6
Introduzione
Dai rapporti annuali stilati dall‟Ofi, l‟Osservatorio sulla fiction
italiana
1
diretto da Milly Buonanno
2
, che individua le cento fiction di
maggior successo nelle stagioni televisive dal 1990 al 2008, si evince
come, già a partire dal decennio scorso, le fiction a carattere religioso
siano quelle che riscontrano il più alto apprezzamento nei gusti del
pubblico televisivo italiano. Infatti, se guardiamo ai generi, il dato
che emerge da questa top 100 è l‟altissimo numero di fiction
religiose, ventidue su cento, che si attestano fra i prodotti di maggior
successo.
1
l‟Osservatorio monitora e analizza tutti i programmi di fiction, di produzione o
coproduzione italiana, trasmessi in prima visione dalle reti Rai e della reti
Mediaset. Per ogni singola unità di programmazione (puntata o episodio) si
rilevano: giorno, mese e anno, rete e fascia oraria, genere e formato, società di
produzione, temporalità, contesto, durata, ascolto e share.
2
Professore ordinario, Milly Buonanno è Professore Ordinario nella Facoltà di
Scienze della Comunicazione dell‟Università di Roma La Sapienza. In precedenza
è stata Presidente del Corso di Laurea in Media e giornalismo nell‟Università di
Firenze. Ha fondato e dirige l‟Osservatorio sulla Fiction Italiana. Inoltre dirige la
scuola di creazione e produzione di fiction presso il Dipartimento Lombardia del
Centro Sperimentale di Cinematografia.
7
Tra i primi dieci titoli ci sono: al vertice, la fiction Papa Giovanni
con oltre tredici milioni di spettatori; A seguire, la prima fiction
dedicata a Padre Pio, quella in onda su RaiUno, anch‟essa con oltre
tredici milioni di spettatori in media; Al terzo posto si classifica la
seconda delle tre fiction dedicate a Karol Wojtyla (Papa Giovanni
Paolo II), stavolta in onda su Mediaset, con un ascolto superiore ai
dodici milioni di spettatori. Inoltre, anche San Pio da Pietrelcina è
protagonista di due fiction, ed anche la seconda storia a lui dedicata
si piazza nella top ten delle fiction più viste nell‟ultimo ventennio,
precisamente al settimo posto, con undici milioni e
seicentosessantamila spettatori in media.
L‟elenco dettagliato degli ascolti (vedi Tabella 1, pag. seguente)
mostra quindi che dal 1990 almeno un quinto delle fiction televisive
di maggiore successo in termini di pubblico è di genere religioso,
anche grazie alla costante produzione della Lux Vide
3
, tra le case di
produzione più attive nella realizzazione di fiction televisive
eminentemente religiose.
3
Addirittura la casa di produzione di Ettore Bernabei ha realizzato ben 16 fiction
religiose, su 19 fiction prodotte dal 1993 al 2003 (in ordine cronologico Abramo,
Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Fatima, Salomone, Geremia - Il Profeta, Jesus,
Lourdes, Padre Pio - Tra cielo e terra, San Paolo, Sant‟Antonio Da Padova, Papa
Giovanni - Joannes XXIII, San Giovanni - L‟apocalisse, Maria Goretti).
8
Tabella 1- La top ten della fiction italiana 1990 - 2008
Titolo Stagione Rete Formato Ascolto
medio
Papa Giovanni-
Joannes XXIII
2001- 2002 Rai 1 Miniserie 13.180.000
Share
47,50%
Padre Pio tra cielo e
terra
2000- 2001 Rai 1 Miniserie 13.123.000
Karol, un uomo
diventato Papa
2004- 2005 Canale 5 Miniserie 12.833.000
Share
44%
La Piovra 5 1990- 1991 Rai 1 Miniserie 12.476.000
Perlasca, un eroe
italiano
2001- 2002 Rai 1 Miniserie 12.205.000
Il maresciallo Rocca 1995- 1996 Rai 1 Serie
all‟italiana
11.938.000
Padre Pio 1999- 200 Canale 5 Miniserie 11.660.000
Giovanni Paolo II 2005- 2006 Rai 1 Miniserie 11.329.000
Share
40,64%
Il maresciallo Rocca
2
1997- 1998 Rai 1 Serie
all‟italiana
11.261.000
Paolo Borsellino 2004- 2005 Canale 5 Miniserie 10.834.000
Fonte: OFI, 2001
Per cogliere i motivi di questo trionfo ho deciso di analizzare il
fenomeno del sacro in televisione, testimoniato dal costante successo
della fiction religiosa, interessandomi a vari aspetti: la sceneggiatura,
la storyline che a volte punta più sull‟aspetto “umano”, altre volte
9
privilegia quello di santità dei protagonisti delle fiction, in base al
punto di vista di sceneggiatori e registi.
L‟analisi è sempre correlata con i rispettivi dati Auditel
4
, che
misurano l‟ascolto televisivo dal punto di vista quantitativo, per
“schedare” il pubblico italiano incollato davanti allo schermo durante
la messa in onda delle suddette fiction.
