meglio, il ceto intellettuale, che veniva a scontrarsi con le problematiche del
mondo moderno.
Tratti tipici di questo periodo furono quindi la perdita di fiducia nella
religiosità tradizionale e la conseguente crisi spirituale, inasprita dal confronto
con un progresso scientifico che dopo il darwinismo e la seconda legge della
termodinamica causò prosciugamento emotivo (p. 227) e smarrimento; se a
questo aggiungiamo l'inclinazione emotivamente romantica e sentimentale
combinata all'ossessione della morte (p. 44), ne risulta un quadro che non
poteva che creare individui depressi, tormentati e immensamente bramosi di
assoluto.
Anche Giacomo Scarpelli, ne Il cranio di cristallo (1993), ritiene infatti
che la ricerca psichica (come anche l'ipnosi e la frenologia) fosse un tenta-
tivo per reagire ad un senso di malessere e per entrare in contatto con una
spiritualità sopita. Scarpelli mostra infatti come in questo periodo molti filo-
sofi e scienziati provassero un montante senso di disagio, causato dal grande
dislivello tra i successi tecnologici ed i fallimenti morali, sociali e spiritua-
li; a riprova delle sue affermazioni egli cita Robert J. Richards, il quale a
sua volta ha fatto notare come nella seconda metà dell'Ottocento, a distan-
za ravvicinata, molti intellettuali importanti fossero caduti in preda a crisi
depressive.
Questi scienziati, filosofi ed intellettuali non furono però intenzionati ad
abbandonare il positivismo ed i metodi scientifici, ma tentarono anzi di al-
largarne gli orizzonti studiando e rapportandosi con l'occulto, in particolare
con lo Spiritismo. Le Scienze Naturali, nonostante l'adesione al darwinismo,
furono le discipline maggiormente legate alla ricerca psichica, in particolare,
come si vedrà dopo, a causa del pressante dilemma sull'evoluzione delle fa-
coltà mentali dell'uomo. Anche la Fisica non fu comunque da meno, tanto
che molti di quegli scienziati attirati dallo studio dei fenomeni paranormali
venivano direttamente dallo studio di fenomeni quali l'etere, l'elettromagne-
tismo e la termodinamica. L'etere fu la panacea di ogni cosmologia prodotta
dopo l'enunciazione dei principi della termodinamica: assicurando la conti-
nuità tra mondo materiale e spirituale, l'etere assicurava anche la possibilità
che, dopo la morte termica dell'universo, la vita sarebbe continuata in quel
2
piano metafisico col quale era già connessa.
Rivolgendosi allo spiritismo, gli scienziati non sarebbero degenerati in
pseudoscienziati, ma avrebbero invece affrettato il passaggio a più nuove
forme di conoscenza scientifica, in particolare nell'ambito della ricerca fisica.
1.1 Spiritismo
Per sapere cosa sia lo spiritismo non abbiamo che da chiedere ad Allan
Kardec (18041869), il più grande teorico francese del movimento (Inardi 1974,
p. 141); nel testo Il libro degli spiriti (1857), leggiamo: la dottrina spiritica,
cioè lo Spiritismo, ha come principio la credenza nelle relazioni fra il mondo
materiale e il mondo invisibile, cioè fra gli uomini e gli spiriti, e chiameremo
spiritisti coloro che accettano questa dottrina (Kardec 1857, p. 5).
Secondo lo Spiritismo questi spiriti con i quali è possibile entrare in rela-
zione altro non sarebbero che anime dei defunti; l'anima avrebbe un involucro
semimateriale, il perispirito, che proprio per la sua funzione intermediaria tra
corpo e spirito permetterebbe ai defunti di entrare in contatto con i vivi e di
interagire con la materia.
Fulcro del contatto tra vivi e trapassati è la figura del medium, ovvero
quella persona che risenta, a qualsiasi grado, l'influenza degli spiriti an-
che se nell'uso, tale qualificazione si applica soltanto a quelli la cui facoltà
medianica è nettamente caratterizzata (Kardec 1861, p. 168).
