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INTRODUZIONE.
Il settore del turismo è in continua evoluzione, si modifica
seguendo le esigenze del mercato e della società alla quale fa
riferimento, anch’essa preda di continui cambiamenti.
Nell’elaborazione di questa analisi ci riproponiamo di
analizzare proprio come sia nata e come si sia evoluta l’offerta
turistica soprattutto in questi ultimi anni, e come la
comunicazione, sia interna che esterna, abbia assunto un ruolo
sempre più importante, se non fondamentale all’interno
dell’intero settore turistico.
Oggetto della nostra analisi sarà il caso di Valtur S.p.A., tour
operator leader sul mercato italiano, che opera nel settore dal
1969 e che è stato protagonista dell’evoluzione del turismo
stesso in Italia. Risale al 1998 l’ultimo e decisivo cambiamento
di gestione dell’Azienda, che, affidata per la prima volta ad un
privato, ha messo in atto rilevanti modifiche nella concezione
dell’offerta turistica, inaugurando un nuovo stile di vita e di
comunicazione delle vacanze Valtur.
Con la nuova gestione l’Azienda ha cercato di differenziare il
più possibile il prodotto offerto, ampliando i suoi confini al di
là del “semplice” Villaggio, concentrandosi anche su proposte
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innovatrici quali Open Club, Crociera Valtur Prima, Valtur
Casa; iniziative poi abbandonate subito dopo la crisi che, dopo
gli eventi tragici dell’11 settembre 2001, si è abbattuta anche
sul turismo.
Valtur ha cercato negli ultimi anni di spogliarsi dei vecchi abiti
per rinnovarsi dentro e fuori, cercando di innovare il proprio
prodotto e di ampliare i propri target di riferimento,
affidandosi, per raggiungere questo scopo, ad una serie di
campagne pubblicitarie molto forti e d’avanguardia, forse
troppo “azzardate” per essere capite dal suo pubblico abituale.
L’intento era quello di usare la propria forza sul mercato per
dimostrare di essere un gradino sopra gli altri, come prodotto e
come idee.
Obiettivi e metodi:
La nostra analisi, dopo un excursus sull’intero settore turistico,
dalla sua storia alle sue aspettative più prossime, si concentra
sull’Azienda, dal panorama più propriamente storico
all’evoluzione della mission, evidenziando sempre
l’importanza della comunicazione nei processi di sviluppo
Aziendali.
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Valtur ha fatto, a differenza dei suoi competitors, un particolare
uso della brochure come importante, e per lungo tempo unico,
mezzo di comunicazione pubblicitaria; nella nostra analisi
abbiamo cercato di sfruttare le copertine delle brochure come
filo conduttore dell’evoluzione della comunicazione esterna,
ma l’abbiamo usata anche come specchio della crescita
dell’Azienda stessa; l’indagine è stata fatta quindi valutando le
copertine delle brochure, a nostra disposizione dal 1978 al
2008; lo studio delle stesse ci ha permesso di avere una chiave
di lettura insolita ma molto efficace per esplorare lo sviluppo di
un’Azienda che è stata leader fin dalla sua nascita.
Oltre all’attenzione riservata alla comunicazione esterna, un
rimando è stato fatto anche alla comunicazione interna, la
quale, a nostro parere, è fondamentale per il successo di
un’Impresa come Valtur, costituita di una sede centrale e di
venti sedi satelliti, i Villaggi.
Per sondare la percezione che i dipendenti hanno di ciò che è
comunicazione nella loro Azienda, abbiamo proposto ad alcuni
di loro un questionario strutturato a risposta multipla, da
compilare in forma anonima, attraverso il quale hanno espresso
il loro punto di vista ed il loro grado di conoscenza e di
interiorizzazione dei valori e della comunicazione interna ed
esterna di Valtur.
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Obiettivo primario della trattazione era quello di approfondire
l’evoluzione di Valtur, attraverso lo sviluppo della
comunicazione esterna, delle strategie di marketing e di quelle
gestionali, per confrontare tra loro le campagne ed i diversi tipi
di prodotto che Valtur ha offerto negli anni, sviluppando in
modi spesso diversi il proprio posizionamento nel mercato e
spesso puntando all’acquisizione di target di clientela sempre
nuovi.
Motivazioni:
Il motivo che ci ha spinto ad analizzare la comunicazione e
l’importanza delle sue varie manifestazioni in ambito turistico,
è un grande interesse personale verso il settore della ricettività
alberghiera, ed in particolar modo verso le molteplici forme di
comunicazione che un T.O. può sfruttare per migliorare
l’Azienda come il prodotto, seducendo una quantità di clienti
sempre maggiore. Abbiamo deciso di esaminare la
comunicazione promossa da Valtur in seguito alla nostra
personale esperienza lavorativa, (che si è protratta dal 2002 al
2005 nell’equipe di intrattenimento operante nei villaggi
turistici).
