vii
INTRODUZIONE
Come per diverse altre industries (si pensi, ad esempio, ai trasporti, al turismo, alla
musica e al settore cinematografico), a partire dalla rivoluzione della banda larga e
alla relativa diffusione presso le famiglie italiane, datata primi anni duemila,
l‟universo finanziario sta attraversando una fase in cui si assiste ad un progressivo
snellimento delle procedure operative, che permette notevoli miglioramenti in
termini di efficienza, e a nuove modalità di relazione con la clientela, che
consentono di migliorare l‟efficacia dell‟offerta, la soddisfazione dei clienti.
Nello specifico, in ambito bancario, si è iniziato a parlare del modello della banca a
distanza. La banca a distanza (o remote banking) rappresenta una nuova modalità
di erogazione del servizio, tramite canale telematico, che fa venir meno la
necessità di recarsi presso una struttura bancaria fisica (il classico sportello),
perché si basa su un rapporto banca-cliente che avviene a distanza.
Tramite l‟ausilio di tecnologie che possono avere un grado più o meno avanzato di
innovatività, come servizi telefonici, portali internet, applicazioni per smartphone,
oggi la clientela bancaria può eseguire gran parte delle operazioni da casa propria,
dal proprio ufficio o mentre è in viaggio.
Nel 1999, anno in cui prevaleva ancora una fiducia incondizionata nelle nuove
tecnologie informatiche e telematiche della new economy, in La Banca Virtuale. Le
nuove opportunità di business elettronico (Faletti, Marcandalli e Pacchiardo, 1999,
p.7-8), gli autori affermano: “La banca ha subìto nel tempo una forte evoluzione,
passando dal trattare monete e banconote a forme virtuali delle stesse […] Una
banca che non si fosse adeguata a queste nuove forme di servizio con tutta
viii
probabilità oggi sarebbe fuori del mercato a causa dell‟onerosità e impraticabilità
nel trattare con i clienti e con i valori usando i vecchi processi.”. Gli autori si
rifanno, dunque, alla teoria del cambiamento e ai principi dell‟equilibrio puntuato,
che ipotizza una traiettoria evolutiva dell‟ambiente competitivo attraverso
un‟alternanza di fasi con lunghi e graduali processi di cambiamento che vengono
interrotte da punti di svolta radicale: i quantum leap (Valdani, 2008). La banca
virtuale viene qui considerata perciò come un nuovo organismo, una nuova identità
più evoluta e migliore della banca tradizionale, che soppianta quest‟ultima per
l‟opportunità di rispondere in modo più efficace ed efficiente alle esigenze della
clientela.
Diversa è l‟opinione, a distanza di due anni, di A. Resti in Banca Virtuale e
multicanale. Strategie, best practices, errori da evitare (Resti, 2001). L‟autore
definisce “bugia” la credenza secondo cui la banca virtuale supera, rendendoli
obsoleti, i tradizionali canali di comunicazione tra gli intermediari finanziari e la loro
clientela: “In effetti esistono innumerevoli circostanze in cui il pubblico non
gradisce recarsi in filiale […] Ma quello stesso pubblico, in altre eventualità, ripone
fiducia e affidamento nel personale della sua agenzia […] Il contatto diretto risulta
inoltre prezioso anche in circostanze più banali, quando il rapporto tra banca e
cliente, anziché fluire lungo placide procedure standard, inciampa in una difficoltà
imprevista, non immediatamente gestibile dalle maschere di un sito web o dagli
operatori di un call center. Ne consegue che la banca virtuale risulta davvero
efficace se dispone anche di un network fisico di riferimento, se manca questa
multicanalità il rapporto di clientela diventa più fragile”.
Ad oggi, 2010, è possibile affermare che è in atto un processo di sostituzione (o,
come direbbe Schumpeter, di distruzione creatrice) tra banca virtuale e banca
tradizionale, tra organismo più evoluto e meno evoluto, o le due realtà, virtuale e
ix
reale, costituiscono altrettante modalità impiegate in modo integrato dai
consumatori per rispondere alle esigenze sempre più molteplici degli stessi? Quali
benefici ricercano i clienti in una banca virtuale e quali freni ne ostacolano ancora
l‟adozione da parte di alcuni di loro? E ancora, quali implicazioni manageriali ci si
sente di raccomandare a chi progetta l‟offerta e quali saranno le tendenze e gli
sviluppi futuri?
A tutte queste domande si cercherà di dare una risposta con il presente studio, che
dopo una prima parte finalizzata ad illustrare brevemente lo sviluppo della banca,
dalle origini ai giorni nostri, e a presentare un‟overview sul mercato bancario e
sulle caratteristiche della banca virtuale, proseguirà con un field project sui clienti
finali, basato su questionario, con l‟obiettivo di analizzare il rapporto tra
consumatori e virtual banking.
1
C a p i t o l o 1
BREVE STORIA INTRODUTTIVA DELLA BANCA
1.1 Dalle origini agli sviluppi recenti
L‟attività bancaria moderna, così come viene intesa oggigiorno, affonda le proprie
radici nel periodo medioevale. In tale contesto i mercanti (in particolare, gli orafi),
potendo contare fisicamente sulla disponibilità di casseforti, colsero l‟opportunità di
diversificare il proprio business proponendosi al pubblico, dietro compenso, come
custodi dei valori monetari. I depositi a loro affidati, tuttavia, venivano spesso
utilizzati per le proprie iniziative e, se in presenza di progetti con una buona
redditività attesa, anche messi a disposizione di terzi, fermo restando che tali valori
monetari sarebbero dovuti tornare al cliente nel momento in cui questo li
richiedesse. Nel tempo questa attività secondaria del mercante divenne così
importante che, in numerosi casi, costui si trasformava esclusivamente in un vero e
proprio banchiere. Più in particolare, veniva ad assolvere quelle funzioni tipiche che
oggi sono distintive della banca: la funzione di deposito, la funzione di
mobilizzazione degli avanzi finanziari e di finanziamento, la funzione di fornitura di
mezzi di pagamento (Biffi e Filotto, 1997).
Questa nuova attività riscosse tanto successo da creare immense fortune per diverse
famiglie di banchieri: nelle più grandi città commerciali d‟Europa, come Firenze,
Genova, Pisa, Venezia e Rotterdam, queste arrivavano a prestare denaro ai regnanti
per finanziare le loro guerre e questi ultimi, invece di rimborsare i prestiti, offrivano
spesso in cambio feudi, baronie e titoli nobiliari.
L‟evoluzione nel corso dei secoli si è sviluppata successivamente passando per
importanti momenti chiave: la nascita dell‟istituzione banca, intesa nel senso
2
moderno, con la costituzione del Banco di San Giorgio a Genova, datata 1406 (che
prevedeva anche compiti di gestione del debito pubblico); la comparsa delle banche
pubbliche nei diversi Stati europei, finalizzate allo sviluppo degli scambi commerciali,
a cavallo tra XVII e XVIII secolo; la proliferazione degli istituti bancari privati nel
corso dell‟ „800, secolo in cui la corsa al progresso della rivoluzione industriale si
traduceva in una richiesta senza precedenti di capitali per finanziare le grandi opere
pubbliche di urbanizzazione, sviluppo industriale e infrastrutturale. È proprio in
questo periodo che il credito bancario ebbe un‟espansione senza precedenti,
spingendo la diffusione degli istituti bancari in tutte le grandi città.
Nel secolo scorso gli snodi di maggiore importanza hanno invece riguardato il profilo
tecnico e normativo. Focalizzando l‟analisi nel contesto italiano, si passa dalla riforma
del 1936 che introdusse la distinzione tra banche di credito ordinario e banche di
credito industriale a medio-lungo termine (decaduta con la riforma del 1994), alla
legge Amato-Carli, datata 1990, promulgata con la finalità di favorire la
trasformazione degli istituti bancari in società per azioni e la privatizzazione degli
stessi.
Il passaggio al nuovo millennio ha portato con sé importanti cambiamenti di natura
strutturale, ma anche commerciale e nella relazione con il cliente. Da un lato, per
rispondere alla crescente concorrenza internazionale degli istituti finanziari e per
ottenere importanti economie di scala e guadagni di efficienza molte realtà bancarie
italiane hanno sperimentato fenomeni di fusione e raggruppamento; da un altro lato,
il progresso della telematica, la crescita di internet e la diffusione delle carte di
pagamento ha favorito lo sviluppo di servizi on-line paralleli a quelli tradizionali, ma
anche la nascita di istituti di credito senza filiali la cui operatività avviene
esclusivamente sul web (le banche virtuali) (ferma restando, nei Paesi UE, la
necessità di disporre di almeno una sede legale).
