III
ricerca effettuata consultando più dizionari
2
, inserendo tra parentesi quadra
significati ulteriori rispetto alla versione in italiano nonché rare traduzioni omesse
dall’edizione del Gabrieli.
Per meglio comprendere il contesto in cui è utilizzata tutta la terminologia erotica
dell’opera, è stato necessario schedare inoltre in apposite colonne tutte le tipologie di
atto sessuale, per comprendere ad esempio se i soggetti erano consenzienti o no al
momento dell’atto, quindi si è passati alla schedatura di tutti i soggetti a cui sono
rivolte le singole frasi, da cui verificare se esistono terminologie tipicamente
maschili o femminili, si sono schedati tutti i narratori per comprendere se si tratta di
un discorso diretto o indiretto, i luoghi relativi alle azioni per una migliore
comprensione del contesto, e i tempi dai quali dai quali comprendere se esiste o no
una durata tipica nell’atto sessuale. Infine si è pensato di elencare in un’ulteriore
colonna il numero della Notte (dalla nr. 0 alla nr. 2001), la pagina e il rigo relativi
alla versione araba, a cui fare riferimento per un eventuale approfondimento nello
studio delle frasi.
Così facendo si è venuta a creare una griglia dalla quale è stata possibile la ricerca
sistematica dei termini più interessanti, composta di 8 colonne affiancate con le
seguenti voci:
1 2 3 4 5 6 7 8
I SOGGETTI
DESCRIZIONI
EROTICHE
N - P - R
ANALISI
DEI VERBI
ATTO SEX
LA VOCE
NARRANTE
IL TEMPO IL LUOGO
1 = I soggetti (chi compie l’azione)
2 = Descrizioni erotiche (individuazione del passo da analizzare dal testo in arabo
(ed.Bulaq) con traduzione a fronte (a cura di F.Gabrieli) sottoracconti inseriti tra
parentesi quadra.
3 = N = notti P = pagine R = righe
4 = Analisi dei verbi (casistica dei verbi usati nel contesto specifico)
5 = Atto sex (tipologia dell’atto sessuale)
6 = La voce narrante (chi racconta la storia)
7 = Il tempo (quando accade e/o durata)
8 = Il luogo (dove accade)
Prima di passare all’analisi dei singoli termini è necessaria un’ANALISI DELLE
COLONNE fornita più avanti, che fornisca indicazioni utili per poter comprendere
meglio le situazioni nelle schede. Nella COLONNA DEI SOGGETTI è stato utile il
tentativo di visualizzare i personaggi, cominciando dalla traduzione dei nomi propri,
che hanno insite le caratteristiche fisiche o caratteriali degli appartenenti, seguendo
con le descrizioni fisiche ritrovate in saggi di studiosi, storici, e resoconti di
viaggiatori dell’epoca.
2
. Renato Traini, Vocabolario Arabo-Italiano, Istituto per l’Oriente, Roma, 1989 III voll. Hocine Si
Ammour, Dizionario, Italiano Arabo – Arabo Italiano, Garzanti Editore s.p.a. Bologna 1990. Dr. Rohi
Baalbaki, A modern Arabic-English dictionary, Al-Mawrid, Dar el-Ilm lilmalayin, Beirut, 1996. Eros
Baldissera, Dizionario compatto Italiano Arabo – Arabo Italiano, Zanichelli Editore S.p.A. Bologna,
1994. R. Dozy, Supplément aux Dictionnaires Arabes , Libraire du Liban, Beyrouth, 1991 II voll
(reproduction de l’édition originale de 1881) A.De B. Kazimirski, Dictionnaire Arabe-
Francais,Librairie du Liban, 1860, Paris, II Voll.
IV
Si è passati poi alla spiegazione della COLONNA DEL NARRATORE, spiegando in
particolare il ruolo fondamentale della figura di Shahrazad, poi alla COLONNA DEL
TEMPO si è passati alla spiegazione delle varie tipologie di tempo, sia quello interno
ai racconti che quello utilizzato nelle frasi selezionate, e infine la COLONNA DEL
LUOGO, con la descrizione spesso fantastica dei luoghi in cui avvengono le azioni.
Nel capitolo chiamato ANALISI DEI TERMINI EROTICI sono stati evidenziati alcuni
termini utilizzati così come presenti nei racconti, i soggetti che citano la frase, e la
radice di riferimento. I termini in questione sono relativi all’organo sessuale
maschile, quello femminile, i glutei con relative metafore e sottintesi, il
congiungimento esplicito e implicito quando risulta forzato, sia per l’uomo che per la
donna, seguiti da un elenco di tutte le tipologie di metafore e analogie utilizzate nei
racconti.
