevano cabine
insonorizzate e non erano dotate di climatizzatori
9
.
8
Le pellicole Luciano Serra pilota del 1938 con Amedeo Nazzari e La Conquista dell’Aria del 1940 con
Carlo Ninchi sono solo due dei tanti lungometraggi dedicati al mezzo aereo. Così come la canzone degli
anni 30 Gira l’elica.
9
Oltre al fastidio dovuto al rumore, i passeggeri avevano una grande difficoltà a conversare tra di loro,
dato che la loro voce veniva sovrastata dal rombo dei motori. Il primo aeromobile dotato di aria
condizionata e di cabine isolate acusticamente dai rumori esterni, come quello dei motori, fu il Boeing
247, utilizzato negli Stati Uniti a partire dal 1933. Cfr. J. Heimann - A. Silver, 20
th
Century Travel,
Taschen, Colonia, 2010, p. 16.
8
1.2 – LE PRIME PUBBLICITA’ DELL’AVIAZIONE
COMMERCIALE
Tutte le compagnie aeree fino a pochi anni fa erano di proprietà statale ed
erano quindi gestite direttamente dallo stato. Non per niente sono chiamate
compagnie di bandiera, o flagcarrier, in quanto volavano, ed alcune tutt’ora
volano, rappresentando un paese. Queste, fino al quarto decennio del secolo
scorso, furono in competizione prima con le grandi compagnie navali e poi tra
loro. Inizialmente le pubblicità delle compagnie aeree erano uniformate e simili
tra loro per il fatto che la struttura tariffaria dei voli veniva stabilita
precedentemente dalla IATA (International Air Transport Association),
l’organizzazione che ancora oggi rappresenta le compagnie aeree associate e che
ha il compito di regolamentare il settore del trasporto aereo. Lo scopo di
quest’associazione era quello di assicurare stabilità al settore attuando una
politica ostruzionistica, così da non permettere l’ingresso sul mercato di nuove
compagnie e da controllare il prezzo di ogni singola tratta.
In questo modo, si scongiurava qualsiasi competizione sleale, anche se
naturalmente ciò andava a scapito dei consumatori, dato che si stava creando un
mercato dove non c’era la libera concorrenza. In pratica, il prodotto che i membri
IATA offrivano era lo stesso per tutti.
Le compagnie più attive sia a livello operativo che comunicativo erano quelle
nordamericane e quelle europee: i loro primi annunci pubblicitari, che venivano
pubblicati sui quotidiani, per le ragioni poc’anzi esposte, molto spesso
tralasciavano di menzionare l’importo che il passeggero avrebbe dovuto pagare
per poter usufruire del trasporto aereo ma puntavano soprattutto sul tipo di
aeromobile impiegato, sul tempo di percorrenza e sul numero di rotte e di
passeggeri trasportati. Si puntava quindi su quelle piccole differenze che
potevano rendere una compagnia aerea diversa dalle altre. Per potere però avere
una maggiore comprensione degli annunci pubblicitari, è sempre necessario
analizzare il contesto sociale e di mercato in cui essi vengono consumati dagli
individui. La rivoluzione industriale di fine Ottocento, oltre ad aver generato
nuovi bisogni, aveva dato origine al concetto di tempo libero, concetto da
9
contrapporre a quello del tempo dedicato al lavoro. Quanto detto, unito al fatto
che si stavano diffondendo mezzi di trasporto sempre più veloci e moderni,
svilupparono il concetto del viaggiare. Si era diffusa tra le masse la voglia di
evasione e di viaggio che era possibile soddisfare data la vasta scelta a
disposizione tra treni, automobili, navi ed aerei. Di conseguenza, era aumentato il
totale delle persone che intraprendeva un viaggio, molte delle quali erano dirette
verso località assolate o innevate per trascorrere piacevoli giorni di ferie.
Ma era notevole anche il numero di persone che viaggiava per lavoro. Per cui
la scelta del mezzo di locomozione ricadeva molto spesso sull’aereo che
permetteva un viaggio più veloce e una vasta scelta di orari grazie alla grande
quantità di voli diurni o notturni. Sono diversi, infatti, i manifesti che mostrano
un aereo in volo sullo sfondo di un cielo stellato o azzurro, o ancora quelli in cui
si ricorda al pubblico che nel corso di ogni minuto c’è un certo numero di aerei in
partenza o in arrivo. Un altro elemento su cui le compagnie basavano le proprie
campagne pubblicitarie è il riferimento al tipo di aeromobile del quale
elencavano nella body copy le caratteristiche, magnificandone la velocità e la
possibilità di poter volare tra due località senza effettuare alcuno scalo
intermedio. Per esempio, in un annuncio del 1948 della statunitense National
Airlines (fig. 3)
10
, si evidenzia come sui propri aerei sia possibile viaggiare
comodamente, godendo di una vista meravigliosa, grazie ai finestrini panoramici,
dalle dimensioni maggiori rispetto a quelli delle altre compagnie.
Figura 3 – National Airlines, 1948
10
Cfr. http://www.vintageadbrowser.com/airlines-and-aircraft-ads.
10
Gran parte dei manifesti pubblicitari avevano headline attraenti che venivano
utilizzate per vantarsi dell’incredibile numero di passeggeri trasportati o del
numero di miglia percorse dai propri aeromobili. Per esempio, l’annuncio nella
figura 4
11
, è un’orgogliosa dichiarazione del 1947 dell’American Airlines:
nessun’altra compagnia aerea negli ultimi dieci anni ha eguagliato il numero di
miglia volate dal vettore americano, miglia pari a più di 23.000 viaggi sulla
Luna. Un altro caso, risalente sempre al 1947, è quello della figura 5
12
. In esso, si
informa la clientela sul fatto che la PAN AM sia la prima compagnia aerea al
mondo ad aver compiuto il giro del mondo, atterrando in 6 continenti.
Indirettamente si dichiara di potere realizzare i sogni di evasione di qualsiasi
passeggero poiché volando con il vettore americano è possibile raggiungere un
numero di destinazioni superiore a quello offerto dai propri competitor.
Figura 4 – American Airlines, 1947 Figura 5 – Pan Am, 1947
Sempre la PAN AM, due anni successivi, rinnova il proprio messaggio
relativo al raggiungimento dei 6 continenti con dei nuovo annunci pubblicitari,
come quello in figura 6
13
.
11
Ibidem.
12
Ibidem.
13
Ibidem.
11
Figura 6 – Pan Am, 1947
La particolarità di quest’ultimo, è nell’aver fatto rappresentare ogni
continente da un animale tipico di quella zona geografica, come per esempio il
continente Africano è rappresentato dalla giraffa, così come il canguro
rappresenta l’Australia. Nei casi appena analizzati si ricorre quindi, come in altri
casi, alla figura retorica
14
della metafora che è di facile interpretazione.
Ulteriore punto in comune delle pubblicità delle aerolinee, è il mostrare alla
clientela quanta esperienza abbia accumulato il proprio personale in modo tale
che il pubblico percepisca un’ottima immagine della compagnia, quale azienda
affidabile e attenta alla sicurezza e al comfort dei propri clienti. Riguardo a
quest’ultimo aspetto si esalta la comodità delle cabine e l’ottimo servizio offerto
loro da gentili e cortesi hostess. Sono svariati, infatti, i manifesti che ritraggono
eleganti e sorridenti assistenti di volo nell’attimo in cui servono un pasto ai
passeggeri o augurano la buona notte ai loro clienti mentre questi riposano nei
comodi letti di cui sono forniti i mezzi aerei. Il principale target era l’uomo
d’affari, rappresentato sempre da distinti signori vestiti in completo ed intenti a
14
In merito cfr. V. Codeluppi, La pubblicità. Guida alla lettura dei messaggi, Franco Angeli, Milano,
2002, p. 88.
12
leggere documenti di lavoro ed il giornale o mentre si rilassano sulle poltrone
degli aerei. Gli annunci delle figure 7
15
e 8
16
sono due chiari esempi:
Figura 7 – American Airlines, 1946 Figura 8 – Air France, 1947
Nell’annuncio dell’Air France (fig. 8) si nota il pack shot, ciò che il
passeggero fruirà nel caso in cui scelga di viaggiare in aereo con la suddetta
compagnia aerea. I vettori aerei, in ogni caso, si rivolgevano anche ai gruppi
familiari, pubblicizzando l’esistenza di particolari tariffe riservate a chi effettuava
un viaggio di piacere con tutta la famiglia.
