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Introduzione
People, ovvero le persone, i lavoratori - in questo caso
specifico – che vivono e costituisco le aziende, che ne
rappresentano una parte fondamentale, insostituibile, un vero
e proprio asset da difendere e valorizzare. Da questa
convinzione nasce il presente lavoro di tesi che assume come
oggetto di indagine i grandi cambiamenti aziendali,
concentrandosi sulla componente umana delle organizzazioni
ed inserendo la prospettiva dell’etica aziendale nell’analisi
delle modalità e degli strumenti per la gestione dei
cambiamenti stessi.
L’approccio etico, dunque, permea l’intero percorso e
ne costituisce in qualche modo l’ossatura, permettendo di
collocare la tematica del cambiamento aziendale in una
prospettiva più ampia e per certi versi inedita, in cui il capitale
umano viene riconosciuto come elemento di fondamentale
importanza e la formazione come lo strumento strategico in
grado di facilitarlo e sostenerlo.
Il lavoro prende avvio dalla considerazione della numerosità e
della frequenza con cui le organizzazioni moderne realizzano
operazioni straordinarie. Si tratta di interventi piuttosto
complessi effettuati su più dimensioni dell’organizzazione, che
vengono considerate proprio per la loro capacità di generare
cambiamenti più o meno grandi nelle aziende. Si analizzano,
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quindi, le tipologie di operazioni straordinarie, cause, fasi
principali, trend di M&A (mergers and acquisitions) e i fattori
critici di successo. Operazioni “straordinarie”, dunque, per la
complessità e la pluralità di aspetti coinvolti che, spesso e
volentieri, possono sollevare anche problematiche di carattere
etico.
La business ethic entra, quindi, prepotentemente
nell’analisi condotta, perché non si possono comprendere
appieno le trasformazioni aziendali e, in generale, l’operato di
organizzazione senza fare riferimento anche alla sua
dimensione etica. Si cerca, innanzitutto, di fare chiarezza
sull’ambiguità e la confusione che caratterizza il concetto
stesso di etica d’impresa e si evidenziano le contingenze del
contesto socio-economico che hanno rinnovato, negli ultimi
tempi, l’interesse su questa tematica. L’analisi prosegue
esplicitando i comportamenti che concretamente rendono
un’azienda etica - non soltanto da un punto di vista formale,
ma sostanziale - non considerati in contrasto con la
produzione di profitto, ma anzi potenzialmente portatori , nel
lungo periodo, di vantaggi e opportunità. La centralità del
fattore umano e l’individuazione delle persone come
patrimonio principale dell’azienda, da valorizzare non meno
del capitale economico, si sostanzia, inoltre, in una trattazione
approfondita delle relazioni tra azienda e stakeholder,
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improntate alla trasparenza, la correttezza e l’inclusione reale
di tali soggetti nelle decisioni e nelle azioni dell’azienda.
Le riflessioni sulla business ethic permettono di
proseguire con maggiore consapevolezza nell’analisi delle
trasformazioni delle aziende. In questo modo vengono meglio
contestualizzate le strategie e gli strumenti di change
management, le implicazioni sulla cultura aziendale e i progetti
specifici indirizzati al personale durante l’implementazione e la
messa a regime dei cambiamenti in azienda. Ansia, paura, e
ostilità sono tra reazioni più probabili che possono verificarsi
tra le persone coinvolte in un cambiamento e che devono
essere attentamente gestite per far sì che si realizzino gli
obiettivi ricercati. Le resistenze possono diminuire e
trasformarsi in accettazione e collaborazione se il
management riesce a mantenere alta la considerazione e la
tutela dei propri dipendenti, investendo sui saperi, le capacità,
le professionalità racchiuse nel capitale umano della propria
azienda e promuovendo la condivisione delle conoscenze e
l’innovazione continua. La formazione, allora, diviene davvero
un elemento strategico nonché cruciale nei processi di
cambiamento, perché in grado di fornire le competenze e le
conoscenze idonee per predisporsi al cambiamento ed
attuarlo con successo. Nelle riflessioni sulle politiche di
formazione va necessariamente compreso il ruolo e le
possibilità offerte dall’innovazione tecnologica ai processi
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formativi. Il focus sull’e-learning si motiva, dunque, dalla
volontà di collocare adeguatamente la formazione a distanza e
l’utilizzo di strumenti multimediali nei processi formativi
specifici dei momenti di cambiamento, in cui tutto deve
diventare più veloce, più flessibile e qualitativamente elevato.
