CAPITOLO  1. SPORT ED EVENTI 
 
…e, come sazie furono di cibo, si diedero, spogliatesi dei veli, a 
giocare alla palla, e a tutte il ritmo dava Nausica dalle bianche 
braccia. 
Odissea, Omero
1
 
 
Secondo la leggenda fu Ercole a fondare,in segno di 
ringraziamento a Zeus, i giochi sacri di Olimpia, e la prima 
edizione fu omaggiata proprio dalla partecipazione di Apollo e 
Marte. Per alcuni secoli i Giochi Olimpici caddero nell’oblio 
finché il Re Ifito li ripristinò nel 776 a.C. per salvaguardare la 
neutralità della sua patria. In quei tempi i Giochi  si tenevano in 
onore di Zeus con cadenza quadriennale ad Olimpia, un piccolo 
villaggio del Peloponneso. 
 Le Olimpiadi non erano solamente un avvenimento sportivo, 
ma  la celebrazione dell'eccellenza individuale, della varietà 
culturale ed artistica dell'intera cultura greca e, soprattutto, 
l'occasione per onorare la massima divinità religiosa. 
Poiché i Giochi Olimpici erano considerati sacri, i greci 
ritenevano fosse un sacrilegio a Zeus lo scoppio di ostilità 
durante il loro svolgimento. Pertanto, dall'inizio alla fine delle 
olimpiadi, veniva proclamata una tregua su tutti i campi di 
battaglia greci. Anche le esecuzioni venivano sospese.  
Si parlava di  “tregua olimpica”, che  permetteva ai cittadini 
greci di riunirsi pacificamente e di competere tra loro in 
un'atmosfera di rispetto reciproco. 
                                                        
1
 OMERO, Odissea Canto VI . 
18 
 
Origini antichissime per lo sport quindi, anche solo citando il 
caso dei Giochi Olimpici, che ad oggi raccolgono il maggior 
numero di spettatori provenienti da tutto il mondo. 
Qualsiasi evento sportivo agonistico, che si parli di olimpiadi, 
di Mondiali di Calcio, Nuoto, riesce a raccogliere attorno a sé e 
a trasportare una platea con cifre da capogiro. Da sempre lo 
sport si è accompagnato a valori positivi, come il rispetto, lo 
spirito di squadra, l’amicizia, rappresentando una sorta di 
specchio della società. Ma non tutto è sempre “rose e fiori”, 
proprio perché accanto a valori positivi si accompagnano ben 
noti disvalori, come il doping, la violenza negli stadi e gli 
eccessi economici. 
In questa sede ci addentreremo nelle dinamiche di tutti gli 
sport che fanno spettacolo e che sono in grado di attirare a se 
folle che bramano emozioni forti e sensazionali, per concludere 
con l’importanza che ricopre il loisir nella nostra società, 
analizzando nel dettaglio le teorie sociologiche relative al settore 
sportivo.  
Non mi resta che augurarvi un Buon Viaggio nell’universo 
dello Sport! 
1.1 Una storia tutta da scoprire… 
 
Nell’antica Grecia, quando nacquero i primi Giochi di 
Olimpia, l’unico evento sportivo era lo stadion (o stadio), una 
gara di corsa che prendeva il nome dal luogo in cui si svolgeva
2
. 
Successivamente nascevano la corsa, il salto e il lancio: 
l’origine di queste discipline sportive risale proprio a quel 
periodo. 
                                                        
2
 STUBBS R. (a cura di), Sport. Il libro completo. Gli sport, le regole, le 
tattiche, le tecniche , Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2009. 
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Oggi si può scegliere tra centinaia di sport, ed è strabiliante 
pensare che molti di essi hanno radici antiche se non addirittura 
preistoriche: sport come il nuoto, la canoa, il pugilato, la 
scherma sono l’evoluzione progressiva di manifestazioni che in 
passato erano indispensabili per la sopravvivenza. 
Durante le Olimpiadi ci si siede davanti alla televisione a 
guardare sport dei quali, molto spesso, non si conoscono regole 
e tecniche, cercando di capire chi sta vincendo o come si 
raggiunge il maggiore punteggio. Con il diffondersi della 
televisione a livello globale, e 
l’inserimento sempre più frequente 
di palinsesti interamente dedicati 
allo sport, siamo esposti ad 
un’offerta sportiva senza 
precedenti. 
Lo sport negli ultimi anni è stato 
il protagonista assoluto di uno 
sviluppo immenso e di una crescita 
senza precedenti: ha provocato 
incidenti internazionali, ma ha 
anche aiutato a risolvere conflitti. 
Lo sport ispira passione e 
disperazione, orgoglio e vergogna, 
ma al tempo stesso si rivela essere 
una fonte costante di novità, un pozzo dal quale gli appassionati 
possono trarre sempre di più, aggiornandosi, seguendo le 
discipline più strane ed estreme: lo sport affascina perché genera 
scoperta continua! 
Figura 1‐Storia delle Olimpiadi.
20 
 