Infine si è passati ad un’analisi più approfondita dei verbi in un apposito capitolo
formato da un GLOSSARIO in ordine alfabetico, laddove nella colonna analoga delle
schede, non era possibile dilungarsi per una questione di spazio, ricercando il
significato primo del verbo tramite la prima forma, le forme derivate e i significati
affini al tema erotico-sessuale discusso in questo studio, a cui seguono le schede
tecniche.
Dallo studio delle schede si è giunti a congetture e conclusioni qui di seguito spiegate
previa
accurata riflessione.
Il tema dell’adulterio proposto dalle donne è così diffuso nei racconti de “Le Mille e
una Notte” da caratterizzare il profilo psicologico della figura femminile. La
dinamica dei racconti rende esplicito il consenso nel personaggio dell’adultera anche
se non è lei direttamente a proporre l’atto, il che ipotizza una sorta di “piacere
inconscio” nel commettere peccato.
L’infrangere le regole sembra più un atto volontario che casuale, e se lo si considera
un tradimento (anche solo della fiducia), allora l’illecito durante la tutta la narrazione
risulta quasi costante. Interessanti a questo proposito sono, tra gli altri, due diversi
tipi di illecito:
ATTO SESSUALE IMPOSTO dalla donna, in cui è sottintesa la dovuta fedeltà al proprio
partner (nel caso specifico al ginn che sta dormendo):
Se non vi fate avanti e non eseguite,
sveglio il genio
3
ﺖﻱﺮﻔﻌﻟا ﺎﻤﻜﻴﻠﻋ ﺖﻬﺒﻥﻻاو ﻼﻌﻔﺗو ﺎﻣﺪﻘﺘﺗ ﻢﻟ نﺎﻓ
ATTO DI ADULTERIO in cui entrambi gli amanti sono concordi all’insaputa del marito
della donna :
Giunsi nottetempo e trovai uno schiavo
nero coricato con lei nel letto, ed essi
erano intenti a discorrere, vezzeggiarsi,
دﻮﺱأ اﺪﺒﻋ ﺖﻱأﺮﻓ ﻞﻴﻠﻟا ﻰﻓ ﺎﻬﻴﻟا ﺖﺌﺝ
ﺎﻬﻌﻣ اﺪﻗار شاﺮﻔﻟا ﻰﻓ
شاﺮهو ﻞﻴﺒﻘﺗو ﻚﺤﺽو ﺞﻨﻏو مﻼآ ﻰﻓ ﺎﻤهو
3
La fanciulla rapita dal Ginn e due re fratelli, in: نﺎﻣزءﺎﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﻪﻴﺥأو رﺎﻱﺮﻬﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.0-p.14-
r.12,13).
V
ridere, baciarsi e giocherellare
4
L’atto di adulterio e l’illecito diventano simboli di un azione sessuale scorretta, a cui
si possono affiancare aggettivi come “osceno, sporco, illecito”, se contrapposti
all’amore “puro, candido, lecito” del matrimonio in cui l’uomo trova la sua sposa
vergine come:
Una perla non bucata, una cavalcatura
non montata ancora da altri
5
ﺖﺒآر ﺎﻣ ﻩﺮﻴﻐﻟ ﺔﻴﻄﻣو ﺖﺒﻘﺙ ﺎﻣ ةرد ﺎهﺪﺝﻮﻓ
L’erotismo “volto a creare situazioni affascinanti più o meno fini a sé stesse, nelle
quali l’attrazione sessuale è sublimata”
6
prende delle sfumature di “oscenità” rivolte
alla “ricerca di sensazioni forti, che possono essere di sgomento e ripugnanza”
7
come nel caso della moglie del notabile che va alla ricerca dell’uomo più sporco
della città, lo spazzaturaio
8
, per essere da lui posseduta:
Avrei commesso adulterio con il più
sporco
9
e il più schifoso degli uomini
ﻢهرﺬﻗأو سﺎﻨﻟا ﺦﺱوأ ﻊﻣ ﻰﻥزأ
L’atto di adulterio avviene spesso con i personaggi più abbietti della società, come
ben sottolinea R.Khawam
10
“l’Eros femminile – il possente, astuto e demoniaco eros
femminile, preferisce gli schiavi negri, i garzoni di cucina agli alti e luminosi sovrani
– beffa il potere”.
Si ritiene che l’adulterio fosse un’arte molto conosciuta in Egitto, paese dal quale le
ragazze tornavano avendo appreso la facilità di costumi, come la figlia di un ministro
di Damasco che:
Aveva appreso il meretricio dalla gente d’Egitto
11
ﺮﺼﻣ دﻻوأ ﻦﻣ ﺮﻬﻌﻟا ﺖﻤﻠﻌﺗ ﺪﻗو
4
Racconto del vecchio con la mula storna in ﺖﻱﺮﻔﻌﻟا ﻊﻣ ﺮﺝﺎﺘﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.2-p.9-r.28,29).
5
Badr ed-Din e la fanciulla Sitt al-Husn in ﻪﻴﺥأ ﻦﻱﺪﻟا ﺲﻤﺷ ﻊﻣ ﻦﻱﺪﻟا رﻮﻥ ﺮﻱزو ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.20-p.61-r.7-9).
6
Almansi Guido, L’estetica dell’osceno, Torino, Einaudi, 1982.
7
Opera citata nella nota 5.
8
E’ necessario sottolineare che il lavoro dello spazzaturaio è quello di trasportare il sangue degli
animali, quindi un elemento impuro che lo rende persona ignobile.
9
La moglie del notabile in
ﺮﺏﺎآﻷا ﺾﻌﺏ ﻢﻱﺮﺣ ﻊﻣ شﺎﺸﺤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.285-p.95-r.27)
10
Cit . René Khawam, Altre storie dalle mille e una notte: Le avventure di Sindibad, Aladino, Hasan
di Basra, Biblioteca universale Rizzoli BUR, 1997, Milano, Introduzione pag.II.
11
Racconto dell’ebreo, in ﻢﻬﻨﻴﺏ ﻊﻗو ﺎﻤﻴﻓ ﻰﻥاﺮﺼﻨﻟاو ﺮﺷﺎﺒﻤﻟاو ىدﻮﻬﻴﻟاو بﺪﺣﻻاو طﺎﻴﺨﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (notte28-
pag.86-rigo25).
VI
Il luogo è indicativo in questo studio poiché molte situazioni erotiche illecite sono
ambientate proprio nella città de Il Cairo.
La descrizione minuziosa di alcuni luoghi e particolari erotici permette di
comprendere meglio l’atteggiamento di alcuni personaggi. La donna che istiga
all’adulterio lo fa con gesti inequivocabili, tramite l’abbassamento di un velo, lo
sguardo da gazzella, una veste tirata su fino a mostrare le ginocchia, oppure in
maniera più esplicita con sollecitazioni dirette, e la sua abilità nel rovesciare le
situazioni, ad esempio quando vi è un rifiuto da parte dell’uomo, denota un’astuzia
profonda, alla quale bisogna prestare un’attenzione particolare:
L’audacia sessuale se attuata da una donna risulta sconveniente poiché la verginità di
una fanciulla è un elemento con valenza quasi sacrale, infatti sono più determinate
nell’offrirsi le donne a cui la verginità è stata tolta contro la propria volontà, (ad
esempio le ragazze rapite dai Ginn la notte delle nozze); quando invece è l’uomo a
desiderare un contatto carnale illecito, egli usa rivolgere un appello disperato a voce
alta al quale risponde sempre una vecchia “mezzana” (quindi un personaggio
femminile, non più vergine da tempo), pronta a risolvere il problema. Interessante a
questo proposito è il ruolo di mezzana paragonato a quello di fornicatrice:
Da donna fu fornicatrice da vecchia mezzana
12
ازﻮﺠﻋ تدﺎﻗو ﺔﻠﻬآ ﺖﻥزو
Questo atteggiamento provocatorio e ardito non rispecchia l’educazione della donna
mediorientale, lo si può considerare invece un espediente di Shahrazād per presentare
la donna sotto un’altra luce, visto che l’ascoltatore è un Re tradito, quindi un uomo
potente che ha facoltà di uccidere anche solo per vendetta.
Il tradimento non coinvolge la narratrice in prima persona, se non nel tentativo di
arrestare la furia vendicatrice dell’”uomo-vittima”, tramite una serie di racconti
concatenati ricchi di particolari erotici, a volte sottintesi:
Il tradimento riempie le loro vesti
13
رﺪﻐﻟاو ﺒﻴﺙ ﻮﺸﺣﻦﻬ
Oppure espliciti:
Dammelo che io lo introduca
con la mia mano
14
e mi consoli con esso
ىداﺆﻓ ﻪﺏ ﺢﻱرأو ىﺪﻴﺏ ﻪﻠﺥدأ ﻰﺘﺣ ﻪﺗﺎه كﺪﻨﻋ ﻰﺗﺎﻴﺤﺏ
Altre volte un solo sguardo può avere valenza di adulterio:
12
Racconto della fanciulla bastonata in تﺎﻨﺒﻟا ﻊﻣ لﺎﻤﺤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.17-p.46-r.23).
13
Tratto da un verso poetico in نﺎﻣزءﺎﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﻪﻴﺥأو رﺎﻱﺮﻬﺷ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (Notte0-Pagina 4-rigo9,10)
modo delicato di sottintendere che le donne in seguito all’atto sessuale illecito, restano incinte.
14
In Storia di Aziz e Aziza tratto da نﺎﻜﻤﻟا ءﻮﺽو نﺎآﺮﺷ ﻪﻱﺪﻟوو نﺎﻤﻌﻨﻟا ﺮﻤﻋ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (n.124-
p.241-r.3-5).
VII
Hai fornicato con gli occhi
15
ﻚﻨﻴﻌﺏ ﺖﻴﻥز ﺪﻗ
Il tema dell’adulterio e la narrazione minuziosa dei particolari erotici, portano alla
considerazione che gli ascoltatori fossero sempre di sesso maschile, che avessero un
particolare piacere nell’udire il passo erotico più di una volta, (nel discorso indiretto
nella versione araba le situazioni erotiche vengono ripetute tali e quali più volte
all’interno dello stesso racconto in una esagerata prolissità) il tutto in una triplice
valenza temporale:
Il primo tempo è quello interno al racconto, in cui i narratori utilizzano termini ricchi
di particolari erotici per degli ascoltatori che sono sempre di sesso maschile.
Il secondo tempo è quello della notte zero in cui Shahrazād in veste di narratore
utilizza elementi erotici per tenere attento il re Sha’zamān con il probabile fine di
farlo impersonare nella storia (quasi in ogni racconto vi è la storia di un re o un figlio
di re, come lui).
Il terzo tempo è quello contemporaneo all’epoca del vero autore o autori de “Le
Mille e una Notte” che ha scritto o anche solo messo insieme una serie di racconti,
che grazie alla vastità della terminologia erotica, fanno pensare ad un pubblico
prettamente maschile a cui è rivolta l’intera opera.
Il noto detto “Notti da Mille e una notte”, assume qui una diversa triplice valenza
temporale poiché non solo Shahrazād narra ogni notte un racconto, ma i riferimenti
sessuali sono presenti nella maggior parte delle notti, e inoltre come terza valenza i
fatti all’interno della storia avvengono prettamente durante la notte.
La parola “Notte” presente nella maggior parte delle frasi analizzate da questo studio,
conferma i concetti sopra descritti, in quanto raramente l’atto sessuale accade di
giorno soprattutto se di natura illecita. La notte infatti si presta all’adulterio perché
elemento favorevole è il buio che impedisce l’adeguata identificazione nel caso si
venisse scoperti, e quindi garantisce una più facile via di fuga.
Molte terminologie erotiche sono presenti nelle poesie che inframezzano i racconti.
Infatti proprio dai versi
16
poetici è stato possibile estrapolare i verbi più significativi
ai fini di questo studio, anche se per esigenze di rima a volte il testo risulta difficile
da tradurre.
Il poeta viene spesso preso come riferimento per meglio esprimere gli stati d’animo
dei personaggi, molte volte viene citato, altre volte è lui stesso a declamare i versi
prettamente a sfondo erotico-sensuale. Quando i racconti sono ambientati alla corte
del Califfo Harun ar-Rashid
17
il “poeta” in questione può essere identificato con Abu
15
Dal racconto del secondo mendicante in تﺎﻨﺒﻟا ﻊﻣ لﺎﻤﺤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (notte13-pag.36-rigo26).
16
Le poesie sono declamate in strofe ﺖﻴﺏ–تﺎﻴﺏأ (bayt - abyāt) di 4 o più versi, collegate tra loro
dalla rima comune dell’ultima sillaba di ciascuna.