Pertanto, nell‟ultimo capitolo procederò con l‟analisi del contenuto
delle sei fiction selezionate, procedendo per individuazione di nuclei
tematici comuni.
4
Auditel è una società nata nel luglio 1984 per raccogliere e pubblicare dati
sull'ascolto televisivo italiano. I dati sono resi noti dal 7 dicembre 1986, e misura
il successo o l'insuccesso delle trasmissioni del piccolo schermo. Auditel è una
società “super partes” che rileva l‟ascolto della televisione in Italia operando con
costante adeguamento tecnologico e del controllo metodologico.
10
11
CAPITOLO 1
Televisione e società
Da una prima osservazione dei dati d‟ascolto televisivi delle fiction
programmate dalle tre emittenti generaliste Rai e tre Mediaset
nell‟ultimo decennio, ed anche prima, emerge che quelle di maggior
successo sono ambientate spesso nel passato. In particolare in quel
passato che si riallaccia alle nostre più profonde radici storiche,
religiose e culturali. Fatto che rende evidente come la televisione sia
un mezzo particolarmente adatto a raccontare la nostra storia recente,
a farci riflettere sul nostro passato, sui suoi protagonisti, attraverso
gli accadimenti fondamentali della storia nazionale e le grandi
biografie di eroi civili, Santi e Papi.
12
Infatti, osservando la classifica
5
riportata nella Tabella 1 (vedi pag.
7) è possibile notare come le fiction italiane che in questi anni hanno
conseguito gli ascolti più alti in termini di share
6
hanno come
protagonisti principalmente Santi o Papi, o poliziotti nel caso degli
eroi civili.
Ed è altrettanto importante rilevare che quasi sempre i paladini della
fiction italiana sono protagonisti maschili. Infatti, come sostiene
Milly Buonanno:
7
“L‟offerta stagionale, con la sua ampia massa di storie
maschili, contribuisce a validare la preminenza del
protagonismo maschile per il fatto stesso di riproporlo
iteratamente, rendendolo in tal modo familiare e quasi
scontato”
8
.
Anche il protagonismo maschile fa parte di quel bagaglio di
familiarità e riconoscibilità, ricorrente e fondamentale nei prodotti
5
La classifica è frutto di una vasta ricerca-classificazione delle fiction Rai e
Mediaset, eseguita a partire dalla stagione 1990-1991 e fino al 2008.
6
Il rapporto percentuale fra il pubblico di un determinato programma (di una fascia
oraria, di una rete), e il totale degli spettatori che vedono la televisione nello stesso
arco di tempo.
7
Buonanno M., Sulla scena del rimosso, Ipermedium libri, 2007.
8
Ibidem.
13
culturali del consumo popolare. I pubblici generalisti quasi esigono
di ritrovare nelle storie televisive elementi ricorrenti della propria
vita quotidiana. Pertanto il protagonismo femminile oggi, sebbene
non sia più una vera e propria eccezione, resta comunque un fatto
“insolito”, che fornisce il piacere della scoperta del nuovo, ma che
non è ugualmente forte rispetto alla forza di aggregazione trasversale
che possiede il riconoscimento di ciò che è familiare.
1.1: Lo specchio magico
La tv è definita da Michele Sorice
9
uno specchio magico: specchio
poiché il sogno del telespettatore contemporaneo è quello di vedersi
guardato dagli altri in tv, come in un gioco di specchi; cosa
immediatamente evidente nei palinsesti della televisione odierna, in
cui in dilagano i reality show, incentrati su persone comuni, ripresi
9
Sorice M., Lo specchio magico. Linguaggi, formati, generi, pubblici della
televisione italiana, 2002.
14
dall‟occhio della telecamera 24 ore al giorno, e soggetti alla
valutazione costante del pubblico da casa, che si esprime mediante il
televoto. Fatto meno evidente ma vigente anche nella fiction
10
televisiva, che parla a noi –pubblico televisivo- di noi stessi, della
nostra italianità, di famiglie come le nostre, del nostro vissuto
quotidiano.
Ma la televisione non è un semplice specchio: è uno specchio –
appunto– magico, proprio perché in grado di produrre stupore,
rabbia, dolore, emozioni, esperienze diffuse e condivise.
Nel corso degli anni la televisione italiana, soprattutto grazie alla
fiction domestica ha raccontato la società e il cambiamento sociale, si
è occupata della famiglia e ne ha captato le trasformazioni, ha
iniziato a dare visibilità ai nuovi ruoli professionali delle donne, ai
mutamenti collettivi di costume e stili di vita, all'evoluzione della
nazione che diventa multietnica.
10
La parola fiction entra nel linguaggio comune italiano negli anni Novanta,
guidata dall‟importante fenomeno verificatosi nel decennio precedente di
importazione massiccia di programmi esteri nella tv italiana. Ma nel contesto
culturale e televisivo italiano il termine fiction ha un valore circoscritto rispetto al
significato che ha in inglese, limitandosi ad indicare le opere di narrativa scritte e
realizzate in forma audiovisiva espressamente per il piccolo schermo.