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in agricoltura i pali come tutori per gli impianti di vite o per recinzioni. Il materiale
di maggiore dimensione, invece, viene ampiamente utilizzato in segheria per
travature, tavolame e in falegnameria per la produzione di mobili. BenchØ non sia
apprezzato come legna da ardere per i caminetti, non Ł da escludere il suo impiego
per la produzione di calore se bruciato all’interno di stufe e forni. L’ultimo utilizzo
possibile per il castagno Ł l’estrazione del tannino, dal cui esausto si pu ricavare la
polpa destinata alla produzione di carte, cartoni e pannelli.
In passato il bosco era il luogo dove si ricavava ogni tipo di materiale utile sia alle
attivit domestiche che agricole e artigianali e ve niva gestito perchØ assolvesse alle
esigenze dell uomo, anche quelle di prima necessit . La scelta del materiale per i vari
usi avveniva in maniera abbastanza intuitiva in base a dimensioni, forma e
consistenza in relazione alla funzione che sarebbe andato a svolgere. Con
l affermarsi della logica di mercato di aumentare i ricavi della produzione aziendale
e di produrre in tempi brevi, la scelta Ł andata verso materiali alternativi che non
richiedono per la loro realizzazione tutta quella serie di operazioni necessarie per il
legno. Cos al bosco Ł rimasto un ruolo marginale nell economia del Paese. Una
rivalutazione del legname, invece, consentirebbe un sostanziale arricchimento del
settore agro-forestale, con notevoli benefici alle zone montane marginali
abbandonate. L eco di questi benefici andrebbe a coinvolgere tutti i settori a esso
connessi, senza dimenticare che un attenta gestione del bosco permette di renderlo
piø rispondente alle esigenze di mercato e di offrire una qualit migliore del
legname. Questo Ł necessario perchØ a fronte di una richiesta sempre maggiore di
materiale oggi non corrisponde altrettanta offerta di prodotto nostrano di pregio. I
boschi italiani sono in grado di produrre legno di qualit ma occorre fare una corretta
valutazione di tutto il materiale presente. Valutare il legname Ł un operazione di
estrema importanza perchŁ se fatta secondo regole chiare e trasparenti facilita
l incontro fra le esigenze dell acquirente e quell e del venditore, aspetto
fondamentale nella compravendita. A tale scopo vi sono svariate tipologie di
norme , sia nazionali che estere, volte a rendere possibile una corretta
classificazione del prodotto legnoso. Per classificazione si intende una suddivisione
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del materiale in categorie o classi, secondo qualit e caratteristiche, facilitando la
selezione del legname per le possibili utilizzazioni future. L uso di un sistema di
selezione condiviso fra produttore e commerciante Ł necessario proprio per
raggiungere fra le parti un intesa tanto importante quanto migliore Ł la qualit del
materiale. Tra i sistemi di classificazione esistenti vi sono le norme UNI-EN relative
alla classificazione del legno tondo e dei segati. Queste riguardano solo alcune specie
legnose, il Castagno, sebbene l importanza che riveste a livello europeo, ne Ł
sprovvisto. Di questa mancanza il mercato potrebbe risentirne in quanto a chiarezza e
omogeneit nelle operazioni di compravendita del to ndame e dei segati. Con questa
tesi ci proponiamo di elaborare un sistema di classificazione a vista del Castagno, sia
per gli alberi in piedi che per i toppi, sistema che possa risultare un valido criterio di
selezione, utile ad agevolare la vendita del materiale legnoso e a costituire un
potenziale modello per la progettazione di una eventuale futura norma.
Alla base di questo lavoro c Ł la convinzione che un economia basata anche sulla
risorsa legno potrebbe essere una ulteriore fonte di ricchezza per un mercato interno
in cerca di rilancio, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale.
Il rilancio del settore andrebbe a migliorare la qualit dei nostri boschi e offrirebbe al
territorio una maggiore azione benefica contro l erosione e il dissesto idrogeologico.
Il castagno in virtø del suo apparato radicale, provvisto di fittone centrale e di un
insieme di radici laterali molto ramificate, Ł capace di esplorare il terreno in
profondit ed esplica una funzione ottimale contro smottamenti e frane. La chioma
espansa del castagno ha una funzione frangivento e ne limita l azione erosiva. Tra i
benefici che un castagneto pu apportare alla stabi lit dei versanti in termini sia di
intercettazione pluviale che di assorbimento radicale, va aggiunto l aumento del
tempo di corrivazione, indice della velocit con cu i le gocce d acqua scorrono sulla
superficie del terreno, per un rilascio dilazionato dell acqua trattenuta e un ridotto
rischio di frane.