17
Califfo della dinastia Abbaside al potere dal 786 all’809 d.C. Harun ar-Rashid amava circondarsi
di una corte fastosa, nella quale prosperavano personaggi come i poeti che conducevano un’esistenza
VIII
Nuwas
18
famoso per le liriche esaltanti i piaceri del vino e la preferenza per i
giovinetti, cosa considerata accettabile per i costumi del tempo. I versi poetici sono
sempre messi al maschile, ma allo stesso tempo hanno una capacità di adattarsi sia
nei riguardi delle fanciulle che dei ragazzi indistintamente, assumendo così un valore
universale esaltante la bellezza, con passaggi anche delicati che esprimono
l’innamoramento:
Nel vostro amore mi si è precluso ogni cammino, ed io non so verso dove mi dirigo
(Abu Nuwas Notte 111).
Molti passaggi sensuali evidenziano una “grande brama” esasperata fino alla morte
soprattutto quando l’amore è negato, come nel caso degli membri della tribù dei
Banu Udhra, in cui erano frequenti le morti per amore, molto popolare è la storia
(non inserita nella raccolta delle Mille e una Notte) di Mağnūn e Layla appartenenti a
questa tribù.
Si viene così a creare nei racconti un assioma: + sofferenza = + brama, in cui il tema
ricorrente è il grande desiderio di raggiungere i propri scopi, intenti o desideri,
rivolto a qualunque ceto sociale, che permette di avvalorare la tesi di G. H. Bousquet
che sostiene, (dissentendo da L.Caetani
19
sul comportamento “audacissimo” del
popolo arabo), che “la vastità del lessico sessuale non denota un comportamento
sessuale audacissimo ma piuttosto una grande quantità di “aspirazioni e desideri
insoddisfatti” [Cit. nella seconda appendice de L’Éthique Sexuelle del l’Islām G.H.
Bousquet, G.P.Maisonneuve et la Rose, 1966, Paris, pp.207-213].
Interessante a questo proposito l’elemento dello svenimento come conferma di una
ricerca disperata di un amore difficile da raggiungere. A qualunque ceto sociale essi
appartengono, i personaggi si lasciano travolgere dai sentimenti, abbandonandosi alle
lacrime fino allo svenimento.
Si riporta qui di seguito una statistica dello svenimento sviluppata in tutto il percorso
narrativo: a partire dai ruoli più importanti come i Califfi o i figli di re, sino ad
arrivare ai mercanti, i personaggi maschili svengono 129 volte all’interno di tutta la
raccolta.
Non bisogna pensare però che questo sia prerogativa maschile poiché anche le donne
svengono ben 102 volte.
Se non per l’estrema sensibilità, ma forse per la troppa solidarietà vi è un racconto in
cui sviene il re con tutta la sua corte:
sregolata. Harun ar-Rashid verrà ricordato nella storia come il califfo de Le Mille e una notte. Molti
racconti sono ambientati nella splendente Baghdad capitale del suo califfato.
18
Abu Nuwas, nato intorno al 750 in Persia, da genitori origniari di Damasco, viene ricordato come il
poeta-giullare della corte di Harun ar-Rashid. Consultato in occasioni di necessità come quando
allietava il sovrano con le sue improvvisazioni poetiche, se riusciva nel suo intento, come nel caso
della poesie mirate alla signora Zobeida moglie del Califfo (Nascose il pube ma sporgeva di fra le sue
mani, n.386-p.195-r.12,13), veniva premiato con una borsa piena d’oro, altrimenti veniva deriso
davanti alla corte con lazzi e scherzi come quando fu trascinato in giro con (Una cinghia intorno al
deretano e trascinarlo in giro, n382-p.192-r.1). Le sue liriche spesso audaci celebravano i piaceri del
vino, la passione per gli adolescenti e quella per le belle schiave. Fu il più grande rappresentante di
una nuova forma di poesia, il ﺰﺝر (ragiaz poema giambico formato di una sillaba breve e una lunga).
19
L. Caetani, Annali dell’Islam, nota 4, Milano, 1926 X vol. p. 479.
IX
“Il re della Cina rise fino a svenirne e così pure tutti i presenti ”.
(notte 32)
“E tutti i presenti caddero a terra svenuti anzi alcuni caddero morti”.
(notte 534)
Gli schiavi invece svengono per le percosse ricevute e infine sviene anche una volpe
(per le percosse del lupo).
Lo svenimento è interessante in questa ricerca anche per la dinamica dell’accaduto, i
personaggi svengono in sequenza: per l’ardente desiderio – per la brama dell’unione
- alla vista dell’amata - per la felicità di aver raggiunto lo scopo - dopo l’atto sessuale
e in seguito al solo ricordo delle notti passate insieme.
Il raggiungimento dello scopo dal punto di vista maschile può essere considerato
come il raggiungimento dell’atto sessuale, mentre dal punto di vista femminile come
il raggiungimento del matrimonio, in cui è implicito l’atto sessuale obbligatorio. E’
interessante notare che il desiderio sessuale nelle donne è rappresentato come insito
nel loro essere “femminile” e se vi è un rifiuto nei confronti di un uomo, non è tanto
relativo alla persona, quanto legato a situazioni esterne, come l’impossibilità di
avvicinarsi per la differenza di ceto sociale, l’impossibilità di congiungersi per una
lunga distanza, ostacoli comunque risolvibili grazie alla loro grande astuzia,
inattuabile però quando vi è un rifiuto categorico da parte dell’uomo, come nel caso
dell’eremita
20
:
“A te non mi sento attratto,
non mi ti avvicinerò, né ho bisogno della tua
vicinanza e nemmeno di unirmi a te”
ﻚﻨﻣ ﻮﻥدأ ﻻو ﻚﻴﻟا ﻦآرأ ﻼﻓ
ﻻو ﻚﺏﺮﻘﺏ ﻰﻟ ﺔﺝﺎﺣﻻو ﻚﻟﺎﺹﻮﺏ
Il desiderio sessuale negli uomini risulta un’esigenza da soddisfare appena la
situazione lo permette anche se nel frattempo sono sorte circostanze particolari, come
nel caso della regina Ibriza
21
che rifiuta i tentativi del suo schiavo di possederla,
perché incinta e in procinto di partorire:
“Consentimi di possederti” ﻚﻠﺹﻮﺏ ﻰﻨﻴﻤﺣرا
La malattia d’amore sottintende una sensibilità estrema che porta a rivedere il
concetto di personaggio “forte” che si ha in occidente. Particolarmente indicativa a
questo riguardo è l’età dei personaggi che va dai 10 ai 20 anni quindi la virilità
dell’uomo, la sensualità della donna, e i relativi passi erotici, non sono dettati
dall’esperienza, ma dalla necessità dei costumi (la vita media era più breve e
bisognava avere figli presto).
Per una migliore comprensione del testo è necessario rivalutare la concezione
dell’uomo virile inteso come colui che non ha mai cedimenti. Detti cedimenti
diventano la caratteristica del personaggio maschile ne “Le Mille e una Notte”.
Elementi questi che denotano, un carattere nobile in contrapposizione alla perfidia di
gran parte dei personaggi femminili.
20
L’eremita e l’angelo nelle sembianze di donna in رﻮﻴﻄﻟﺎﺏ ﻖﻠﻌﺘﺗ ﺔﻱﺎﻜﺣ (notte 148-pagina 293-r. r.6-8)
21
Lo schiavo Ghadban in نﺎﻜﻤﻟا ءﻮﺽو نﺎآﺮﺷ ﻪﻱﺪﻟوو نﺎﻤﻌﻨﻟا ﺮﻤﻋ ﻚﻠﻤﻟا ﺔﻱﺎﻜﺣ (notte51-pagina-156-rigo14).
X
Nella struttura di questo studio si rilevano molteplici sfaccettature del sesso che è
necessario distinguere secondo il personaggio femminile cui si fa riferimento.
Le voci relative ai personaggi femminili raccolte sono citate quali: Concubina,
Schiava, Ancella, Regina, Moglie, Donna, Giovane innamorata, Adolescente (usato
sia per il maschio che per la femmina), Sguattera, Vecchia, Fanciulla vergine,
Mezzana, e tramite aggettivi come: infedeli, traditrici, prostitute. E’ risultato evidente
in questo studio che ogni tipologia di donna ha caratteristiche diverse dalle altre.
Nel caso della descrizione fisica un esempio valido è dato dalla “mezzana” che è
sempre rappresentata come una vecchia dalla bellezza ormai svanita, e dalla
“principessa” che viene sempre descritta come una luna al quattordicesimo giorno
del mese, ossia al massimo della bellezza, ma vi sono distinzioni anche a livello
verbale, ossia differenze nel linguaggio utilizzato nei loro confronti, come spiegato
nell’analisi delle schede più avanti. ■