2
1.2. GENERALITÀ SUI NEMATODI
I nematodi sono eumetazoi protostomi a simmetria bilaterale, vermiformi, non
metamerici, spesso con il corpo segnato da anellature superficiali. Hanno generalmente una
forma a fuso allungato, circolare in sezione trasversale, ma le femmine di alcune specie
appaiono globose, piriformi o sacciformi (figura 1).
Le dimensioni dei nematodi adulti variano sensibilmente a seconda delle diverse specie;
in particolare, i nematodi fitoparassiti sono lunghi da 0,2 a 2 mm, con un diametro di 10-
40µm, incolori e trasparenti (Marinari Palmisano, 1971).
Sono adatti a quasi tutti gli ambienti compatibili con la vita e presentano, di
conseguenza, variabilità notevoli nella fisiologia ed ecologia, nei cicli biologici e nelle
modalità riproduttive.
1.3. MORFOLOGIA GENERALE
Il corpo dei nematodi è rivestito da una parete epidermico-muscolare. All‟interno si
estende la cavità del corpo, occupata quais interamente dall‟apparato digerente e dall‟apparato
riproduttore, e contenente un liquido linfoide in cui sono disciolte diverse sostanze. Tale
liquido provvede sia alla distribuzione delle sostanze sia, essendo sotto pressione, al
mantenimento della turgescenza. Anche gas, come ossigeno e anidride carbonica, si
diffondono nel liquido; i nematodi sono infatti aerobi e privi degli apparati circolatorio e
respiratorio.
La bocca, situata all‟estremità anteriore, è circondata da 3 o 6 labbra. Attorno
all‟apertura orale sono presenti papille o setole, aventi funzione tattile e connesse con
terminazioni nervose, ed un paio di organi laterali chemiorecettori, gli anfidi, consistenti in un
condotto contenente sensilli, comunicante con l‟esterno con un‟apertura di varia forma.
L‟estremità posteriore comprende la coda, che è la regione posteriore all‟ano, di forma
conica terminante a punta o cilindrica con estremità arrotondata, frequentemente avvolta nel
maschio da pliche cuticolari formanti una borsa. Sulla coda sono situati i fasmidi, organi per
lo più chemiorecettori, aventi importanza sistematica.
3
Figura 1. Caratteri morfologici di una specie fitoparassita (fonte Taylor, FAO guide, 1967).
1.3.1. TEGUMENTI
I tegumenti dei nematodi sono costituiti da un ipoderma, che forma, verso l‟esterno, una
cuticola con funzione di esoscheletro. All‟ipoderma aderiscono quattro fasci muscolari
formati da cellule fusiformi orientate in senso longitudinale.
La cuticola è robusta ma elastica, generalmente marcata da striature o anellature. Vi si
riconoscono tre strati principali, di cui quello esterno, contenente proteine solforate e lipidi,
sembra costituire la barriera principale alle avversità esterne.
Si ritiene che la cuticola funzioni come una membrana semipermeabile; essa
permetterebbe il passaggio di prodotti catabolici ma presenterebbe una certa selettività verso
altre sostanze tra le quali i prodotti nematocidi (Marinari Palmisano, 1971).
4
La sua conformazione può essere modificata nelle femmine di alcune specie
fitoparassite, come quelle della famiglia Heteroderidae, che si trasformano in cisti.
La cuticola quindi è essenziale nella vita di un nematode in quanto assolve a diverse
funzioni:
protegge il corpo;
funziona da esoscheletro perché vi si attaccano i muscoli;
rappresenta il punto di scambio tra l‟ambiente interno ed esterno.
Sotto la cuticola si trova l‟epidermide che è uno strato sottile di tessuto che forma
quattro corde: una dorsale, una ventrale e due laterali; tra queste sono presenti muscoli
somatici, implicati nella locomozione. I nematodi si muovono generalmente coricati su un
lato, mediante una serie di ondulazioni serpentine.
In generale, nel corpo dei nematodi, è presente un insieme di muscoli che possono
essere distinti in muscoli specializzati e muscoli somatici. I muscoli dei nematodi sono
costituiti da un insieme di cellule a forma di fuso o di parallelepipedo (Scognamiglio, 1978).
1.3.2. APPARATO DIGERENTE
Si presenta come un tubo che va dalla bocca all‟ano e comprende lo stoma, l‟esofago,
l‟intestino, il retto.
Nei nematodi fitoparassiti lo stoma appare profondamente modificato dando origine a
una particolare struttura o stiletto che si identifica come stomatostilo nei Tilenchidi,
odontostilo nei Dorilaimidi e onchiostilo nei Tricodoridi (figura 2). La funzione di questi
organi così tipici è quella di infiggersi nei tessuti degli ospiti, iniettare secrezioni digestive ed
aspirare, successivamente, i liquidi cellulari predigeriti.
5
Figura 2. Tipologie di stiletti.
Nei Tilenchidi lo stiletto è un organo cavo; è composto da una parte conica all‟estremità
anteriore, da una parte mediana di forma cilindrica e dai bottoni basali. Questi ultimi sono di
solito in numero di tre e sono disposti uno in posizione dorsale e due in posizione subventrale.