3
C a p i t o l o 2
MERCATO ITALIANO BANCARIO E OFFERTA ATTUALE
2.1 Diversi modi di “fare banca”
Per comprendere appieno a che cosa ci si riferisce parlando di banca virtuale ed
evitare incomprensioni, in questa sezione vengono presentate e descritte le diverse
tipologie di banca.
La banca tradizionale è un‟entità contraddistinta da un elevato grado di specificità,
che possiede delle competenze distintive strettamente collegate ad un determinato
assetto organizzativo ed istituzionale. Rappresenta una realtà imprenditoriale
definita, nel senso che vi è una chiara corrispondenza tra la tecnologia di processo
ed il prodotto e compiuta, in quanto il modello organizzativo e d‟impresa è
autosufficiente e non richiede di essere innestato su altre realtà produttive.1
Lo sviluppo di nuove modalità attraverso le quali erogare i servizi e nuove forme di
contatto con la clientela nel settore bancario ha portato alla nascita dell‟ electronic
banking, termine con il quale si identifica un gruppo di attività diversificate per grado
di sofisticazione tecnologica e funzioni eseguibili che utilizzano canali automatizzati,
come il cash dispenser, l‟automatic teller machine (ATM), il self service, il point of
sale (POS)2. In Italia l‟electronic banking si diffonde a partire dal 23 novembre 1983,
anno in cui viene installato il primo Bancomat, ma ha assistito ad un‟ampia
diffusione soprattutto verso la fine degli anni ‟80 e l‟inizio degli anni ‟90. Sullo
sviluppo e la popolarità di questi canali automatizzati hanno influito sicuramente, dal
lato della domanda i limitati oneri di utilizzo e i vantaggi legati alla modalità
1 http://it.biz.yahoo.com/onlinebanking/intro.html
2 Si veda il Glossario per una spiegazione dettagliata dei diversi dispositivi.
4
specifiche di fruizione del servizio, dal lato dell‟offerta i vantaggi di costo connessi
all‟espletazione in forma automatica delle operazioni più comuni e ricorrenti (prelievi,
depositi e richiesta di informazioni). La banca elettronica ha perciò rappresentato e
rappresenta tuttora un servizio interno alla banca tradizionale che la completa e la
migliora, e che non entra in competizione con la stessa. Razionalizza le modalità di
fornitura alla clientela e diminuisce i costi, garantendo una maggiore efficienza.
Diverso è il concetto di remote banking (banca telematica o banca “a distanza”), che
inizia a diffondersi verso la fine degli anni ‟90, ma presenta gli sviluppi più
significativi nel nuovo millennio. L‟elemento caratterizzante di questa nuova modalità
di “fare banca” è la migrazione del luogo istituzionale dell‟attività bancaria verso le
nuove sedi imposte dalla richiesta del mercato: l‟abitazione, il luogo di lavoro, i
luoghi di transito dei clienti bancari (Faletti, 1999). Spesso questa tipologia
distributiva viene identificata impropriamente con altre espressioni, quali l‟home
banking, il virtual banking, il phone banking, l‟internet banking. Tuttavia, come si
vedrà nel seguito della trattazione, questi ultimi identificano esclusivamente il mezzo
di comunicazione utilizzato dal cliente per interagire con la banca, mentre con il
termine remote banking ci si riferisce indistintamente a tutto l‟ insieme dei servizi
automatizzati a disposizione dei clienti per collegarsi con la banca ed effettuare una
serie di operazioni bancarie o richiedere informazioni.
Chiarito il concetto di remote banking è ora possibile presentare in dettaglio le
diverse tipologie di soluzioni telematiche che si sono affermate all‟interno di questa
categoria di offerta.
Uno dei primi strumenti impiegati per svolgere operazioni a distanza (e ormai poco
diffuso) è stato il telefono. Attraverso il phone banking il cliente è in grado di
effettuare la maggior parte delle operazioni bancarie che non richiedono un
coinvolgimento diretto del contante. L‟interazione fra cliente e istituto bancario può