Si cerca, così, di far emergere se davvero l’e-learning può
essere considerato un valore aggiunto di per sé oppure se
esplicita meglio le sue potenzialità coniugandosi con la
formazione tradizionale, e non sostituendola, nel fornire gli
strumenti necessari per affrontare tutte le sfide di un contesto
organizzativo dinamico e, per certi versi, imprevedibile. E’ il
cosiddetto longlife learning che l’information technology può
aiutare a rendere “anywhere, anytime, anyhow” e che, in
generale, può predisporre le organizzazioni a diventare vere e
proprie learning organization, il modello organizzativo più
idoneo per le aziende che vogliono guidare, e non subire, il
cambiamento.
Tutta la prima parte è concepita nell’ottica di fornire
una base teorica che permetta di affrontare le complesse
tematiche prese in analisi in un concreto caso aziendale: il
caso Enel.
La più grande azienda energetica italiana è stata scelta in
ragione dello storico cambiamento avvenuto nel corso del
2007 che, grazie alle numerose acquisizioni effettuate
all’estero, si è trasformata in un vero e proprio colosso
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energetico a livello internazionale. La trasformazione
societaria di Enel in multinazionale investe anche la cultura
aziendale, coinvolge migliaia di dipendenti e rende necessario
un adeguamento della formazione aziendale per far fronte alla
nuova dimensione internazionale. Si indaga, quindi, il ruolo
della formazione nell’implementazione del cambiamento
vissuto da Enel e, specificamente, l’utilizzo dell’e-learning. La
piattaforma EDLS (Enel Distance Learning System), la
trasformazione di Sfera - la società del gruppo che si occupa
di formazione - e le linee guida delle sperimentazioni condotte
all’estero costituiscono gli elementi più salienti della ricerca.
Infine, si considera l’azienda nella sua dimensione etica:
vengono descritti Codice Etico, strumenti di Corporate Social
Resposibility e i rapporti con gli stakeholder.
Gli argomenti e gli aspetti analizzati nel lavoro sono,
quindi, molteplici e notevolmente complessi; ne emerge un
quadro articolato in cui ogni argomento risulta legato all’altro
dal fil rouge del cambiamento organizzativo e del suo lato
“people”.
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Parte prima
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Capitolo 1
Le operazioni straordinarie d’azienda
Operazioni straordinarie: cosa sono
“Operazioni Straordinarie” è un’espressione piuttosto
imponente, che incute a priori un certo rispetto, una
riverenza, forse anche un certo timore, probabilmente
perché si intuisce immediatamente che si tratta di qualcosa
di complesso, non alla portata di tutti e di non quotidiano.
Straordinario del resto significa appunto ”fuori dall’ordinario
rispetto alla prassi”
1
.
Tuttavia se ne sente parlare continuamente sui
giornali, nei notiziari televisivi, nei siti web specializzati in
economia e finanza e non solo, tanto che sorge il legittimo
dubbio che “straordinario” non riguardi certo la frequenza
con cui le aziende intraprendono questo genere di
operazioni. Il numero estremamente alto di operazioni
straordinarie che da diverso tempo si susseguono sulla
scena mondiale , in effetti, giustificano e confermano questo
dubbio. La straordinarietà resta sicuramente per l’effettiva
complessità, per la portata e le conseguenze che questo
1
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tipo di vicende determinano nei contesti aziendali e non
solo. Il mio intento è quello di definire le operazioni
straordinarie e analizzare le proprietà salienti.