Dai bottoni basali prendono origine i muscoli protrattori dello stiletto. In alcune specie di
Tilenchidi i bottoni basali possono anche mancare.
Nei Dorilaimidi l‟odontostilo si presenta cavo, lungo e cilindrico; nei Tricodoridi l‟onchiostilo
è arcuato, a forma di dente allungato conformato a doccia.
La lunghezza dello stiletto varia molto e può arrivare fino ad un quinto della lunghezza
del corpo (Tacconi, 1980).
L‟esofago è sostanzialmente un organo tubolare muscolare ghiandolare, che si dilata
grazie a muscoli radiali. A seconda dei vari gruppi di nematodi l‟esofago può essere di diversi
tipi:
6
afelencoide, stretto nella parte anteriore con bulbo mediano molto sviluppato e ghiandole
esofagee staccate dall‟esofago;
tilencoide, stretto nella parte anteriore con bulbo mediano molto sviluppato e parte
posteriore ghiandolare;
dorilaimoide, sottile verso la parte anteriore e ingrossato gradualmente nella parte
posteriore.
Dall‟estremità posteriore dello stiletto parte un sottile tubo che porta al bulbo mediano;
da esso prosegue un altro condotto che, attraverso il bulbo terminale, collega l‟esofago
all‟intestino. Il bulbo mediano è un corpo muscolare rotondeggiante triradiato che funziona
come una pompa aspirante-premente. Il bulbo terminale è formato da tre ghiandole e produce
secrezioni che facilitano una digestione extraorale del contenuto della cellula vegetale
(Talamè, 1971).
L‟intestino, connesso con l‟esofago tramite la valvola esofageo-intestinale, è un tubo
con una parete formata da cellule la cui superficie interna è provvista di microvilli, che
esercitano una funzione assorbente. L‟intestino comunica con il retto, che sbocca
esternamente e ventralmente con l‟ano (Marinari Palmisano, 1971).
1.3.3. COMPORTAMENTO TROFICO
In base al loro habitus i nematodi si possono suddividere in:
saprofiti, privi di stiletto, che si nutrono di sostanza organica o di microrganismi associati
ad essa;
predatori, che si nutrono di altri organismi presenti nel suolo;
fitomizi, che si nutrono di piante;
micofagi, che si nutrono di funghi.
I nematodi fitoparassiti possono presentare relazioni diverse con la pianta e colonizzare
gli apparati ipogei o quelli epigei; si possono distinguere grossolanamente in:
sedentari, che si fissano e si sviluppano senza più spostarsi;
migratori, che necessitano di nomadismo per svilupparsi.
Queste due categorie si possono ancora suddividere in:
endoparassiti, che compiono tutto o parte del loro ciclo all‟interno dei tessuti dell‟ospite;
ectoparassiti, che vivono totalmente o parzialmente al di fuori dei tessuti colpiti.
7
1.3.4. SISTEMA NERVOSO
È formato essenzialmente da un anello che circonda l‟esofago da cui partono
anteriormente i nervi che raggiungono le papille cefaliche e posteriormente quattro catene
ganglionari che percorrono longitudinalmente in corpo.
1.3.5. SISTEMA ESCRETORE
È di conformazione variabile e può consistere in una singola cellula posta nella regione
dell‟esofago, sboccante all‟esterno mediante un poro escretore ventrale, oppure in due canali
situati ai due lati del corpo. Nei Tilenchidi fitoparassiti vi è un solo canale laterale e il poro
escretore nella maggior parte delle specie si trova nella zona dell‟esofago. In molte specie
l‟espulsione di sostanze può avvenire anche attraverso la cuticola.
1.3.6. APPARATO RIPRODUTTORE
Gli organi genitali constano in gonadi tubolari situate nella cavità del corpo. La femmina
può avere una o due gonadi; se è unica lo sbocco esterno o vulva è posteriore, se è doppia la
vulva si trova verso la metà del corpo. Il maschio ha quasi sempre una sola gonade ed è
provvisto di due organi copulatori, detti spicole, e di un gubernaculum situato dietro le spicole
che serve da guida durante la copula. In alcune specie i maschi sono provvisti di una bursa
caudale che si presenta come una fine membrana e serve a mantenere ferma la femmina
durante l‟accoppiamento.
In generale i nematodi possono essere considerati organismi gonocorici, avendo sessi
separati. Sono però frequenti la partenogenesi e l‟ermafroditismo.
In alcuni generi, come Heterodera e Meloidogyne, si ha un pronunciato dimorfismo
sessuale con femmine globose, piriformi, sacciformi; i maschi invece rimangono vermiformi
(Marinari Palmisano, 1971).
La fecondità dei nematodi fitoparassiti appare molto diversa a seconda dei vari gruppi,
da genere a genere o addirittura da specie a specie.
1.4 CICLO BIOLOGICO
Il ciclo biologico comprende sei stadi: uovo, quattro stadi larvali (distinti tra loro da
mute), adulto (figura 3).