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accorgeva che non era così. Il suo traduttore italiano Giuseppe O.
Longo (docente di Teoria dell'informazione presso l'Università di
Trieste) ammette, infatti, che non è facile intendere quanto Bateson
voglia dire: <<Ho avuto spesso la sensazione - egli scrive - che
Gregory Bateson fosse alto e irraggiungibile, e questa sensazione
m'impediva sempre di prendere contatto con lui, quando era ancora
vivo, per discutere i punti delicati del mio lavoro di traduttore>>.
Attraverso i miei studi universitari ho avuto la possibilità di
accostarmi alla figura di Bateson attraverso la lettura di alcuni dei
suoi contributi più significativi, e sono stato immediatamente
colpito dalla forza delle sue riflessioni. La complessità, la
profondità e la novità delle sue idee mi hanno, infatti, coinvolto e
spinto ad approfondire il suo pensiero. Inoltre, i suoi interessi così
vari si rivelano fonte utile per ampliare gli orizzonti dei contesti
epistemologici più diversi, e le poche ma essenziali categorie alla
base della maggior parte della sua produzione, suscitano piste di
riflessione senza fine.
Antropologia culturale, etnografia, comunicazione, teoria del
gioco, psichiatria (schizofrenia), evoluzione biologica,
6
apprendimento, rappresentano tutti ambiti in cui Bateson ha
operato, talvolta costruendo e applicando, abduttivamente
1
, nuovi
parametri logici, metodologici e osservativi. Anche il campo della
sociologia risulta positivamente influenzato dai principi di Gregory
Bateson, e in particolare dalla sua idea di “pensare e agire per
storie”, nel momento in cui si riesce a comprendere che dietro i dati
che i sociologi si trovano a dover prendere in considerazione, non vi
sono soltanto semplici statistiche, bensì storie di vita ben più
complesse che vanno osservate, vanno comprese nella loro
profondità, e che bisogna fare in modo che queste stesse storie
possano essere raccontate da coloro che le vivono in prima persona.
In particolare, ho deciso di approfondire il principio del
“pensare e agire per storie”, che consente di scoprire come
procede l’evoluzione degli esseri viventi, e che ritroviamo
particolarmente in Mente e Natura e in Dove gli angeli esitano,
1
Uno dei metodi più tipici di Bateson per ampliare e riflettere sistematicamente su determinati
problemi o strutture di relazioni, è l’abduzione. Per lui, questo procedimento era una
fondamentale possibilità di conoscenza attraverso il confronto tra temi e oggetti provenienti da
campi di ricerca completamente diversi. Il metodo abduttivo costituisce, per Bateson, la ricerca
della comprensione attraverso l’analogia, esemplificata nella sua analisi del processo
dell’evoluzione come analogo al processo del pensiero.
7
dopo il crescendo della presenza e dell’importanza che gli viene
attribuita nelle conferenze e negli articoli degli anni settanta.
Secondo Gregory Bateson ogni individuo, ogni evento naturale
o materiale, ma anche ogni fenomeno sociale, è portatore di una
propria storia, i cui elementi sono connessi tra loro in base ad un
criterio di pertinenza e di relazione. Significativo è l’esempio che fa
lo stesso Bateson, secondo il quale anche una conchiglia è né più né
meno che una raccolta di storie diverse, il prodotto di milioni di
passi, di un numero sconosciuto di modulazioni successive. Sicché
questa è una storia, perché la conchiglia deve per forza avere il tipo
di formazione che si può evolvere attraverso una serie di passi come
questa"
2
.
Le stesse considerazioni valgono, naturalmente, se
analizziamo un individuo, un gruppo sociale, un'istituzione o un
qualsiasi altro fenomeno. Tutti questi organismi, che Bateson
considera delle “menti”, in quanto sistemi formato da parti
2
G. BATESON - M. C. BATESON Dove gli angeli esitano. Verso un'epistemologia del sacro
Adelphi Edizioni, Milano, 1989 p. 60
8
interagenti, partecipano all’organizzazione del mondo, a cui portano
il proprio contributo anche le singolarità più minute e insignificanti.
Sarà allora necessario augurarsi che si riesca a prestare ascolto,
all'interno dei più diversi contesti, ai milioni di passi e di
connessioni che caratterizzano le storie di ogni individuo, in una
società come quella attuale che molto spesso soffoca le voci che
cercano di farsi largo all’interno della storia di ogni persona.
All’interno dei contesti scolastici, ad esempio, non risulta
facile comprendere il linguaggio dei bambini, perché connesso ad
un pensiero complesso. E’ compito, quindi, di noi adulti, e degli
insegnanti, saper ascoltare con “sacro rispetto” il pensiero e dar
voce alle singole storie dei bambini.
Mi è stato molto utile, ai fini di questo lavoro, partecipare al
convegno "Pensare e agire per storie", che si è tenuto a Napoli lo
scorso novembre, in quanto mi ha dato l'opportunità di
comprendere e di approfondire maggiormente il pensiero di
Gregory Bateson, e che mi ha permesso di ascoltare i maggiori
studiosi del pensiero di Gregory Bateson, come Sergio Manghi,
Anatole Holt e Giuseppe O. Longo ma, soprattutto, mi ha
9
consentito di avvicinare personalmente la figlia, Mary Catherine
Bateson.
Nel primo capitolo di questo mio lavoro, traccerò un profilo
biografico e intellettuale di Gregory Bateson, cercando di articolare
gli intrecci e le relazioni della sua traiettoria esistenziale, e
sottolineando la complessità dei concetti più significativi della sua
opera epistemologica. Nel secondo capitolo, invece, prenderò in
considerazione in maniera particolareggiata due criteri del pensiero
batesoniano che si sviluppano nell’ambito della corrente
costruttivista: il principio del “pensare in termini di storie” e quello
del “creare contesti”. Infine, concluderò con l’analizzare il
contributo importante che Bateson porta nell’ambito del modello
autobiografico che, fondandosi sulla pratica della narrazione delle
proprie storie, fatte di percorsi, trame, incontri e complessità, si
pone come fondamentale strumento formativo.
10
CAPITOLO PRIMO
GREGORY BATESON: UN PROFILO BIOGRAFICO
11
1.1. Connessione tra la vita e l’opera di Gregory Bateson
Occuparsi di Gregory Bateson, implica inevitabilmente
addentrarsi lungo il tortuoso e affascinante itinerario che è la vita di
quest’autore, poiché la sua opera è fortemente condizionata dalle
esperienze giovanili, dal proprio rapporto con la famiglia (in
particolare con il padre William), ma anche da successive
esperienze che hanno giocato un ruolo notevole nella sua opera.
Una simile impostazione potrebbe sembrare scontata ed
eccessivamente semplicistica, poiché la storia biografica di un
filosofo o di un letterato è da sempre considerata condizione
necessaria per comprendere anche la sua opera. Approfondendo,
invece, l’avventurosa vita dello studioso anglo - americano, e
leggendo i suoi contributi, possiamo riscontrare un legame molto
forte tra le sue innumerevoli esperienze (dovute anche
all’instancabile e quasi necessario viaggiare), e le sue idee. Se
proviamo a ripercorrere la vita di un pensatore, tanto più quella di
Bateson, scopriamo un complesso intreccio di incontri e di
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relazioni, di storie, di esperienze intessute in maniera unica e
irripetibile. E’ importante, dunque, per comprendere il suo pensiero
affrontare contemporaneamente le sue idee e le sue riflessioni
insieme alle vicende biografiche. E’, infatti, nella vicenda
biografica, negli incontri, nei lutti, negli eventi, nelle relazioni, nelle
delusioni e soddisfazioni intellettuali che hanno preso corpo quelle
domande a cui Gregory Bateson ha tentato di trovare risposta nelle
proprie riflessioni e nelle proprie indagini.
Basti pensare che Gregory Bateson, nella sua "carriera" di
ricercatore, si distacca molto spesso dalle visioni classiche della
scienza (studiandole in maniera critica), e si pone (o è stato posto)
in una posizione per così dire marginale rispetto agli ambienti
universitari e accademici. D’altra parte, queste sue prese di
posizioni non contribuiscono certamente a migliorare la scarsa
considerazione di cui gode presso l’ambiente scientifico, per il
quale resta un originale e incomprensibile visionario
3
. A parte
divergenze di carattere professionale con alcuni studiosi e
3
S. BRUNELLO “Al di là delle cose. Gregoy Bateson: un profilo biografico e intellettuale” in S.
Manghi (a cura di) Attraverso Bateson. Ecologia della mente e relazioni sociali Raffaello
Cortina Editore, Milano, 1998 pp. 42 - 43
13
ricercatori del suo tempo
4
, egli resta soprattutto indignato anche
dall’arrivismo dei suoi colleghi.
Questa sua condizione di "eterno incompreso", continuamente
emarginato dagli studiosi più potenti e dalla più influente comunità
scientifica, che considera il suo approccio troppo anticonformista,
Bateson sembra portarsela dietro sin dall’infanzia, ereditandola
dalle vicissitudini della sua giovinezza.
Le origini del suo pensiero si radicano profondamente nelle
idee che il padre William (1861 – 1926), uno dei più eminenti ed
originali scienziati naturali del suo tempo, sostiene con veemenza
riguardo al fatto che la ricerca scientifica vada considerata come
unico mezzo tramite il quale l’uomo del ‘900 può sondare se stesso,
scoprendosi parte di un intreccio di relazioni che lo pongono in
mistica sintonia con la natura
4
, e che diviene il primo modello nella
sua carriera intellettuale.
4
Gregory Bateson prende distanza non soltanto dal metodo antropologico di due dei suoi
maestri, B. Malinowski e A. Radcliffe - Brown, ma manifesta l’insoddisfazione nei confronti
degli ideali di oggettività e di scientificità dell’epistemologia moderna, continuando la sua
iniziale e fondamentale polemica, contro l’evoluzionismo per selezione naturale di C. Darwin,
che segue a grandi linee le orme del padre William. Cfr. A. M. IACONO Aspetti epistemologici
della critica al dualismo in Attraverso Bateson. Ecologia della mente e relazioni sociali
Raffaello Cortina Editore, Milano, 1998 p. 218
4
S. BRUNELLO Al di là delle cose. Gregory Bateson. Un profilo biografico e intellettuale in S.
Manghi (a cura di) Attraverso Bateson. Ecologia della mente e relazioni sociali op. cit. p. 31
14
Seguace di W. Blake, William Bateson, famoso genetista,
alleva i tre figli in modo didattico, educandoli all’osservazione
scientifica e favorendo in loro lo svilupparsi di una spiccata
sensibilità per la varietà delle forme naturali. Lo stesso Gregory
afferma che proprio da suo padre eredita la capacità di cercare gli
stessi tipi di processi in tutti i campi dei fenomeni naturali, di modo
che ci si possa aspettare di trovare all’opera gli stessi tipi di legge
nella struttura di un fenomeno naturale come in quella di una
società
5
.
Gregory Bateson nasce il 9 maggio del 1904 a Grantchester, da
W. Bateson e Caroline Beatrice Durham (1861 – 1926), nel
momento in cui la vita familiare, che ha il suo perno nell'attività
scientifica del capofamiglia, sta attraversando un periodo di
particolare fermento. Gregory, così come i suoi due fratelli, è
orientato in questo modo fin dalla nascita verso la scienza, e cresce
in lui lo spirito di andare alla ricerca delle cose non ancora scoperte.
Il padre William è totalmente assorbito dal suo progetto, la
fondazione di una nuova disciplina, la genetica, derivante dalla
5
G. BATESON Verso un’ecologia della mente Adelphi Edizioni, Milano, 1976 p. 107
15
rielaborazione delle leggi di Mendel
6
, che gli consente di superare a
proprio favore la controversia che lo vede schierarsi contro il
gruppo dei darwinisti ortodossi, capitanato da K. Pearson.
Naturalmente piante e animali che vivono nella piccola fattoria
sperimentale in cui abita la famiglia Bateson sono oggetto d’incroci
e osservazioni che William, coadiuvato dalla moglie, compie
personalmente: la nascita di un figlio, quindi, in quel preciso
momento, arriva inaspettata e comporta seri problemi. Forse per
questo a Gregory Bateson è dedicata un’attenzione minore, rispetto
ai suoi due fratelli John (1898) e Martin (1900)
7
.
Inoltre mentre questi, quasi coetanei, crescono assieme nel
medesimo collegio, Gregory si trova per tutto il periodo della
scuola isolato dal resto della famiglia, mantenendosi al corrente
degli avvenimenti familiari solo per via epistolare o durante i rientri
6
"Nel 1865 Gregor Mendel mette in luce i fenomeni della “dominanza” e della “recessione”:
risulta immediatamente evidente che i fattori determinanti della forma animale e vegetale
debbono essere ingiunzioni o “cause” mentali molto diverse dalle “cause” fisiche (urti, forze e
così via) che a quel tempo erano in voga nella spiegazione scientifica." G. BATESON Una sacra
unità. Altri passi verso un'ecologia della mente Adelphi Edizioni, Milano, 1997 p. 293
7
S. BRUNELLO Al di là delle cose. Gregory Bateson: un profilo biografico e intellettuale in S.
Manghi (a cura di) Attraverso Bateson. Ecologia della mente e relazioni sociali op. cit. p. 32
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dalle vacanze, assumendo così una posizione marginale che
caratterizza tutta la sua vita.
La sua esistenza, umana e intellettuale, s’intreccia con il
tragico destino che dal 1918 sembra cominciare a perseguitare la
famiglia. John, il figlio prediletto di William e probabilmente
l’unico ad essere realmente dotato per proseguirne fedelmente
l’opera, muore in Francia durante la Grande Guerra; è questo
l'inizio di un lungo e doloroso contrasto tra Martin e il padre che,
ostacolando le sue aspirazioni di poeta e drammaturgo, cerca
d’imporgli di occupare il posto che il fratello aveva nei suoi piani.
Martin, ancora studente, sente la poesia e il dramma come il mondo
in cui si realizzerebbe maggiormente, mentre sente di divenire
soltanto un modesto seguace nel campo della scienza. Tale
relazione alimenta in Martin un dramma interiore, tanto da
deteriorare i suoi rapporti col padre finché, nel 1922, in dopo una
delusione sentimentale, si spara in piena Trafalgar Square, alla
stessa ora e allo stesso giorno in cui ricorre la nascita di John
8
.
8
M. C. BATESON Con occhi di figlia. Ritratto di Margaret Mead e Gregory Bateson Feltrinelli,
Milano, 1985 p. 159