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Questa esperienza ci ha permesso di porci da un diverso punto
di vista nell’osservazione della “vacanza”, opposto a quello del
cliente, fatto di grande impegno e grande disponibilità nei suoi
confronti per confezionare una vacanza speciale, degna del
nome “Valtur”.
L’interesse primario era quello per la comunicazione esterna e
pubblicitaria, ma il percorso di studi intrapreso ci ha permesso
di porre l’attenzione anche sull’importanza della
comunicazione organizzativa, che deve essere la perfetta
fusione di comunicazione esterna ed interna, per far si che il
cliente sia attratto da quella esterna, strumenti di
miglioramento dell’Azienda e del prodotto. L’organizzazione
interna deve garantire ai dipendenti un efficace contatto con
l’Azienda, predisposta all’ascolto e al problem solving, per
poter supportare coloro i quali operano in villaggio nel loro
compito di “creatori di vacanze”.
Nello sviluppo della ricerca ci siamo posti molte domande sulla
crescita che Valtur ha compiuto negli ultimi anni, ci siamo
chiesti perché il cliente ha scelto Valtur negli anni e perché
dovrebbe continuare a sceglierla; ci siamo chiesti se e quanto i
cambiamenti dell’intera società abbiano influenzato il turismo,
quanto sia cambiato il cliente e quanto sia invece cambiata
l’Azienda.
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Non è possibile scindere l’evoluzione che l’intera società
italiana ha subito nell’ultimo decennio dal cambiamento che ha
investito l’Azienda su diversi fronti, ma crediamo che il
turismo sia un settore con ancora grandi potenziali di crescita
che vanno sviscerati e messi a frutto.
Struttura del lavoro:
Sulla base dei concetti fin’ora espressi e degli obiettivi posti
per la realizzazione del nostro lavoro, l’esposizione sarà
articolata in due parti:
- Nella prima parte ci sarà una panoramica sul turismo,
con un primo capitolo introduttivo sulla sua nascita e la
sua storia, ed i capitoli seguenti si occuperanno invece
di descrivere cos’è un Tour Operator, di descrivere la
situazione del mercato turistico attuale con le eventuali
prospettive del futuro prossimo;
- Nella seconda parte ci si occupa più specificamente
della Valtur T.O. S.p.A., della storia aziendale e della
sua mission, identificate anche attraverso la
trasformazione dell’identità visiva.
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I capitoli Otto e Nove sono dedicati espressamente alla
comunicazione, quella prettamente esterna del capitolo
Ottavo, della quale fa parte lo studio delle brochure, e
quella organizzativa, che indaga il connubio tra
comunicazione interna ed esterna anche attraverso
l’indagine fatta tra i dipendenti.
Le conclusioni personali saranno poi il completamento
dell’esposizione dello studio effettuato sull’Azienda e
sull’evoluzione della stessa osservata attraverso la
comunicazione.
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Capitolo 1 – IL TURISMO
Il Turismo.
Il turismo è “l’insieme di attività e servizi a carattere
polivalente che si riferiscono al trasferimento temporaneo di
persone dalla località di residenza abituale ad altra località per
fini di svago, riposo, cultura, curiosità, cura, sport, ecc; il
turismo è pertanto trasferimento ciclico: partenza dal domicilio
abituale ed arrivo, ed eventuale soggiorno nella località di
destinazione, con conseguente ritorno alla località di
partenza”.
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Il fenomeno turistico ha progressivamente ottenuto, grazie
all’importante ruolo svolto nella storia di molti paesi, uno
spazio autonomo nell’economia, nel diritto,
nell’organizzazione dei servizi sociali. Le dimensioni raggiunte
dal traffico turistico hanno contribuito a trasformare il turismo
da settore dell’economia di produzione a quello dell’economia
di consumo. Questo nuovo modo di considerare il turismo ne
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Fonte: “Lessico Universale Italiano” , Istituto della Enciclopedia Italiana
fondata da Giovanni Treccani, 1980
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amplia la sfera connotativa, includendovi aspetti politici e
sociali, fino a presentarlo come una valenza assai significativa
della vita individuale collettiva.
L’obiettivo finale del turismo consiste nell’assicurare a tutte le
classi sociali il riposo fisico e lo svolgimento di libere attività
in un paesaggio intatto, gestito secondo le esigenze
dell’ambiente e gli interessi a lungo termine delle popolazioni
locali.