 
1.1.1 I giochi olimpici 
 
Intorno al 500 a.C. si tenevano manifestazioni atletiche in 
tutta la Grecia. Tra queste, l’evento più famoso era rappresentato 
dai Giochi Olimpici, che si svolgevano ogni quattro anni ad 
Olimpia in onore di Zeus. 
Le discipline sportive che venivano maggiormente praticate 
erano la corsa per brevi, medie, lunghe distanze, il pentathlon
3
, 
la boxe e la lotta, nella maggior parte dei casi gli atleti 
gareggiavano nudi. 
Nel II secolo a.C. Roma conquistò la Grecia abolendo i 
Giochi Olimpici; nel 1892 il francese Pierre de Coubertin diede 
il via ad una propaganda per la ripresa dei giochi: l’iniziativa, 
sostenuta con forza, venne accetta e il risultato fu la creazione 
del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) come responsabile 
dell’organizzazione. 
Inizialmente si era pensato di organizzare i Giochi a Parigi, 
nel 1900, in occasione dell’Esposizione universale; ma a 
discapito di tutto si ritenne opportuno rendere la prima 
Olimpiade un evento a se stante, anticipandola al 1896 e 
scegliendo come location Atene. 
L’idea era quella di far rivivere le emozioni degli antichi 
giochi, attirando atleti provenienti da 14 nazioni diverse, tra cui 
la Grecia, la Germania, la Francia e la Gran Bretagna. 
Nel 1900 la Francia sarà protagonista della II edizione dei 
Giochi Olimpici, in concomitanza dell’Esposizione Universale: 
                                                        
3
 Il pentathlon moderno è una gara articolata su cinque prove: tiro a segno, 
nuoto, equitazione, scherma e corsa. 
21 
 
gli organizzatori distribuirono gli eventi sportivi in un arco di 5 
mesi, sottraendo però l’importanza dovuta ai Giochi. 
La quinta edizione dei Giochi segnerà un punto di svolta per 
questo “megaevento”: le Olimpiadi che si tennero a Stoccolma 
nel 1912 vengono considerate un modello da seguire per la 
precisione e la professionalità nell’organizzazione e nelle 
strutture sportive. 
In questa occasione veniva inoltre introdotto il photo-finish 
nelle gare di atletica leggera e il timer elettronico a supporto del 
convenzionale cronometro. 
Nel 1922 il Comitato Olimpico francese prende l’iniziativa di 
organizzare una settimana Internazionale di Giochi Invernali a 
Chamonix nel 1924. Nonostante però l’ottima organizzazione, le 
condizioni climatiche rovinarono le gare, e i paesi del Nord 
dimostrarono la loro supremazia in tutte le discipline, compresa 
quella dell’hockey e del bob. 
La IX edizione dei Giochi Olimpici ad Amsterdam segna una 
fase cruciale: nel 1928 le atlete donne possono prendere parte 
alle gare di ginnastica e atletica, raddoppiando le stime di 
presenze rispetto all’edizione precedente; la fiamma olimpica 
venne per la prima volta accesa e riposta in una torre dello 
stadio. 
I giochi Olimpici, invernali e non, risentirono notevolmente 
delle condizioni storiche del 1900: la terza olimpiade invernale 
si svolse nonostante la Depressione che colpiva il mondo intero, 
nel 1932, con un disastro economico notevole per gli 
organizzatori; così come per le Olimpiadi di Los Angeles del 
1932, che videro un numero di atleti partecipanti dimezzato.
22 
 
Negli anni successivi il conflitto mondiale, i Giochi Invernali 
si tennero a St. Moritz nel 1948, nonostante avrebbero dovuto 
tenersi a Sapporo in Giappone nel 1940. Circostanze storiche e 
crolli economici delle nazioni coinvolte nel conflitto mondiale 
portarono a cambiamenti drastici nello svolgimento di un evento 
che avrebbe dovuto avvicinare e segnare una tregua dalla 
violenza e dalla crudeltà umana. 
Nello stesso anno si sceglieva Londra come sede ospitante la 
XIV edizione delle Olimpiadi, dato che sembrava la città che 
presentava in assoluto le strutture sportive più integre. I giochi si 
tennero a Wembley alla presenza di Re Giorgio VI e di oltre 
80000 spettatori. 
In questa 
occasione non 
venne costruito 
un villaggio 
olimpico a causa 
delle ristrettezze 
economiche in cui 
era avvolta 
l’Inghilterra, e gli 
atleti vennero 
ospitati in 
caserme militari e college nei dintorni di Londra. 
Il boom economico degli anni ‘50, quelli del miracolo 
economico italiano, fu avvertito anche in seno alla VI edizione 
dei Giochi Olimpici Invernali di Oslo nel 1952.  Per la prima 
volta si registrò un record di spettatori, grazie alla rivalutazione 
territoriale a cui venne sottoposta la città, fornita di strutture 
adeguate allo svolgimento della manifestazione. 
Figura 2‐Cerchi Olimpici 
23 
 
La XX Edizione dei giochi olimpici di Monaco nel 1972 è 
considerata la più grande manifestazione mai organizzata fino 
ad allora: i numeri furono esorbitanti: 
i. 121 nazioni partecipanti; 
ii. 7134 atleti; 
iii. 195 eventi. 
I giochi avrebbero dovuto perseguire l’ideale di pace, ma così 
non fu perché nel 5 settembre otto terroristi palestinesi fecero 
irruzione nel villaggio olimpico uccidendo due membri della 
squadra israeliana e prendendo nove atleti in ostaggio. Le 
Olimpiadi vennero interrotte per 34 ore, e riprese per non 
arrendersi al terrorismo. 
Le Olimpiadi di Los Angeles del 1984 e quelle invernali di 
Calgary nel 1988, segnano un cambio di direzione: entrano in 
gioco gli sponsor, i fornitori ufficiali, i governi e i canali 
televisivi che si preoccupano di acquistare i diritti sulla messa in 
onda dell’evento. 
Le Olimpiadi si trasformano in una manifestazione legata al 
business, nella logica del migliore offerente. 
I giochi olimpici di Sidney nel 2000, furono senza dubbio 
l’evento più maestoso che si fosse tenuto prima di allora: le 
Olimpiadi videro la partecipazione di 10.651 atleti e la 
realizzazione di 300 eventi sportivi. Nonostante le dimensioni i 
Giochi vennero organizzati nel migliore dei modi grazie alla 
fiducia riportata nel Movimento Olimpico. 
Ma non è ancora tutto: sarà proprio il ritorno alle origini nel 
2004 a regalare ai giochi quella popolarità meritata da secoli. Le 
Olimpiadi di Atene raggiunsero livelli record di audience 
televisiva con ben 3 miliardi e 900 milioni di telespettatori!!! 
Nel 2006 l’Italia tornerà protagonista viva e dinamica grazie 
alla candidatura della città di Torino per ospitare la XX edizione 
dei Giochi Invernali.
24 
 
La XXX edizione dei Giochi Olimpici si terrà a Londra nel 
2012: risulta essere uno degli eventi più attesi in quanto la 
capitale britannica ospiterà per la terza volta consecutiva 
un’olimpiade estiva. 
 
1.1.2 Il calcio: uno spettacolo di storia 
 
Sulla scia delle Olimpiadi anche il calcio sembrerebbe avere 
origini antichissime: tracce di giochi simili sono rintracciabili in 
diversi luoghi ed epoche. 
In Giappone, per esempio, 
verso l’XI secolo a.C. , veniva 
praticato uno sport simile, così 
come in Cina era diffuso il Tsu-
chu
4
, che impiegava un pallone 
ripieno di piume e capelli 
femminili che bisognava 
infilare in porte di bambù, 
chiuse  da una rete, utilizzando 
solo i piedi. 
Anche nella Grecia antica, 
intorno al IV secolo a.C., si 
affermò l'Episkyros, nonostante 
non venne  mai però inserito tra 
le discipline olimpiche del 
tempo; esistevano poi altri giochi che prevedevano l'uso della 
palla quali l'urania, la feninda, l'aporraxis. 
                                                        
4
  La storia del calcio : <http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_calcio>. 
Figura 3‐ Il gioco del calcio agli albori
25 
 
A Roma questo gioco si trasformò nell'Harpastum, che deriva 
il suo nome dal termine greco arpazo, con il significato di 
strappare con forza, afferrare: questa disciplina utilizzava una 
piccola palla e prevedeva lo scontro tra due squadre, in un 
campo rettangolare delimitato da linee di contorno e da una 
linea centrale. Lo scopo era quello di riuscire a poggiare la palla 
sulla linea di fondo del campo avversario. Il gioco continuò ad 
essere popolare per circa 700-800 anni e praticato 
principalmente dai legionari che, combattendo in tutta Europa, 
ne permisero la sua diffusione. 
Ma la città in cui il calcio riscosse maggior furore fu la 
Firenze dei Medici: il calcio fiorentino dava luogo a incontri 
ufficiali nelle grandi ricorrenze ed è ancora oggi commemorato 
con una fedele ricostruzione in costume. 
Ma il calcio DOC nasce nel 1617 in Inghilterra grazie a 
Giacomo Stuart che permise la riabilitazione della pratica 
sportiva per i giovani frequentanti i college e le università 
inglesi. 
Nacquero così le prime regole scritte di un gioco denominato 
dribbling game, antenato del calcio e del rugby, che vedeva 
affrontarsi due squadre composte da 11 o 22 giocatori, e 
prevedeva l’utilizzo di mani e piedi. 
Il calcio nasce ufficialmente solo nel 1863, precisamente il 26 
ottobre, a Londra presso la Free Mason's Tavern (la taverna dei 
Framassoni o dei Liberi Muratori): è qui che si diedero 
appuntamento i rappresentanti di undici club e associazioni 
sportive londinesi con l’obiettivo di creare una struttura unitaria 
che prenderà il nome di Football Association. 
Lo scopo primario fu proprio quello di codificare in maniera 
organica e omogenea il nuovo gioco, stringendo compromessi 
forti con lo sport che era già di tendenza nel mondo 
anglosassone: il rugby.
26 
 
In Gran Bretagna il calcio si andò progressivamente 
consacrando come fenomeno sportivo e sociale, capace di 
coinvolgere migliaia di spettatori e affollare gli stadi. Alla finale 
di F.A. Cup nel 1887 erano presenti 27.000 spettatori, che 
sarebbero diventati 110.000 quattro anni più tardi. Alla passione 
degli studenti si aggiunse quella degli imprenditori, che erano 
inizialmente rimasti estranei ai primi passi del nuovo gioco e se 
ne erano innamorati solo quando esso aveva completato le sue 
strutture formali.  
I grandi imprenditori iniziarono quindi a contribuire alla 
costruzione degli stadi, al finanziamento dei club, alla nascita 
del primo mecenatismo sportivo al mondo.  
Al football si erano ormai avvicinati anche i ceti medi e i 
colletti bianchi delle manifatture e delle banche;  meno 
entusiasta era invece rimasto il mondo delle professioni liberali, 
accompagnato da una divisione interna al mondo  degli 
intellettuali. Nonostante tutto, il calcio era ormai in grande 
ascesa in tutto il regno, pronto a varcare i confini nazionali e 
diffondersi in tutta Europa. 
Pian piano il gioco del calcio si è diffuso a onda d’urto in 
tutto il mondo, soprattutto in quei paesi che erano sotto 
l’influenza dell’impero britannico.  
Nel 21 maggio 1904 viene fondata la FIFA
5
  ( Federation 
International de Football Association) grazie all’iniziativa di 
Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca e Spagna; 
solo nelle Olimpiadi di Londra del 1908 il gioco del calcio 
venne consacrato e si diffuse ad ampio raggio. 
                                                        
5
 Oggi sono affiliate alla FIFA 208 federazioni nazionali divise in 6 differenti 
confederazioni  continentali:  l’AFC  per  l’Asia,  la  CAF  per  l’Africa,  la 
CONCACAF  per  il  Nord,  Centro  America  e  Caraibi,  il  CONMEBOL  per  il 
Sudamerica, l’OFC per l’Oceania e la UEFA per l’Europa. 
27 
 
Il segreto della passione che immobilizza il mondo intero 
dinanzi agli eventi calcistici sta nella semplicità di questa 
disciplina: due squadre di 11 giocatori che cercano la vittoria 
tirando la palla nella porta avversaria. 
Prima della nascita delle competizioni ufficiali, i calendari 
dei club calcistici erano formati esclusivamente da partite 
amichevoli, che rimasero presenti fino ai primi anni Sessanta. 
Nel 1871 alcuni club inglesi non furono in grado di iscriversi 
alla prima edizione della Coppa d’Inghilterra poiché i loro 
calendari erano già pieni. Per stabilizzare la situazione vennero 
creati all’interno del calendario di un club due appuntamenti: il 
campionato e la coppa. 
Nella maggior parte dei paesi vengono effettuati due tipi di 
competizioni: il campionato nazionale, che rappresenta la 
competizione più importante, e la coppa nazionale. 
I campionati vengono considerati i “giudici” della stagione di 
una squadra poiché consentono di valutare la prestazione di un 
club nell’arco dell’anno. 
In Italia, per esempio, abbiamo una situazione molto 
singolare e interessante riguardo le competizioni tra club: i tre 
eventi calcistici di maggior rilievo sono senza dubbio il 
Campionato Italiano di Calcio, la Coppa Italia e la Supercoppa. 
Il Torneo della Lega Nazionale Professionisti Serie A si 
svolge tra 20 squadre: la squadra che si assicura il maggior 
numero di punti viene proclamata Campione d’Italia. 
Agli albori del calcio, questi campionati venivano disputati 
nell’arco di poche giornate e vi partecipavano dalle quattro alle 
sette squadre: con il passare del tempo ci fu una notevole 
crescita del settore calcistico e quindi delle squadre partecipanti 
al Campionato che di conseguenza crebbe di notorietà e 
grandezza.