E proprio le famiglie erano i principali destinatari degli annunci pubblicitari
che mostravano esotiche spiagge assolate come quelle hawaiane, dove c’era la
possibilità di nuotare, abbronzarsi, pescare o praticare il surf. Nel manifesto del
1947 della United Airlines (fig. 9)
17
viene mostrata l’esotica giungla hawaiana,
con le sue caratteristiche palme e la sua rigogliosa ed eccezionale varietà di flora
e fauna, come i pappagalli colorati. L’annuncio ha inoltre un accattivante visual,
così carico di colori da richiamare all’istante l’estate. Particolare risalto è dato ai
15
Cfr. J. Heimann - A. Silver, 20
th
Century Travel, cit., p. 171.
16
Cfr. http://www.vintageadbrowser.com/airlines-and-aircraft-ads.
17
Ibidem.
13
tipici fiori hawaiani che, resi celebri in tutto il mondo grazie alle camicie floreali,
sono stati posizionati in primo piano.
Figura 9 – United Airlines, 1947 Figura 10 – Twa, 1949
Di tutt’altro genere è invece l’annuncio del 1949 della TWA (fig. 10)
18
, che
altri non è che un invito a scegliere una meta per le vacanze invernali. Il
messaggio è facilmente intuibile grazie al visual ed all’headline: qualunque possa
essere la scelta tra le piste di neve e calde località di mare, la compagnia aerea
sarà in grado di accontentare i gusti di tutti i clienti.
Alla fine degli anni Quaranta, il numero degli individui che viaggiava in
aereo era cresciuto in modo notevole
19
. La fine della Seconda Guerra Mondiale
da un lato ed i progressi tecnologici nel campo aeronautico dall’altro, avevano
permesso di avvicinare le diverse popolazioni della Terra come non era mai
successo in precedenza. Un particolare incentivo a viaggiare era costituito da
particolari eventi come l’Olimpiade del 1948 e il Giubileo del 1950 che, molto
18
Ibidem.
19
Il numero di passeggeri trasportati sia sui voli internazionali che su quelli nazionali, fatta eccezione per
l’Unione Sovietica e la Cina, era passato dai 2 milioni e mezzo del 1937 ai 39.000.000 del 1951. In
proposito cfr. Annual Report of the Council, ICAO, 1951, cap. 1 Civil Aviation, p. 3.
14
probabilmente, possono essere considerati due dei primi avvenimenti planetari
che coinvolsero più di una compagnia aerea. Conseguenza vuole che ci fosse
un’enorme diffusione di pubblicità riguardanti i voli con destinazione le città
dove si sarebbero svolti questi due speciali eventi. I giochi olimpici si svolsero a
Londra, ben 12 anni dopo l’ultima edizione, ovviamente a causa della Seconda
Guerra Mondiale. Quest’Olimpiade nasceva quindi in un clima di grande
partecipazione non solo emotiva ma anche atletica
20
.
Figura 11 – Boac (Herz, 1948)
L’Inghilterra, avendo colonie sparse in tutto il mondo, aveva di conseguenza
un considerevole numero di collegamenti con i domini del proprio Impero. Ciò
permise ai due vettori britannici, la BOAC e la BEA, di potere trasportare molti
degli atleti e degli spettatori diretti a Londra. Furono diverse le pubblicità che
invitavano i passeggeri a scegliere le due compagnie inglesi. Particolarmente
20
L’edizione di Londra registrò un record di nazioni partecipanti (59) e di atleti (4099). Tra le nazioni più
importanti non presenti ai giochi figurano la Germania, il Giappone e l’Unione Sovietica. Cfr. sito del
CIO http://www.olympic.org/en/content/Olympic-Games/All-Past-Olympic-Games/Summer/London-
1948-summer-olympics/ e http://www.hickoksports.com/history/ol1948.shtml
15
capace di catturare l’attenzione del pubblico, è l’annuncio della BOAC (fig. 11)
21
,
con i 5 cerchi, simbolo dei giochi olimpici, e il discobolo di Mirone in primo
piano. Quest’ultimo elemento, di notevole impatto visivo, ha un primo
significato, che è quello denotativo, ed un secondo, quello connotativo, secondo
cui la statua greca funge da legame con la Grecia, luogo di nascita delle
Olimpiadi, oltre al fatto di rappresentare il simbolo universale dell’attività
sportiva. Lo sfondo del visual è il Big Ben, il monumento simbolo della città
ospitante, per rammentare il luogo dove si svolgeranno i giochi. Di conseguenza,
l’elemento testuale, che risulta superfluo, si limita a comunicare solo il luogo e la
data dei giochi olimpici, e a ricordare la frequenza dei comodi voli operati dalla
compagnia inglese.
Roma è, invece, il luogo dove si è svolto il maggiore evento religioso
postbellico. Molti dei viaggiatori diretti alla Città Eterna facevano il semplice
pellegrinaggio nei luoghi di culto, ma vi era anche chi ne approfittava per visitare
le altre bellezze della città o del resto del paese
22
. La TWA, infatti, in un suo
annuncio del 1949 (fig. 12)
23
, consiglia ai propri clienti di partire all’istante per
Roma, suggerendogli quello attuale come il migliore momento per visitare
l’Italia.
Nell’annuncio, oltre ad esserci riferimenti visivi al Giubileo come l’apertura
della Porta Santa o una veduta dell’interno della Basilica di San Pietro, con una
guardia svizzera in primo piano, c’è un elemento del tutto esterno alla tematica
religiosa: una spiaggia, a simboleggiare lo svago e la vacanza che i clienti
potrebbero fare in Italia, dopo aver effettuato il pellegrinaggio religioso. Inoltre
nella sub headline viene evidenziata l’eccezionalità della compagnia: è l’unica a
poter offrire agli americani il volo diretto tra gli Stati Uniti e Roma. Nel periodo
dell’Anno Santo, quindi, il riferimento iconico alla città del Vaticano è ricorrente
nei manifesti di tutte le compagnie aeree, come testimonia anche l’annuncio della
21
Immagine tratta dall’archivio della British Airways e riprodotta su una Drumahoe Graphics postcard.
22
Il Giubileo del 1950 fu un evento che permise l’avvicinamento tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia,
in particolar modo con Roma. L’afflusso di turisti americani aumentò notevolmente negli anni Cinquanta,
grazie al film “Vacanze romane” (W. Wyler, 1953) che rese celebre la città di Roma, la quale venne
prima ribattezzata l’Hollywood sul Tevere e successivamente, negli anni 60, la città della Dolce Vita.
23
Cfr. http://www.vintageadbrowser.com/airlines-and-aircraft-ads.
16
KLM (fig. 13)
24
in cui è raffigurata la principale basilica Cattolica e si ricorda al
pubblico che l’anno in corso è quello Santo.
Figura 12 – Twa, 1949 Figura 13 – Klm, 1950
1.3 - LE PUBBLICITÀ NEGLI ANNI DEL BOOM
Il trend di crescita del numero di persone trasportate dal mezzo aereo
constatabile negli ultimi anni, non accennava a fermarsi ma ad aumentare,
raggiungendo i 55 milioni di passeggeri nel corso del 1956
25
. Gli anni che vanno
dal 1950 alla fine degli anni Sessanta, infatti, sono caratterizzati da un periodo di
forte crescita economica globale che favorisce uno stato di generale benessere. Di
conseguenza si erano create le condizioni ottimali per l’evoluzione del trasporto
aereo: la maggiore disponibilità economica, insieme ad un livello di libertà e di
tempo libero superiore al passato, ha fatto sì che gli individui viaggiassero
maggiormente. Inoltre le compagnie aeree introducendo un nuovo livello
24
Ibidem.
25
Cfr. J. Heimann - A. Silver, 20
th
Century Travel, cit., p. 200.