Tale facoltà medianica consisterebbe appunto in varie forme di comuni-
cazione con gli spiriti: dialoghi condotti in varie maniere, fenomeni di tele-
patia o chiaroveggenza, episodi estatici o di possessione, ma anche fenomeni
più fisici quali la telecinesi, la materializzazione di oggetti o di ectoplasmi, la
psicografia, la modificazione della luce e dei suoni nella stanza, e via dicendo1.
Una delle tecniche più utilizzate per entrare in contatto con gli spiriti
è la seduta spiritica. Si svolge generalmente in stanze buie dove un gruppo
di partecipanti e un medium si riuniscono intorno a un tavolo, nel tentativo
di giungere all'idoneo stato di concentrazione mentale utile a canalizzare nel
1Da adesso in poi, quando userò termini come manifestazioni medianiche o simili,
mi riferirò genericamente al gruppo di fenomeni sopra elencati.
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medium l'energia del gruppo. Grazie a tale energia, il medium apre il contatto
con gli spiriti così che cominciano i vari fenomeni medianici.
Uno dei metodi di interrogazione degli spiriti, all'interno della seduta
spiritica, è quello della planchette, ovvero il caratteristico bicchiere rovesciato
che, con tutti gli indici dei partecipanti posati sopra, si muove sopra le lettere
dell'alfabeto per dare forma alle risposte.
Un'evoluzione di questo metodo è l'altrettanto caratteristica tavola Oui-
ja, o weegee box in inglese, brevettata nel 1890 da Elijah J. Bond e Charles
Kennard. Si tratta di una superficie piatta sulla quale sono disegnate tutte le
lettere dell'alfabeto, i numeri dallo 0 al 9, spesso un sì e un no ed altri
simboli, il cui utilizzo è abbinato ad una lancetta mobile.
Anche se ci possono essere tracce di spiritisti ante litteram nella Bibbia,
tra i cabalisti rinascimentali, tra i fanatici calvinisti Camisards e in svariati
personaggi europei del XVIII secolo (tra i quali spiccherebbe Emanuel Swe-
denborg2), è opinione comune e radicata che lo Spiritismo, almeno come
dottrina, come pratica e come prime manifestazioni, abbia la sua data di
nascita ufficiale in quella del 31 marzo 1848 (Inardi 1974, p. 91).
Quel giorno Margareth (18361893) e Kate (18381892) Fox, due sorelline
statunitensi, furono per la prima volta testimoni di fenomeni inspiegabili, i
più rilevanti dei quali erano dei colpi che si sentivano battere sui mobili o sui
muri della casa.
Queste due bambine, prima a Hydesville e poi a Rochester, vicino a
New York, capirono che questi colpi erano una comunicazione intelligente;
stabilirono allora un presunto contatto con lo spirito, col quale comunicavano
per mezzo di un codice di colpi battuti sul tavolo (lo spiritual telegraph,
inventato da un certo Isaac Post).
Questo evento arrivò a conoscenza dell'opinione pubblica, che cominciò
a dedicare un'attenzione maniacale verso le sorelle Fox e verso tutto ciò che
concerneva l'argomento. Contribuirono alla nascita dello spiritismo gli scritti
2Emanuel Swedenborg (16881782), visionario svedese al quale Kant dedicò I sogni di
un visionario spiegati con i sogni della metafisica, è considerato da Serge Hutin come un
precursore diretto dello spiritismo. Si veda (Hutin 1970, p. 143).
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di un altro medium americano, Andrew Jackson Davis, che affermava di
compiere attività mentali straordinarie in stato di trance.
Negli Stati Uniti si formò così un movimento di cultori dello Spiritismo
e soprattutto un grano numero di medium, che intorno al 1852 cominciarono
a sbarcare in Europa, prima in Inghilterra e poi nel continente; la diffu-
sione dello Spiritismo fu enorme, centinaia di migliaia, se non milioni, di
conversioni alla nuova fede in ogni paese (ib.).
A partire dal 1853 Kardec fece dello Spiritismo una dottrina accessibile,
contribuendone così alla diffusione; in quel periodo inoltre, le grandi città
erano percorse da uno stuolo di medium itineranti pronti a dare prova dei loro
poteri: tra questi ricordiamo Daniel Home (18331886) e l'italiana Eusapia
Paladino (18451918).
L'opinione pubblica era in un continuo stato d'agitazione e questi medium
o presunti tali, categoria di gente che oggi si guarda bene dal pubblicizzarsi
eccessivamente, al tempo erano presenze fisse sulle prime pagine dei maggiori
quotidiani.
La sete di Spiritismo era inestinguibile: basti pensare che la confessione
che le sorelle Fox fecero pochi anni prima di morire, nella quale confessarono
di produrre i colpi dello spiritual telegraph schioccando le falangi delle dita
dei piedi, non gettò in discredito il movimento spiritistico, ma al massimo le
false medium.
Non stupisce allora come tra l'ampio numero di aderenti allo Spiritismo
si possano trovare anche numerose personalità importanti, come intellettuali
e uomini di scienza ma anche re, imperatori e presidenti.
Abraham Lincoln, per citarne uno tra i molti, tramite le sedute frequen-
tate dalla moglie poteva addirittura contare su una medium personale, Nettie
Colburn Maynard; secondo quanto riferisce il suo libro, Was Abraham Lin-
coln a Spiritualist? (1891), il presidente la interpellò spesso, anche per le
decisioni politiche più importanti3.
Prima di concludere è giusto tornare a spendere ancora qualche parola
su Allan Kardec, pseudonimo di Hippolyte-Léon Denizart Rivail.
3A proposito di medium e personalità importanti si veda (Moore 1975).
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Egli fu pedagogista e insegnante di scienze fino ai 50 anni, poi venne
in contatto con lo Spiritismo. Senza entrare nello specifico, si può dire che
Kardec ebbe il merito di formulare teorie semplici e comprensibili, che si
ponevano inoltre come complemento della religione cristiana.
Serge Hutin, nel suo Lo Spiritismo e la Società Teosofica si interroga
se lo Spiritismo sia da considerare una religione; ci dice infatti che Kardec
(ma anche i suoi successori ed altri spiritisti a lui non legati) considerava lo
Spiritismo come la terza rivelazione della legge di Dio, con in più la possibilità
di esibire prove concrete sull'immortalità dell'anima.
Il movimento a cui diede vita è almeno da considerare per il fatto che,
vuoi la semplicità delle formulazioni filosofiche e morali o per l'affinità col
cristianesimo, raccolse (. . . ) milioni di uomi aitti, derelitti, sconsola-
ti, addolorati, scontenti che desideravano ardentemente il conforto di una
risposta ai loro comuni interrogativi (Inardi 1974, p. 111).
Altro merito da attribuire a Kardec è l'aver dato una direzione speri-
mentale al suo movimento, aprendo così la strada alla ricerca psichica: aper-
ta che fu questa via, si trovò un campo d'osservazione del tutto nuovo
(Kardec 1857, p. 8) e quindi Non illudetevi: lo studio dello Spiritismo è
immenso, perché abbraccia tutte le questioni della metafisica e dell'ordine
sociale (. . . ) quale meraviglia dunque se è necessario del tempo, e di molto
tempo, per rendersene veramente padroni? (Kardec 1857, p. 18).
1.2 Scienza e Spiritismo
Che la scienza positivista abbia indagato il mondo degli spiriti appare
quasi paradossale, poiché si tratta di un'indagine, almeno a prima vista, su
un oggetto totalmente antitetico al concreto mondo dei fatti.
Ma si potrebbe dire che il positivismo era predisposto allo Spiritismo,
per la natura parzialmente oggettiva e fenomenica di quest'ultimo: tutti
quei fenomeni poco chiari e designabili come mesmerici, psichici e spiritici
costituivano un immenso serbatoio di fatti disponibili all'investigazione.
Fu allora comune la convinzione che l'evento spiritico, praticato e con-
dotto secondo i rigidi criteri dell'esperimento scientifico, sarebbe valso come
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