Così, di primo acchito, possiamo dire che tutte quelle
operazioni che non riguardano direttamente la gestione
ordinaria dell’impresa possono essere definite
“straordinarie”. Una descrizione che effettivamente soddisfa
poco. Una definizione sicuramente più esauriente può
essere la seguente:
“un insieme eterogeneo di operazioni volte a
riconfigurare in modo sostanziale la struttura aziendale,
gli assetti di governo, le risorse umane, le risorse
patrimoniali, i profili gestionali e organizzativi”
2
.
Queste attività sono dirette a modificare il modello
organizzativo e il tipo di struttura organizzativa adottato in
precedenza per lo svolgimento dell’attività d’impresa. La
straordinarietà di tali operazioni riguarda quindi la capacità
che hanno di modificare la struttura organizzativa originaria
in occasione di eventi d'una certa rilevanza per la vita della
società.
Un’operazione straordinaria produce un
cambiamento più o meno profondo all’interno dell’azienda
andando ad impattare sulle diverse variabili aziendali con un
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Definizione da slides per il “corso di Organizzazione Aziendale e Strumenti
di Project Management”, prof. Fumagalli L.
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grado di complessità differente a seconda della tipologia di
operazione, che vedremo poi essere numerose e
diversificate.
Se si pensa che vengono coinvolte in questo tipo di
vicende una molteplicità di discipline come per esempio
l’economia aziendale, il diritto, la sociologia, la politica, solo
per citarne alcune, si può avere almeno una stima della loro
complessità e particolarità.
E’ chiaro che nessuna operazione straordinaria può
essere disgiunta dagli aspetti più prettamente economici e
che l’approccio economico-aziendale considera le
operazioni straordinarie soprattutto come strumenti per il
raggiungimento e il mantenimento delle condizioni di
economicità
3
dell’impresa.
La prospettiva interessante è che questo tipo di
operazioni ci obbligano, in un certo senso, a ragionare
contemporaneamente su tutte le tematiche organizzative in
modo focalizzato e in uno spazio temporale ridotto. Ciò
richiede sicuramente un grande sforzo per avere
contemporaneamente una visione complessiva e
specializzata allo stesso tempo e necessità anche la
capacità di saper utilizzare insieme quasi tutte le leve
organizzative.
3
Rispettare le condizioni di economicità significa assicurare che il livello
delle risorse disponibile sia coerente e compatibile con gli obiettivi aziendali
stabiliti.
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Analizziamo infatti ora, le dimensioni aziendali più rilevanti
che vengono interessate nelle fasi di un’operazione
straordinaria; ne possiamo evidenziare essenzialmente tre:
dimensione strategica: intesa come insieme di
attività direzionali con cui si definiscono gli obiettivi,
si formulano le scelte e si stabiliscono i piani
d’azione con cui dare attuazione pratica alle
strategie;
dimensione organizzativa: valutazione delle forme
organizzative che meglio possono far raggiungere gli
obiettivi strategici in modo più efficiente,
interessando la struttura organizzativa, i valori
dell’organizzazione, le risorse umane e la loro
gestione;
dimensione finanziaria: è gestita in funzione delle
dimensioni precedenti e deve fornire
all’organizzazione i mezzi finanziari necessari per
dare attuazione agli investimenti e alle strategie
programmate.
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Nel processo di cambiamento innescato da
un’operazione straordinaria queste tre dimensioni sono
strettamente correlate ed interdipendenti, anche se non
necessariamente compresenti, nel senso che può esserci
una dimensione che in un certo tipo di operazione gioca, per
esempio, un ruolo più centrale rispetto alle altre.
Le tipologie di operazioni straordinarie che si generano
dalle interazioni che hanno luogo tra le tre dimensioni
appena analizzate devono però essere distinti sulla base di:
- focus del cambiamento, ovvero il coinvolgimento
ristretto o più ampio delle diverse categorie di
stakeholder dell’impresa e delle relazioni tra essi;
- logica del cambiamento, cioè a seconda che vi sia
un cambiamento incrementale o un netto distacco
rispetto al passato.
In relazioni ad una minore o maggiore intensità del salto
ed all’ampiezza del focus è possibile individuare quattro
tipologie principali di operazioni straordinarie: