Il parlamento elettronico:
l'incidenza delle ICTs sulle funzioni parlamentari
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Introduzione
La velocità con la quale le tecnologie dell‟informazione e della comunicazione
(ICTs) si stanno infiltrando in ogni settore del viver civile sembra non riscontrare
precedenti nella storia dell‟umanità. Dalla nascita di Internet fino alla fine del „900,
abbiamo assistito a un flusso imponente di innovazioni che ha frequentemente
travolto e trasfigurato le strutture comunicative precedentemente consolidate e ha
cambiato il modo in cui l‟informazione è acquisita, immagazzinata, elaborata e
divulgata. Così la natura versatile e polivalente delle varie tecnologie ha concesso gli
utilizzi più svariati: dallo svago allo studio, dalle relazioni sociali ai servizi pubblici,
fino alle applicazioni politiche.
L‟ambiente in cui opera il sistema della politica è oggi fortemente condizionato
dagli effetti generati dall‟impiego di media digitali, il cui sviluppo ha determinato un
mutamento radicale nel modo stesso di concepire il mondo, le relazioni e i rapporti
interpersonali, la produzione e lo scambio di informazioni (Gamaleri 1998). Le
nuove tecnologie dell‟informazione e della comunicazione hanno assunto un ruolo
nodale anche all‟interno delle istituzioni dove diventa sempre più importante riuscire
a gestire in maniera rapida, efficace ed efficiente il volume crescente di informazioni.
Negli ultimi anni i parlamenti hanno cominciato a sfruttare le ICTs a supporto
delle loro funzioni e della modernizzazione della propria organizzazione. L‟utilizzo
delle nuove tecnologie all‟interno dell‟istituzione rappresentativa avviene in un
periodo in cui il ruolo simbolico del parlamento come agente principale del sistema
politico è messo in discussione dall‟influenza di una serie di fattori, endogeni ed
esogeni, che hanno fatto recedere l‟assemblea parlamentare da organo legislativo ad
assertore delle scelte di politica pubblica del governo (Bartegazzorre 2008),
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modificando le sue funzioni istituzionali (elettorale, di controllo, espressiva e
legislativa). In particolare, il potere legislativo è apparso come l‟aspetto più
vulnerabile della supremazia parlamentare, quello che manifestava e manifesta così il
declino dei parlamenti nel modo più evidente. In questo processo si inseriscono,
inoltre, sia la critica all‟istituzione parlamentare ad opera dei media, che contribuisce
alla perdita di fiducia dei cittadini nelle istituzioni della rappresentanza, e sia lo
sviluppo delle tendenze neo-presidenzialiste, emergenti in molti Paesi, tra cui anche
in Italia, che incrementano la diffusione di forme di rappresentanza populistica,
emarginando il parlamento dai circuiti della rappresentanza politica e dai processi
decisionali.
In questo nuovo scenario, il parlamento tenta di porre argine alla perdita di fiducia
dei cittadini e di costruire una nuova centralità attraverso l‟adozione del principio di
trasparenza, per il rinnovamento interno ed esterno all‟istituzione, e mediante
l‟utilizzo delle nuove tecnologie dell‟informazione e della comunicazione.
Le attività inter-parlamentari e la cooperazione hanno facilitato questo processo,
assistendo i parlamenti nell‟introduzione e nell‟applicazione delle ICTs nello
sviluppo legislativo. La Conferenza parlamentare internazionale di Roma del 2007
sul tema "Il ruolo dei Parlamenti nella promozione di politiche per lo sviluppo della
Società dell'Informazione"
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, ha costituito il luogo privilegiato per l‟individuazione
degli strumenti e delle metodologie con le quali le istituzioni politiche e i parlamenti
possono concorrere alla crescita e alla modernizzazione del sistema politico
nazionale ponendo le nuove tecnologie al centro di un insieme di riforme
organizzative.
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L‟incontro si è svolto presso la Camera dei deputati il 3 e 4 marzo 2007, ed è stato copromosso dalle
Nazioni Unite e dall'Unione interparlamentare.
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Il presente elaborato intende analizzare l‟evoluzione delle funzioni e del ruolo del
parlamento: dopo aver considerato i cambiamenti che hanno interessato l‟istituzione
parlamentare italiana sia nel sistema politico-istituzionale nazionale e sia nel più
ampio scenario internazionale all‟inizio degli anni „90, si è passati a individuare le
novità introdotte dalle recenti normative e a verificare se vi sono stati cambiamenti
reali nell‟esercizio delle funzioni parlamentari e nella relazione con la società civile
attraverso l‟utilizzo delle nuove tecnologie. Restringendo il campo d‟indagine alla
funzione rappresentativa, si vuole analizzare quali forme la rappresentanza politica
ha assunto nel contesto dei cambiamenti che hanno interessato il sistema politico a
partire dal 1993, sul quale hanno inciso, da una parte i cambiamenti intervenuti nel
sistema elettorale e, dall‟altra, l‟utilizzo delle ICTs da parte del parlamento e dei suoi
membri.
Nel primo capitolo si affronta l‟evoluzione del parlamento da centro formale del
sistema politico a «stanza di compensazione»: dopo una concisa analisi del quadro
normativo di riferimento, dedicando particolare attenzione al ruolo e
all‟organizzazione dell‟istituzionale parlamento disegnata dall‟art. 94 della
Costituzione, si è passati a considerare il ruolo dei partiti politici nella
caratterizzazione del quadro istituzionale italiano nei primi quarant‟anni di vita
repubblicana (1948 – 1993). Lo scandalo di Tangentopoli, la conseguente
delegittimazione della classe politica, il passaggio alla Seconda Repubblica e il
successivo sistema elettorale maggioritario sono gli aspetti principali attraverso cui si
è giunti a introdurre il ruolo assunto dai mezzi di comunicazione di massa.
Nel secondo capitolo, il focus è rivolto ai media e alla loro politica scandalistica,
facendo attenzione alla percezione che l‟opinione pubblica ha della politica e dei suoi
rappresentanti. Il clima di antipolitica generale di questi anni ha raffreddato la fiducia
dei cittadini verso il parlamento, facendo aumentare sensibilmente la disaffezione
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dalle istituzioni rappresentative, così come riportato nei dati statistici dei sondaggi
presi a riferimento.
Lo scenario descritto finora ha permesso di analizzare, nel terzo capitolo, le
attività intraprese dal parlamento per arginare la perdita di fiducia dei cittadini e per
ritrovare una nuova centralità nell‟attuale sistema politico: l‟adozione del principio di
trasparenza e l‟utilizzo delle ICTs sono le due strade principali percorse per
rinnovare l‟istituzione parlamentare. L‟introduzione delle nuove tecnologie ha
permesso di giungere ad un parlamento elettronico nel quale le funzioni istituzionali
subiscono l‟influenza dei nuovi principi che guidano l‟azione istituzionale: si
descrivono, dapprima, gli impatti dell‟utilizzo delle ICTs sull‟esercizio delle funzioni
non legislative, si giunge poi ad analizzare la nuova relazione che le tecnologie
permettono di sviluppare tra rappresentanti e cittadini. I nuovi strumenti di
comunicazione utilizzati dai rappresentanti per rivolgersi alla propria constituency
(sito web, e-mail, social networks, etc.) evidenziano le singole abilità ad intessere
una relazione più stretta con la propria constituency responsabilmente in un contesto
in rapido cambiamento ed introducono, in ogni caso, una particolare forma di
comunicazione: l’electronic constituency communication.
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Capitolo primo
Il parlamento italiano dal 1993 ai giorni nostri
1.1 Premessa
Il parlamento è l‟organo rappresentativo e democratico per eccellenza dello Stato
moderno; storicamente esso ha costituito il canale principale prima per
l‟affermazione della classe borghese, poi per l‟ascesa di altre classi sociali fino a
rappresentare, grazie al suffragio universale, i diversi gruppi e le correnti politiche
presenti nella società.
L‟esistenza del parlamento come organo elettivo caratterizza la quasi totalità degli
Stati contemporanei e costituisce una condizione necessaria, anche se non
sufficiente, per qualificare un ordinamento costituzionale come democratico.
Negli ordinamenti democratici contemporanei il parlamento continua a rivestire
una posizione centrale, ma non di assoluta preminenza, in quanto il suo potere è
assoggettato a varie limitazioni; infatti al di là della posizione giuridico-formale
rivestita dal parlamento, l‟evoluzione dei rapporti di forza sul piano politico-
sostanziale ha spinto a teorizzare l‟inarrestabile declino dell‟istituzione parlamentare.
Tale declino deriverebbe, da un lato, dal passaggio dallo Stato legislativo allo Stato
amministrativo, vale a dire da una situazione nella quale le principali decisioni statali
erano adottate dal parlamento ad una in cui la maggioranza delle decisioni vengono
prese nell‟ambito del potere esecutivo, dall‟altro, dal ruolo rivestito dai partiti nel
dare vita ad una continuità tra maggioranza parlamentare e governo, garantita dalla
disciplina dei gruppi parlamentari che avrebbe assicurato la preminenza
dell‟esecutivo e privato le assemblee di ogni effettivo potere decisionale (Morbidelli,
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Pegoraro, Reposo e Volpi 1997): la funzione legislativa è apparsa quindi come
l‟aspetto più vulnerabile della “supremazia” parlamentare. In particolare, v‟è stato il
riconoscimento del ruolo acquisito dall‟esecutivo nella preparazione della
legislazione, e della conseguente erosione dell‟iniziativa propriamente parlamentare
(Battegazzorre 2008).
Oltre a ciò, considerando lo scenario internazionale, si è intensificata, negli anni,
l'influenza, diretta ed indiretta, di organismi internazionali come l‟Unione Europea,
sui processi decisionali nazionali dei singoli Stati, portando alla costruzione di un
sistema di multilevel governance con un processo di trasferimento di poteri verso
l'alto e verso il basso che ha privato in parte i parlamenti della propria sovranità sul
territorio nazionale.
Le tendenze segnalate sono innegabili, ma non tali da portare ad un drastico
ridimensionamento del ruolo del parlamento. È quindi preferibile parlare di una crisi
dei parlamenti derivante dalla necessità per gli stessi di adattarsi alle mutate
condizioni sociali, politiche e istituzionali che caratterizzano le società
contemporanee.
1.2 Il parlamento italiano: la centralità
Il parlamento è un organo complesso caratterizzato da una struttura bicamerale
perfettamente simmetrica: la Camera dei Deputati (630 deputati) ed il Senato della
Repubblica
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(315 senatori, più 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica e i
senatori a vita), entrambe elettive e titolari delle stesse funzioni e quindi poste in una
posizione di parità e di indipendenza reciproca.
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Art.55 della Costituzione: Il parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della
Repubblica[…].