Inoltre boschi piø sani andrebbero a migliorare l a qualit dell aria per la capacit di
stoccaggio dell anidride carbonica. La CO2 viene assorbita dall atmosfera e, grazie
all energia solare e alla fotosintesi, utilizzata per produrre α- e β-glucosio e altri
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composti necessari alla crescita e al metabolismo delle piante. Uno studio pubblicato
su Nature Geoscience, (CIAIS ET AL. 2008), ha confermato che le foreste di 17 paesi
europei (15 della UE piø Norvegia e Svizzera) stanno accumulando circa il 10%
delle emissioni di CO2 prodotte tra il 1950 e il 2007. Questa ricerca attribuisce ad
una continua crescita diametrale della pianta il fattore determinante per un forte
contributo all accumulo di CO2, crescita favorita da una attenta gestione. Anche la
Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) ed il
protocollo di Kyoto, riconoscono il ruolo fondamentale svolto dagli ecosistemi
forestali nel ciclo del carbonio a livello globale e la loro importanza nel mitigare gli
effetti indotti dai gas serra (GHG) di origine antropica nell atmosfera (TEOBALDELLI
M, 2008). L Italia come membro della Comunit Europea, sot toscrivendo questi
trattati internazionali si Ł impegnata a investire sulla ricerca e lo sviluppo
dell energia proveniente da fonti rinnovabili. L ob iettivo Ł quello di disporre entro il
2020 di un quantitativo di energia pulita tale da essere concorrenziale con quella
prodotta dalle fonti fossili. Attualmente la produzione energetica nazionale Ł in larga
parte (80%) legata a queste fonti di natura fossile (petrolio, gas naturale e carbone),
ma non Ł sempre stato cos . Negli anni 60 in seguito anche all elevato prezzo del
greggio il fabbisogno energetico italiano era quasi totalmente soddisfatto da energia
rinnovabile. Le centrali idroelettriche dell’arco alpino e, in misura minore
dell’Appennino, oltre a quote minori relative alla geotermia in Toscana,
soddisfacevano buona parte del fabbisogno nazionale; oggi, invece, a causa dell’
accresciuta richiesta di energia, nonchØ del quasi esaurimento della possibilit di
nuove grandi installazioni idroelettriche, le rinnovabili rappresentano solo quote
marginali della produzione.
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1. Obiettivo della tesi
Tutto questo rinnovato interesse per l ecologia e il settore forestale starebbe
inducendo le regioni d Italia a stimare le proprie risorse boschive. La Liguria in
particolare sta finanziando il progetto Interreg IIIC Robinwood finalizzato alla
realizzazione di una serie di interventi riguardanti la gestione selvicolturale, la
valorizzazione economica e sociale del bosco e lo studio del recupero delle aree in
dissesto idrogeologico.
Il progetto ha coinvolto numerose sedi amministrative di enti locali, della Regione e
di stati europei (Murcia, Galles, Brandeburgo, Slovacchia) ed Ł finalizzato alla
definizione, attuazione e confronto di misure ed azioni tese a valorizzare la filiera
bosco-legno.
Nell ambito del progetto, il ruolo che, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Ambientali Forestali dell Universit di Firenze, Ł stato chiamato a svolgere, Ł quello
di studiare dei sistemi per la valutazione della qualit del tondame di Castagno a
partire dagli alberi in piedi, dei toppi, sino ad arrivare ai segati sia per uso strutturale
che non strutturale. Il procedimento di selezione del tondame e dei segati Ł un passo
fondamentale per la valorizzazione della risorsa, che passa attraverso la stima della
qualit . All’interno del progetto di ricerca, l’oggetto principale di studio della
presente tesi Ł l’elaborazione di un sistema per la classificazione del tondame di
castagno in piedi e all’imposto, che consenta di individuare le possibili destinazioni
d’uso il piø presto possibile in riferimento al processo di utilizzazione e lavorazione.
Tra le possibili ricadute positive dell’applicazione di un sistema di selezione del
tondame c’Ł quello di evitare perdite di valore economico dovute ad una errata
destinazione del materiale, permettendo all operatore di determinare in bosco, con la
necessaria approssimazione, il materiale da destinare ai diversi assortimenti ritraibili.
Questo potrebbe agevolare la pianificazione del lavoro con conseguente riduzione
del suo costo e aumento del valore di macchiatico.
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In generale in ogni soprassuolo Ł sempre possibile ricavare una certa percentuale di
legname di ottima qualit che pu essere destinato ad usi di pregio piø remunerativi.
PerchØ sia possibile individuarla e stimarla Ł necessario disporre di criteri oggettivi e
condivisi per la valutazione della qualit degli al beri in piedi e per operare una
selezione del tondame gi all imposto. Il fine ulti mo Ł quello di destinare alle
successive lavorazioni i fusti piø adatti a ciascun tipo di trasformazione scartando
quelli che, non potendo essere destinati in modo produttivo a tali lavorazioni, devono
essere impiegati per gli usi meno remunerativi (energia ed estrazione tannino).
2. Studio Bibliografico
2.1 La storia del Castagno
Il castagno europeo afferisce alla specie sativa (Miller), ex vulgaris (Lam.), ex vesca
(Gaertn), ex castanea (Karst). La classificazione tassonomica, sottolinea tutta la
storia del castagno e del suo rapporto con l uomo: vulgaris ne indica il carattere
popolare; vesca, come verbo, indica l azione di nutrirsene; sativa, l atto di
prendersene cura. L area di origine del castagno Ł compresa tra il Caucaso e
l Armenia. Attraverso l’attivit di scambio, i Feni ci fecero conoscere il frutto a tutti i
popoli con cui vennero in contatto, i quali pensarono bene di riprodurre la pianta per
seme, contribuendo cos ad arricchire la variabilit genetica. I Greci diffusero la
coltivazione in tutta l area del Mediterraneo, considerando che gi in et micenea
avevano imparato a coltivarlo, a fare gli innesti, a selezionare nuove variet , a
nutrirsene come frutto fresco, a essiccarlo per sfarinati e minestre, ma anche a
utilizzare la paleria grossa e minuta e a lavorarne il legno. Con la dominazione