17
tariffario, la classe turistica (fig. 14)
26
, incentivavano gli individui a partire. Ha
così inizio per l’aviazione civile un periodo definito d’oro, dovuto all’aumento
esponenziale dei collegamenti aerei e dei passeggeri, ma anche alle migliorie
apportate al mezzo aereo come l’arrivo dei jet.
Figura 14 – Twa, 1952
Dal canto loro le compagnie aeree cercavano sia di consolidare i propri
clienti, specie quelli più assidui come i businessmen, sia di invogliare gli
individui a scegliere il viaggio in aereo per i loro trasferimenti. Per rendere
migliore il servizio offerto al proprio cliente, alcune aerolinee, in particolar modo
quelle americane, offrivano la possibilità di trovare in arrivo in aeroporto
un'automobile a loro disposizione. Ovviamente questo era un tipo di servizio
rivolto agli uomini d’affari che avevano particolari esigenze lavorative.
L’annuncio nella figura 15
27
mostra proprio una riunione di lavoro a cui si
presume che uno dei partecipanti sia giunto in tempo, usufruendo di questo
servizio, aereo più auto. Nell’headline sono stati accostati i nomi della TWA e
26
Cfr. rivista Selezione dal Reader’s Digest, aprile 1952.
27
Cfr. http://www.vintageadbrowser.com/airlines-and-aircraft-ads.
18
della AVIS, rispettivamente la compagnia aerea e quella di autonoleggio, così da
legarli insieme nel binomio perfetto che consente il raggiungimento di qualsiasi
località nel minor tempo possibile.
Figura 15 – Twa e Avis, 1954 Figura 16 – Swissair, 1950
L’annuncio termina con il pack shot posto al di sotto dei marchi delle due
società: i passeggeri scendono dall’aereo e trovano ad accoglierli un dipendente
dell’autonoleggio che consegna loro l’auto. In ogni caso, questo servizio poteva
determinare anche per chi viaggiava saltuariamente per piacere o per
ricongiungersi con parenti ed amici, uno dei motivi per scegliere una compagnia
aerea piuttosto che un’altra. Gli individui, che ora avevano un’infinita possibilità
di scelta di destinazioni e avevano maggiore accesso al servizio aereo, infatti, alla
base della scelta dell’uso o meno dell’aereo come mezzo di trasporto, sono mossi
da diverse motivazioni. Ed ecco, quindi, quanto risulti importante una campagna
pubblicitaria per indurre i viaggiatori a fare la scelta relativa alla compagnia
aerea. La compagnia elvetica Swissair, per esempio, in un annuncio del 1950
19
(fig. 16)
28
, tramite la personificazione fa proprie le qualità nazionali della
efficienza ed affidabilità. L’elemento centrale della pubblicità è la figura di un
pilota della compagnia stilizzato e intento a guidare l’aereo. Alle sue spalle, nello
sfondo, appare il quadrante di un orologio, di cui la Svizzera è il principale
produttore e che viene utilizzato per rappresentare la precisione e la regolarità
dei voli. Si fa quindi riferimento ad una prerogativa non solo degli orologi ma
anche dei voli svizzeri. Il tutto è supportato dall’headline, che invita a volare
sulla rotta della precisione che garantisce la puntualità dei collegamenti. Il punto
di forza di quest’annuncio è stato il mettere in evidenza le differenze tra la
propria compagnia e le altre.
Non per niente lo stesso vettore elvetico in un annuncio del 1954 (fig. 17)
29
è
eloquente nel comunicare che le tariffe aeree sono tutte uguali, ed è quindi solo il
servizio offerto a determinare la scelta per un’aerolinea. Nel caso specifico della
Swissair, si promette di offrire un servizio caratterizzato dalla cortesia, dalla
comodità e dall’ospitalità, tutte caratteristiche che assicurano al vettore
un’immagine positiva. Quello che, infatti, emerge dall’analisi delle
comunicazioni pubblicitarie effettuata finora, è l’evoluzione che queste hanno
avuto: si è passati dal semplice annuncio con il riferimento visivo, o anche solo
grafico, della destinazione ad un annuncio più elaborato, dove si assicura al
passeggero un certo tipo di servizio.
Figura 17 – Swissair, 1954 Figura 18 – Air France, 1948
28
Ibidem.
29
Ibidem.