Come afferma John Urry, poter viaggiare per turismo è vissuto
da parte di masse crescenti di individui come una pratica
fondamentale attraverso cui si costruisce l’identità personale:
una priorità dell’esistenza, una necessità fisica e psicologica,
un diritto morale irrinunciabile.
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Brevi cenni storici.
La pratica del turismo sembra antica quanto la civiltà umana,
anche se il modo in cui si è manifestata nel corso dei secoli non
è comparabile con il significato che oggi ha la parola turismo.
Già nell’antica Roma era presente l’attività del viaggiare per
2
Cfr. John Urry, “The tourist gaze”, Sage, Londra, 1990
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ragioni definite “turistiche”, anche se è comunque solo a partire
dal medioevo, con il diffondersi dei pellegrinaggi, che si
sviluppano i primi elementi di un industria dell’ospitalità, le
locande. L’epoca dei grandi viaggi iniziò con le prime
esplorazioni del XV secolo con la scoperta dell’America, ma il
primo esempio di viaggio come lo intendiamo oggi è quello
che verso la fine del XVII secolo si afferma soprattutto tra i
giovani nobili inglesi, il Grand Tour, un viaggio a carattere
iniziatico e formativo, culturale ed artistico, che permette alle
giovani generazioni dell’alta società di visitare paesi ricchi di
storia, arte e cultura (il Mediterraneo, in particolare Francia,
Italia e Spagna, fra tutte, era la meta preferita). Non esistevano
ancora delle vere e proprie strutture ricettive, ma c’erano
locande, osterie e taverne che fungevano da punti di sosta per i
viaggiatori e per i loro cavalli . Il grand tour non si spingeva
più a sud di Napoli fino a quando Stendhal scrisse che per
cogliere tutta l'essenza del Bel Paese è d'obbligo visitare la
Sicilia con le sue meravigliose rovine greche: da allora molti lo
seguirono, come per esempio Goethe che scrisse una delle
prime guide turistiche ("Italienische Reise").
Agli inizi del Novecento (parliamo ancora e sempre di quella
parte di popolazione ricca che non aveva il problema di trovare
il modo di mangiare), il viaggio si è gradualmente trasformato
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in turismo e vacanza, concentrando in un numero limitato di
periodi quei giorni di riposo che in precedenza si distribuivano
durante tutto l’anno. Si cominciava ad avvertire il bisogno di
concedersi lunghe vacanze per ritemprarsi e risolvere nei
luoghi di villeggiatura i numerosi problemi della vita
quotidiana, accresciuti dall’industrializzazione e
dall’urbanesimo.
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Il turismo organizzato ha invece una data di origine certa ed un
inventore ben determinato: Il 5 luglio 1841, l’inglese Thomas
Cook, sfruttando le nuove possibilità offerte dal treno,
organizzò un viaggio da Leicester a Loughborough: vi
parteciparono 570 persone , al costo di uno scellino per
persona. Il successo fu tale da spingere lo stesso Cook ad
inventarsi pacchetti turistici sempre più completi, dando così
inizio all'industria turistica moderna.
Il vero turismo in senso moderno nasce quindi nel periodo
successivo alle guerre napoleoniche, grazie alle invenzioni e
allo sviluppo dei mezzi di trasporto del XIX e XX secolo,
all’organizzazione dei servizi e alla diffusione di strutture
ricettive adeguate. Sotto la spinta del trasporto aereo, a partire
dagli anni ’50, i viaggi organizzati hanno cambiato il volto del
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Cfr. Vanni Codeluppi, “Lo spettacolo della merce. I luoghi del consumo
dai passages a Disney World”
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turismo, mentre la diffusione dell’automobile, l’entrata in
funzione delle grandi infrastrutture di comunicazione, la
suggestione del cinema e della televisione hanno accelerato
l’espansione dei consumi turistici di famiglie della classe
media, fino ad allora escluse dal turismo.
Negli ultimi trent’anni, il carattere familiare e “artigianale” che
aveva caratterizzato il primo turismo quale fenomeno di massa
è stato progressivamente indebolito, lasciando spazio invece il
ruolo dei tour operator e all’aumento della flessibilità
dell’offerta grazie alle nuove tecnologie dell’informazione che
permettono un grado sofisticato di gestione e segmentazione
della domanda.
Aspetti psico-sociologici del turismo.
Le motivazione di base per la pratica del turismo sono
costituite essenzialmente dal bisogno di rigenerazione delle
energie psicofisiche nell’ambiente naturale, anche se un certo
peso assumono anche la curiosità ed il conformismo.
Nell’ambito dell’organizzazione sociale, il turismo non può
prescindere in linea di principio da una serie di presupposti
economici (reddito individuale), sociali (orario di lavoro, ferie